Il premier britannico Keir Starmer dovrebbe annunciare oggi pomeriggio il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito. La decisione arriva dopo che il primo ministro, a luglio, aveva dichiarato che il Regno Unito avrebbe fatto questo passo a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l’accettazione di un cessate il fuoco a Gaza. Intanto Prosegue senza sosta l’avanzata dell’Idf a Gaza City, accompagnata da \”pesanti bombardamenti\”, mentre il bilancio delle vittime continua a crescere. \n

Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti. 

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L’Idf stima che più di mezzo milione di residenti, su un totale di circa un milione, abbiano già evacuato Gaza City. 

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L’Idf ha confermato di aver ucciso ieri il fratello del direttore dell’ospedale Shifa di Gaza in un attacco aereo sul campo di Shati a Gaza City, accusandolo di essere \”un cecchino dell’ala militare di Hamas\”. Secondo i militari, citati dal Times of Israel, Abu Salmiya si preparava a sferrare un attacco \”imminente\” contro le forze israeliane nella zona. Secondo i media palestinesi, l’attacco ha ucciso almeno altri due membri della famiglia di Abu Salmiya e distrutto la loro casa. 

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Secondo quanto riferito dall’esercito israeliano (Idf), due razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso la città costiera meridionale di Ashdod. L’Id, riporta il Times of Israel, ha dichiarato che un razzo è stato intercettato dalle difese aeree, mentre il secondo è caduto su un’area aperta. Non ci sono notizie immediate di feriti o danni gravi in seguito all’attacco, che ha fatto suonare le sirene nei quartieri orientali di Ashdod e nelle città vicine. Il lancio di razzi da Gaza, in particolare attacchi a lungo raggio con proiettili multipli, è diventato sempre più raro con il progredire della guerra, con le capacità di lancio del gruppo armato palestinese ostacolate dall’offensiva terrestre delle Idf.

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In bici a sostegno della Palestina. I manifestanti stanno sfilando, tutti in bicicletta e con bandiere palestinesi e della pace, lungo via Ostiense. Durante il percorso intonano i cori \”Palestina libera\” e \”stop genocidio\”. Si tratta, si legge nella convocazione lanciata sui social, di una \”pedalata spontanea per Gaza\”: \”semplici cittadini fuori da sigle, associazioni, partiti politici, si danno appuntamento a Parco Schuster (Basilica di San Paolo) per testimoniare una volta di più la completa condanna dell’opinione pubblica per lo sterminio in corso in Palestina\”. \”Sarà una pedalata pacifica, composta di sole adesioni spontanee di singoli cittadini e cittadine, per dare corpo alla necessità di ognuno di non restare con le mani in mano di fronte a tutto cio’\”, si legge ancora. \”La pedalata seguirà un itinerario che toccherà due punti simbolici testimoni della lotta contro le dittature e le sopraffazioni: il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, dove nel 1944 335 italiani sono stati massacrati da parte dell’esercito occupante, e il Centro Sociale ‘La Strada’, dove solo pochi giorni fa c’è stato un ennesimo tentativo di intimidazione con lo scoppio di una bomba carta\”.

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Sarebbero almeno 14 i palestinesi rimasti uccisi dall’alba in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che cita fonti mediche dell’enclave palestinese dove proseguono le operazioni militari israeliane. Secondo lefonti dell’emittente, nove delle 14 vittime si registrano a Gaza City.

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La Commissione Ue ha avanzato diverse proposte per fare pressioni su Israele in risposta all’offensiva a Gaza City. Tra queste c’è la sospensione degli accordi commerciali di favore tra Ue e Israele. Per diventare realtà serve però che il voto dei Paesi membri sul tema raggiunga la maggioranza qualificata: per Roma e Berlino sarebbe facile bloccarla. Anche di questo si è parlato nella puntata di \”Numeri\”

