Lasciare il telefono in tasca e vedere Apple CarPlay apparire sullo schermo senza collegare il cavo, non è più una grande novità. Tutte le macchine più moderne hanno questa capacità, ma ne restano ancora in circolazione molte che hanno sì uno schermo e uno schermo compatibile con CarPlay o Android Auto, ma non la connessione Wireless.

A questa categoria di auto e automobilisti viene incontro Ottocast 2025 Mini (59,99 euro su Ottocast ma in vendita anche su Amazon), un minuscolo adattatore USB che trasforma CarPlay e Android Auto da cablati a wireless.

Grande poco più di una chiavetta di memoria, questo dongle 2-in-1 prodotto da un’azienda che è uno dei principali protagonisti del mercato “after market” nel campo di CarPlay, punta tutto sulla semplicità: si inserisce nella porta USB dell’auto e in pochi secondi elimina i fili dal nostro infotainment.

Ma mantiene davvero le promesse? Quando è compatibile e quanto è veloce e simile nell’esperienza ad un CarPlay wireless?

Un design tascabile e compatibile con tutte le auto

L’Ottocast Mini fa onore al suo nome: ha le dimensioni, come accennato, di una piccola pen drive USB; è discreto e facile da nascondere nel cruscotto quando non è in uso.

Nella confezione troviamo anche due adattatori: uno da USB-A ad angolo retto per raggiungere i punti difficili e uno da USB-A a USB-C. In pratica è compatibile con qualsiasi auto recente, che abbia prese USB tradizionali o di nuova generazione. L’importante, però, è che l’auto supporti già CarPlay o Android Auto via cavo (in genere modelli dal 2016 in poi). Ottocast Mini non aggiunge CarPlay a vetture che ne sono sprovviste di fabbrica.

Recensione Ottocast mini, l'invisibile adattatore che elimina i cavi dal vostro Carplay - macitynet.it

Secondo il produttore, funziona su oltre 98% delle auto dotate di CarPlay/Android Auto cablato. Tra le eccezioni, BMW, marchio noto per avere sistemi semi proprietari.

Per quanto riguarda gli smartphone, il dispositivo funziona con gli iPhone dotati di iOS 10 in su e gli Android da versione 11 in poi.

L’adattatore utilizza Wi-Fi a 5 GHz (banda 5.8 GHz) e Bluetooth 5.0, con un chip di nuova generazione. In parole povere, sfrutta il Wi-Fi veloce per trasmettere i dati tra telefono e auto, offrendo un audio di qualità elevata e una risposta ai comandi pressoché immediata.

Non manca nemmeno il GPS passthrough, ovvero la capacità di sfruttare l’antenna GPS dell’auto per le mappe del telefono: nel nostro test, ad esempio, le indicazioni di Apple Maps venivano replicate anche sull’HUD come accade con il CarPlay integrato.

Una caratteristica distintiva dell’Ottocast Mini è il piccolo pulsante fisico posizionato sopra che serve a disconnettere al volo il telefono collegato, permettendo di passare a un altro dispositivo senza dover staccare nulla. Una sorta di “deviatore” tra due telefoni, funzione molto interessante se l’auto è usata da più persone (pensate a quando moglie e marito alternano i loro telefoni, o se avete un iPhone per lavoro e un Android personale).

Più avanti vedremo come si comporta questa funzione di switch, ma intanto è interessante notare come Ottocast abbia pensato a una soluzione per la gestione multi-telefono, cosa non comune nei dongle wireless di questa fascia.

Installazione in tre passi

Veniamo all’uso pratico: quanto è difficile configurare questo adattatore? Diremmo per nulla. Si tratta in sostanza di un quasi plug & play. L’installazione iniziale richiede infatti solo pochi semplici passi:

  1. Collegare l’Ottocast Mini alla porta USB dell’auto (al posto del cavo che si usa per CarPlay o Android Auto). Si accenderà un piccolo LED e sullo schermo.
  2. Attivare Bluetooth e Wi-Fi sul telefono. L’adattatore trasmetterà un profilo Bluetooth identificato come “CAR2-XXXX”: selezionarlo sul telefono per effettuare l’abbinamento iniziale.
  3. Dopo il pairing Bluetooth, il dispositivo trasferisce automaticamente la connessione su Wi-Fi per CarPlay/Android Auto. Dopo una attesa di circa 10 secondi, CarPlay (o Android Auto) appare sul display dell’auto.

