Una reinterpretazione elegante, rispettosa e sorprendente di una delle più leggendaria auto di sempre. Al Concours d’Elegance Mariënwaerdt, tenutosi nei Paesi Bassi dal 12 al 14 settembre, lo studio olandese Niels van Roij Design ha svelato una one-off capace di catturare l’attenzione anche dei puristi: si chiama Guida Touring Sport (GTS) ed è, a tutti gli effetti, una Ferrari Testarossa Targa. O quasi. Perché di ufficiale non c’è nulla – niente loghi, niente cavallino, nessun richiamo esplicito alla Casa di Maranello – ma la base è autentica, e il risultato è quanto di più vicino si possa immaginare a un modello factory-built.
Una Targa mai esistita
La Ferrari Testarossa è uno dei simboli degli anni ’80. Bassa, larga, filante, con quelle inconfondibili lamelle laterali e il motore 12 cilindri da 4,9 litri montato posteriormente. Una supercar che non aveva bisogno di edizioni speciali per essere esclusiva. Eppure, un dettaglio mancava all’appello: una variante Targa.
Niels van Roij, designer già noto per progetti sartoriali su base Rolls-Royce, Tesla e Range Rover, ha deciso di colmare quel vuoto. Non con una replica, ma con una reinterpretazione artigianale che mescola estetica retro e tecnica moderna. La Guida Touring Sport nasce da un’esemplare originale di Testarossa completamente smontato e ricostruito in oltre 3.000 ore di lavoro.
Linea pura, tetto rimovibile integrato
La sfida principale era proprio quella di integrare il tetto removibile senza compromettere le proporzioni originali della carrozzeria. Il risultato è equilibrato: il montante centrale, rivestito in acciaio inox satinato, richiama le Targa classiche senza snaturare il profilo dell’auto.
Il tetto è composto da due pannelli in carbonio che possono essere riposti in apposite borse realizzate su misura. Una soluzione funzionale e curata, che strizza l’occhio alle supercar anni ’80 ma con materiali attuali. Per compensare la perdita di rigidità strutturale derivante dalla rimozione del tetto, sono stati effettuati rinforzi invisibili al telaio: sottoporta, attacchi delle portiere, tunnel centrale e porzioni della plancia sono stati riprogettati con materiali rinforzati. L’obiettivo era mantenere la rigidità torsionale senza aggiungere peso eccessivo o alterare il comportamento dinamico della vettura.
Interni ridisegnati, fascino analogico
Anche l’abitacolo è stato profondamente rivisto, ma sempre nel rispetto dell’originale. Le portiere sono nuove, con linee più pulite; la plancia è rivestita con pelle di alta qualità cucita a mano; gli accessori, come le leve del cambio in alluminio fresato o le borse per i pannelli del tetto, mostrano un livello di cura raro persino tra le one-off.
Il linguaggio estetico è volutamente ispirato agli anni ’80, ma reinterpretato con lenti contemporanee. Luci morbide, superfici semplici, strumentazione analogica: tutto concorre a creare un’esperienza visiva coerente e affascinante. Il progetto è stato documentato attraverso bozzetti, fotografie e un film ispirato al cinema di quel decennio. Una narrazione visiva che rafforza il concetto alla base dell’intera operazione: non solo un’auto personalizzata, ma un oggetto culturale, quasi da collezione museale.
Un solo esemplare
Come spesso accade per i progetti firmati da Niels van Roij, la Guida Touring Sport è un esemplare unico commissionato da un cliente privato. Dopo l’esposizione olandese, tornerà infatti al suo proprietario, che vive nel Principato di Andorra. Al momento, non sono previste repliche.
Detto ciò, lo stesso designer ha lasciato aperta una porta: in presenza di una richiesta concreta e di un “assegno sostanzioso”, non è escluso che il progetto possa avere un seguito. Del resto, i collezionisti che cercano modelli realmente irripetibili non mancano.