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Parte da Bologna un appello dei giuristi per Gaza, iniziativa di alcuni magistrati con l’obiettivo e l’auspicio di allargare l’iniziativa ad altri uffici giudiziari e di trovare il coinvolgimento dell’avvocatura e del mondo accademico. Alle prime firme, della giudice Valeria Bolici e del pm Marco Imperato ne seguono una quarantina, tra magistrati e avvocati bolognesi. \”Di fronte alle notizie sulla violazione sistematica e protratta del diritto alla vita e degli altri diritti fondamentali della popolazione civile di Gaza – si legge in una nota – il silenzio ha smesso da tempo di essere un’opzione. Come giuristi sentiamo il dovere di ricordare che lo Stato italiano, per Costituzione e per legge, con l’adesione a trattati e convenzioni, ha scelto la tutela dei diritti fondamentali e la persecuzione dei crimini internazionali\”. Per ricordare queste ragioni, si vuole leggere ogni giorno in udienza il preambolo allo Statuto della Corte penale internazionale, \”per testimoniare che le coscienze di chi ogni giorno contribuisce all’amministrazione della giustizia non sono indifferenti alle ingiustizie perpetrate nei confronti dei più deboli, e per fare appello a tutte le istituzioni perché si pretenda il rispetto del diritto e dei diritti fondamentali dei civili\”. 

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\”Qualsiasi nuovo errore di calcolo o aggressione da parte degli avversari, in particolare del criminale regime israeliano e dell’arrogante e ingannevole governo degli Stati Uniti, contro gli interessi nazionali o l’integrità territoriale dell’Iran, incontrerà una risposta decisa, schiacciante e tempestiva\”. E’ quanto si legge in un comunicato delle Guardie Rivoluzionarie. Facendo riferimento alla recente decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull’attivazione dello snapback e sul ripristino delle sanzioni contro l’Iran, la dichiarazione ha sottolineato che le forze armate iraniane hanno contrastato eserciti avanzati, anche sotto dure sanzioni economiche e pressioni a più livelli. In risposta alla decisione delle Nazioni Unite, il Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale dell’Iran ha rilasciato una dichiarazione ieri, affermando: \”Le azioni sconsiderate di tre paesi europei nell’attivazione dello snapback sospenderanno di fatto il percorso di cooperazione con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea)\”. 

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È la giornata dello stop proclamato dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, – che nel pomeriggio ha partecipato al corteo a Catania – secondo cui quello che sta succedendo a Gaza con \”un’azione di vera e propria occupazione da parte del governo di Netanyahu è di una gravità senza precedenti. Il massacro, la deportazione del popolo palestinese va fermato, la logica della guerra e del riarmo è un pericolo. I governi sospendano ogni accordo, anche commerciale, con Israele finché non ferma il massacro\”.

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Il Giappone non riconoscerà uno Stato palestinese alla riunione delle Nazioni Unite della prossima settimana, per il timore che questo possa aggravare la situazione in Medio Oriente e danneggiare i suoi legami con gli Stati Uniti, una mossa che un analista ha descritto come \”imbarazzante\”. A riportarlo è il quotidiano giapponese Asahi Shimbun. Diversi alleati degli Stati Uniti, tra cui Gran Bretagna, Australia, Canada e Francia, hanno dichiarato che sosterranno il riconoscimento formale di uno Stato palestinese durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la prossima settimana. Ma la posizione di Tokyo e’ stata influenzata dagli Stati Uniti, che \”hanno espresso la loro opposizione al Giappone in merito alla questione\”, ha riportato il quotidiano citando fonti governative. Il Giappone sostiene da tempo una soluzione a due Stati che vedrebbe Israele e Palestina coesistere in pace; Tokyo ha inoltre condannato l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra di Gaza e causato la morte di oltre 1.200 persone. La rappresaglia di Israele ha ucciso più di 65.000 persone, per lo più civili, nell’enclave palestinese, secondo il ministero della Salute di Gaza. Giovedi’, il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya, ha affermato che il nuovo attacco israeliano per prendere il controllo completo di Gaza \”aggraverà ulteriormente la già grave crisi umanitaria\” e potrebbe \”minare le fondamenta stesse di una soluzione a due stati\”. \”Esortiamo vivamente Israele ad adottare immediatamente misure concrete per porre fine alla grave crisi umanitaria e a rispettare il diritto internazionale, incluso il diritto internazionale umanitario\”, ha aggiunto. Il primo ministro Shigeru Ishiba, che avrebbe dovuto affrontare la situazione a Gaza e promuovere una soluzione a due Stati durante l’incontro alle Nazioni Unite, non dovrebbe partecipare all’evento. Attualmente, circa 150 Paesi riconoscono la Palestina come Stato sovrano. \”Trovo la posizione del Giappone imbarazzante\”, ha affermato un accademico giapponese, che ha chiesto di rimanere anonimo, in quanto consigliere diplomatico del governo. \”La decisione di non riconoscere la Palestina è stata quasi certamente una sorta di gesto nei confronti degli Stati Uniti\”, ha affermato. \”La decisione è stata quasi certamente presa dal governo giapponese, preoccupato di non causare ulteriori problemi nelle relazioni con gli Stati Uniti, dato che ci sono già abbastanza questioni commerciali e di sicurezza sotto stress\”, ha affermato il consigliere. 