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Non serve installare nessuna app dedicata, né smanettare con impostazioni complicate. In pratica l’Ottocast crea un ponte wireless tra il telefono e l’auto: il Bluetooth fa partire il “dialogo”, il Wi-Fi veicola i dati pesanti (mappe, musica, ecc.) in modo stabile e veloce. La prima configurazione è questione di un paio di minuti al massimo.

Una volta configurato, dalla volta successiva non sarà più necessario fare nulla se non assicurarsi che il Bluetooth del telefono sia attivo: quando si accende l’auto, l’adattatore si sveglia e automaticamente riconnette il telefono associato nel giro di 10/15 secondi, anche se per vedere l’interfaccia vera e propria ci vuole qualche secondo in più.

Vale la pena sottolineare un consiglio pratico: inserite bene il dongle fino in fondo nella porta USB, in modo che non si muova. È costruito robusto e resta saldo (testato per oltre 50.000 inserimenti), ma se sporge troppo potrebbe essere urtato.

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Inoltre, Ottocast consiglia di verificare la presenza di eventuali aggiornamenti firmware disponibili per il dispositivo e applicarli, anche se nel nostro caso non è stato necessario: l’unità era già pronta all’uso, senza bisogno di upgrade.

Per aggiornare il firwmware si deve collegare il dispositivo alla porta USB dell’autovettura, digitare l’indirizzo 192.168.1.10 sul browser e procedere secondo le istruzioni. Se il dispositivo funziona bene, non è consigliabile aggiornare il dispositivo. Le modifiche al firmware sono sempre una operazione delicata, da affrontare con una certa cautela e solo quando davvero necessario.

Prestazioni: tra velocità e qualche (raro) pit-stop

Passiamo al comportamento su strada. L’Ottocast 2025 Mini si è dimostrato relativamente rapido nel portare CarPlay e Android Auto in modalità wireless. Dall’inserimento del dispositivo al vedere la familiare interfaccia di CarPlay passano circa 20 secondi.

Siamo in linea con i migliori adattatori wireless sul mercato, anche se leggermente più lenti rispetto a un CarPlay nativo. La vettura su cui l’abbiamo provato (una Mazda CX-30) con il suo CarPlay wireless integrato, si connette in effetti con qualche secondo di anticipo.

Com’è guidare ogni giorno con CarPlay wireless? La risposta breve: l’Ottocast Mini ha offerto un’esperienza non diversa da quella di chi ha un CarPlay wireless nativo.

Lo schermo risponde al tocco senza ritardi percepibili, lo scorrimento delle mappe e dei menù è risultato immediato, e anche le animazioni sono apparse scattanti. Abbiamo avviato playlist musicali, podcast, navigazione GPS tutto senza tentennamenti.

Sul fronte audio, sia nelle telefonate sia nella musica in streaming, non abbiamo avvertito differenze sostanziali rispetto al collegamento via cavo. La qualità sonora è ottima e la latenza audio è molto bassa – a orecchio umano praticamente impercettibile.

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Dai riscontri di chi l’ha testato oltre a noi, pare che Android Auto abbia un ritardo audio ancor più ridotto di CarPlay, un piccolo bonus per gli utenti Android. In ogni caso, anche con CarPlay non abbiamo riscontrato problemi: le chiamate si sentono bene e in sincro, Siri risponde prontamente e la voce delle mappe arriva puntuale.

Per il conducente, l’esperienza rimane quella nativa dell’auto: l’Ottocast Mini non cambia nulla nei controlli. Si possono usare touchscreen, manopole o pulsanti al volante esattamente come con il telefono collegato via cavo. Anche gli assistenti vocali Siri e Google Assistant funzionano regolarmente.

La connessione wireless regge bene. Nel nostro utilizzo una volta connesso, il sistema è rimasto stabile senza disconnessioni improvvise. Appena avviata l’auto, il sistema si è riconnesso automaticamente e senza esitazioni.