“,”postId”:”71b7666a-54f9-4083-9334-ee5a924fa850″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-21T05:26:39.204Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-21T07:26:39+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Bbc: \”Starmer pronto ad annunciare il riconoscimento della Palestina\””,”content”:”

Keir Starmer dovrebbe annunciare il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito in una dichiarazione domenica pomeriggio. Lo rivela la Bbc. La decisione arriva dopo che il primo ministro, a luglio, aveva dichiarato che il Regno Unito avrebbe fatto questo passo a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l’accettazione di un cessate il fuoco a Gaza e l’impegno a un accordo di pace sostenibile a lungo termine che prevedesse una soluzione a due Stati. 

“,”postId”:”5e29e21c-319c-436c-a2b8-d56fee9e6313″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-21T05:24:23.320Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-21T07:24:23+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Cina chiede \”cessate il fuoco globale\” a Gaza”,”content”:”

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha espresso al suo omologo marocchino, Nasser Bourita, l’urgenza di promuovere un \”cessate il fuoco globale a Gaza\” per porre fine il prima possibile all’\”attuale catastrofe umanitaria\”, nel contesto dell’offensiva israeliana contro l’enclave palestinese. \”I paesi che hanno un’influenza speciale su Israele devono assumersi seriamente le proprie responsabilità, e anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le agenzie umanitarie devono adempiere ai propri obblighi\”, ha dichiarato il ministro secondo quanto riportato Xinhua. I piani israeliani di prendere il controllo di Gaza City e accelerare l’invasione della Cisgiordania \”violano gravemente le norme del diritto internazionale\”, ha insistito Wang, aggiungendo che tali azioni \”mettono a repentaglio la ‘soluzione dei due Stati’ e minano direttamente la stabilità del Medio Oriente\”. \”La storia ha ripetutamente dimostrato che la sicurezza deve essere condivisa. Nessun Paese può costruire la propria sicurezza sull’insicurezza di altri Paesi\”, ha osservato ancora il ministro, che ha anche chiesto di \”raccogliere un maggiore consenso internazionale e di formare una posizione più unitaria\” attorno alla \”soluzione dei due Stati\”. Oltre 70 persone sono state uccise ieri negli attacchi dell’esercito israeliano nella Striscia, la maggior parte a Gaza City, secondo un bilancio delle vittime compilato negli obitori degli ospedali dai giornalisti di Gaza e condiviso su una piattaforma congiunta. Una commissione indipendente delle Nazioni Unite, relatori per i diritti umani, ong e un numero crescente di Paesi hanno definito l’offensiva militare israeliana contro l’enclave un genocidio, in cui sono già morti oltre 65.200 palestinesi, tra cui piu’ di 19.000 bambini.

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Regno Unito e Portogallo riconosceranno oggi lo Stato di Palestina, in vista dell’inizio, lunedì a New York, dell’Assemblea generale dell’Onu dove la ‘soluzione dei due Stati’ al conflitto israelo-palestinese sarà al centro del dibattito. Negli ultimi mesi, con l’intensificarsi dell’offensiva israeliana su Gaza innescata dall’attacco senza precedenti di Hamas del 2023, un numero crescente di alleati di Israele ha cambiato posizione nei suoi confronti. Si prevede che nei prossimi giorni saranno una decina le 10 nazioni che riconosceranno uno Stato palestinese, con i media britannici come la Bbc che riportano che il primo ministro Starmer annuncerà il cambio di politica oggi, nonostante la forte opposizione israeliana. Starmer aveva dichiarato a luglio che la Gran Bretagna avrebbe riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina se Israele non avesse adottato \”misure sostanziali\” verso un cessate il fuoco con Hamas entro la convocazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nei giorni scorsi anche il ministero degli Esteri portoghese ha annunciato che oggi avrebbe formalmente dichiarato il riconoscimento dello Stato di Palestina. Lisbona aveva già manifestato a luglio l’intenzione di farlo, citando \”l’evoluzione estremamente preoccupante del conflitto\”, nonché la crisi umanitaria nella Striscia e le ripetute minacce di Israele di annettere territori palestinesi. Francia e Canada sono tra le altre nazioni occidentali che pianificano di riconoscere uno Stato palestinese alla riunione delle Nazioni Unite. Israele si è fermamente opposta a queste iniziative. L’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra, ha provocato la morte di 1.219 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio ufficiale dell’AFP. La campagna di rappresaglia di Israele ha ucciso almeno 65.208 persone, anche queste per lo più civili, secondo i dati del ministero della Salute di Gaza.

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Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un nuovo attacco aereo dell’aviazione israeliana su Gaza City. Lo riferisce l’emittente Al Jazeera, secondo quanto riportato dalla Tass, precisando che il raid ha colpito un edificio residenziale con civili all’interno. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti. 

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Il premier britannico Keir Starmer dovrebbe annunciare oggi pomeriggio il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito. La decisione arriva dopo che il primo ministro, a luglio, aveva dichiarato che il Regno Unito avrebbe fatto questo passo a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l’accettazione di un cessate il fuoco a Gaza. Intanto Prosegue senza sosta l’avanzata dell’Idf a Gaza City, accompagnata da “pesanti bombardamenti”, mentre il bilancio delle vittime continua a crescere. 

Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti. 

L’Idf stima che più di mezzo milione di residenti, su un totale di circa un milione, abbiano già evacuato Gaza City. 

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07:46

Media: “Tokyo non riconoscerà la Palestina per paura di Trump”

Il Giappone non riconoscerà uno Stato palestinese alla riunione delle Nazioni Unite della prossima settimana, per il timore che questo possa aggravare la situazione in Medio Oriente e danneggiare i suoi legami con gli Stati Uniti, una mossa che un analista ha descritto come “imbarazzante”. A riportarlo è il quotidiano giapponese Asahi Shimbun. Diversi alleati degli Stati Uniti, tra cui Gran Bretagna, Australia, Canada e Francia, hanno dichiarato che sosterranno il riconoscimento formale di uno Stato palestinese durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la prossima settimana. Ma la posizione di Tokyo e’ stata influenzata dagli Stati Uniti, che “hanno espresso la loro opposizione al Giappone in merito alla questione”, ha riportato il quotidiano citando fonti governative. Il Giappone sostiene da tempo una soluzione a due Stati che vedrebbe Israele e Palestina coesistere in pace; Tokyo ha inoltre condannato l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra di Gaza e causato la morte di oltre 1.200 persone. La rappresaglia di Israele ha ucciso più di 65.000 persone, per lo più civili, nell’enclave palestinese, secondo il ministero della Salute di Gaza. Giovedi’, il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya, ha affermato che il nuovo attacco israeliano per prendere il controllo completo di Gaza “aggraverà ulteriormente la già grave crisi umanitaria” e potrebbe “minare le fondamenta stesse di una soluzione a due stati”. “Esortiamo vivamente Israele ad adottare immediatamente misure concrete per porre fine alla grave crisi umanitaria e a rispettare il diritto internazionale, incluso il diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto. Il primo ministro Shigeru Ishiba, che avrebbe dovuto affrontare la situazione a Gaza e promuovere una soluzione a due Stati durante l’incontro alle Nazioni Unite, non dovrebbe partecipare all’evento. Attualmente, circa 150 Paesi riconoscono la Palestina come Stato sovrano. “Trovo la posizione del Giappone imbarazzante”, ha affermato un accademico giapponese, che ha chiesto di rimanere anonimo, in quanto consigliere diplomatico del governo. “La decisione di non riconoscere la Palestina è stata quasi certamente una sorta di gesto nei confronti degli Stati Uniti”, ha affermato. “La decisione è stata quasi certamente presa dal governo giapponese, preoccupato di non causare ulteriori problemi nelle relazioni con gli Stati Uniti, dato che ci sono già abbastanza questioni commerciali e di sicurezza sotto stress”, ha affermato il consigliere. 

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07:26

Bbc: “Starmer pronto ad annunciare il riconoscimento della Palestina”

Keir Starmer dovrebbe annunciare il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte del Regno Unito in una dichiarazione domenica pomeriggio. Lo rivela la Bbc. La decisione arriva dopo che il primo ministro, a luglio, aveva dichiarato che il Regno Unito avrebbe fatto questo passo a settembre, a meno che Israele non avesse soddisfatto alcune condizioni, tra cui l’accettazione di un cessate il fuoco a Gaza e l’impegno a un accordo di pace sostenibile a lungo termine che prevedesse una soluzione a due Stati. 