Abbiamo notato solo un paio di piccoli problemi (un’interruzione audio e un bug con le mappe), risolti scollegando e ricollegando rapidamente il dongle. Esperienza confermata anche da molti altri utenti: nel 99% dei casi, tutto fila liscio.

Qualche esperienza negativa si registra su Internet, ma sono casi minoritari: chi non riesce a farlo funzionare col proprio telefono, o chi si aspettava che l’adattatore “aggiungesse” CarPlay a un’auto che ne è sprovvista (cosa che ovviamente non può fare).

Due telefoni a bordo? Come funziona lo switch

Uno degli aspetti più interessanti dell’adattatore è la gestione di più telefoni. Abbiamo testato questo scenario accoppiando due iPhone, ma il sistema opera anche se si usa un ambiente misto con un Android e un iPhone, oltre che (ovviamente) con due Android. L’adattatore memorizza fino a due dispositivi recenti e si collega sempre all’ultimo utilizzato.

Se ieri guidava Mario, oggi al riavvio si collegherà al suo telefono. Per passare a quello di Luigi, entra in gioco il pulsantino fisico: premendolo una volta, il dongle scollega il telefono attivo e cerca il secondo dispositivo noto.

In sostanza, un tap del pulsante fa uno switch tra i due telefoni associati, alternandoli a rotazione. È una soluzione utile e abbastanza intuitiva, perfetta per famiglie, coppie o colleghi che condividono l’auto.

Attenzione però: il sistema non supporta più di due telefoni memorizzati. Per aggiungerne un terzo bisogna resettare la memoria del dispositivo (pressione prolungata del tasto).

Recensione Ottocast mini, l'adattatore invisibile che elimina i cavi dal vostro Carplay - macitynet.it

Ci sono però dei limiti: non aspettatevi uno switch istantaneo automatico. L’adattatore non “sdoppia” CarPlay per due utenti contemporanei, e decide sempre in autonomia a quale telefono collegarsi finché non intervenite manualmente.

Alcuni utenti avrebbero preferito uno switch più intelligente, magari a doppio click, ma al momento il firmware non lo prevede. In ogni caso, la presenza stessa di un pulsante dedicato resta un plus notevole, che molti concorrenti non offrono.

Conclusioni

L’Ottocast 2025, non fa miracoli, non è perfetto nello switch tra due dispositivi, ma nel complesso è un gadget comodo per nel rapporto tra smartphone e automobile. Libera dai cavi senza richiedere competenze tecniche. È plug & play, veloce, e trasparente nell’uso quotidiano.

Ecco un riassunto dei pro e contro:

Pro:

  • Compatibilità ampia con auto e smartphone moderni
  • Doppia piattaforma: supporta CarPlay e Android Auto
  • Prestazioni solide: audio e video fluidi, latenza quasi zero
  • Switch tra due dispositivi con pulsante dedicato

Contro:

  • Piccoli glitch occasionali
  • Poche possibilità di configurazione avanzata
  • Non aggiunge CarPlay a chi non ce l’ha: serve un’auto compatibile

In definitiva, consigliamo l’Ottocast 2025 Mini? Sì, soprattutto a chi detesta l’ingombro dei cavi e vuole liberarsene senza cambiare auto. È abbastanza affidabile e veloce da non far rimpiangere il cavo nel 99% dei casi.

Con qualche attenzione – e un po’ di realismo sulle sue capacità – è un adattatore che migliora davvero la qualità della vita in auto. Dopo pochi giorni ci si dimentica che esiste, perché funziona. E questo, in fondo, è il suo merito più grande.

Prezzo e disponibilità

Ottocast Mini costa 79,99 euro ma si trova spesso in sconto. Attualmente è in vendita sia  sul sito ufficiale di Ottocast a 56,99 mentre su Amazon cost 59,99 €ì Ottocast a volte offre solo sul suo sito un ribasso aggiuntivo che può essere anche significativo. In questo momento si può, ad esempio, avere un altro 10% di sconto aggiungendo il codice SUMMER, quindi lo pagherete 51,30 €.