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07:24

Cina chiede “cessate il fuoco globale” a Gaza

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha espresso al suo omologo marocchino, Nasser Bourita, l’urgenza di promuovere un “cessate il fuoco globale a Gaza” per porre fine il prima possibile all'”attuale catastrofe umanitaria”, nel contesto dell’offensiva israeliana contro l’enclave palestinese. “I paesi che hanno un’influenza speciale su Israele devono assumersi seriamente le proprie responsabilità, e anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le agenzie umanitarie devono adempiere ai propri obblighi”, ha dichiarato il ministro secondo quanto riportato Xinhua. I piani israeliani di prendere il controllo di Gaza City e accelerare l’invasione della Cisgiordania “violano gravemente le norme del diritto internazionale”, ha insistito Wang, aggiungendo che tali azioni “mettono a repentaglio la ‘soluzione dei due Stati’ e minano direttamente la stabilità del Medio Oriente”. “La storia ha ripetutamente dimostrato che la sicurezza deve essere condivisa. Nessun Paese può costruire la propria sicurezza sull’insicurezza di altri Paesi”, ha osservato ancora il ministro, che ha anche chiesto di “raccogliere un maggiore consenso internazionale e di formare una posizione più unitaria” attorno alla “soluzione dei due Stati”. Oltre 70 persone sono state uccise ieri negli attacchi dell’esercito israeliano nella Striscia, la maggior parte a Gaza City, secondo un bilancio delle vittime compilato negli obitori degli ospedali dai giornalisti di Gaza e condiviso su una piattaforma congiunta. Una commissione indipendente delle Nazioni Unite, relatori per i diritti umani, ong e un numero crescente di Paesi hanno definito l’offensiva militare israeliana contro l’enclave un genocidio, in cui sono già morti oltre 65.200 palestinesi, tra cui piu’ di 19.000 bambini.

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07:23

Gran Bretagna e Portogallo verso il riconoscimento dello Stato di Palestina

Regno Unito e Portogallo riconosceranno oggi lo Stato di Palestina, in vista dell’inizio, lunedì a New York, dell’Assemblea generale dell’Onu dove la ‘soluzione dei due Stati’ al conflitto israelo-palestinese sarà al centro del dibattito. Negli ultimi mesi, con l’intensificarsi dell’offensiva israeliana su Gaza innescata dall’attacco senza precedenti di Hamas del 2023, un numero crescente di alleati di Israele ha cambiato posizione nei suoi confronti. Si prevede che nei prossimi giorni saranno una decina le 10 nazioni che riconosceranno uno Stato palestinese, con i media britannici come la Bbc che riportano che il primo ministro Starmer annuncerà il cambio di politica oggi, nonostante la forte opposizione israeliana. Starmer aveva dichiarato a luglio che la Gran Bretagna avrebbe riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina se Israele non avesse adottato “misure sostanziali” verso un cessate il fuoco con Hamas entro la convocazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nei giorni scorsi anche il ministero degli Esteri portoghese ha annunciato che oggi avrebbe formalmente dichiarato il riconoscimento dello Stato di Palestina. Lisbona aveva già manifestato a luglio l’intenzione di farlo, citando “l’evoluzione estremamente preoccupante del conflitto”, nonché la crisi umanitaria nella Striscia e le ripetute minacce di Israele di annettere territori palestinesi. Francia e Canada sono tra le altre nazioni occidentali che pianificano di riconoscere uno Stato palestinese alla riunione delle Nazioni Unite. Israele si è fermamente opposta a queste iniziative. L’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha scatenato la guerra, ha provocato la morte di 1.219 persone, la maggior parte delle quali civili, secondo un conteggio ufficiale dell’AFP. La campagna di rappresaglia di Israele ha ucciso almeno 65.208 persone, anche queste per lo più civili, secondo i dati del ministero della Salute di Gaza.

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07:10

Raid di Israele su Gaza city, almeno 4 morti. 60 in 24 ore

Almeno quattro palestinesi sono stati uccisi in un nuovo attacco aereo dell’aviazione israeliana su Gaza City. Lo riferisce l’emittente Al Jazeera, secondo quanto riportato dalla Tass, precisando che il raid ha colpito un edificio residenziale con civili all’interno. Secondo il Ministero della Salute palestinese, nella sola giornata di ieri il bilancio delle vittime causate dalle operazioni militari israeliane a Gaza City e nelle aree circostanti ha superato i 60 morti, con oltre 200 feriti.