Inizia nel caos la nuova gestione della sanità pubblica statunitense sotto l’egida del ministro no vax Robert Kennedy Jr.. Nella sessione del 18 e 19 settembre il comitato consultivo sui vaccini del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) doveva rivedere le linee guida sulle vaccinazioni contro morbillo, rosolia, parotite, varicella e epatite B. Era una riunione assai attesa dopo la cacciata della direttrice del Cdc Susan Monarez, colpevole di non assecondare abbastanza l’indirizzo antivaccinista del ministro Kennedy, e la nomina di 12 membri scelti guardando più al loro orientamento politico che al loro curriculum. Tra loro, molti esponenti della galassia no vax e scettica sulle verità ufficiali circolate sulla pandemia di Covid-19, spesso medici con scarsa esperienza nel settore. A presiedere il comitato è stato posto Martin Kulldorf, che durante la pandemia aveva incoraggiato la strategia di lasciare circolare il virus per raggiungere l’immunità di gregge.
Nella serata di giovedì il comitato consultivo sulle vaccinazioni del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha cancellato la raccomandazione della somministrazione del vaccino combinato contro morbillo, parotite, rosolia e varicella nei bambini sotto i 4 anni. Le nuove linee guida raccomandano di somministrare il vaccino contro la varicella separatamente dagli altri. L’uso combinato del vaccino quadrivalente infatti aumenterebbe il rischio di convulsioni febbrili – solitamente innocue – nei bambini.
Il comitato non ha abbracciato fino in fondo le tesi no vax: i vaccini, nonostante la separazione delle somministrazioni, rimarranno consigliate. Tuttavia, gli esperti prevedono che la copertura vaccinale calerà. È noto infatti che la moltiplicazione le vaccinazioni scoraggia l’aderenza alle vaccinazioni programmate. «L’esitazione vaccinale è un problema importante e prevedendo dosi separate per ogni componente si complicherà la schedula vaccinale, aumenteranno le scomodità – una delle ragioni principali per la mancata vaccinazione – e quindi calerà la protezione» ha commentato ad esempio Jonathan Ball, professore di virologia molecolare all’università di Liverpool.
Il comitato però ha dimostrato tutta la sua incompetenza in materia sanitaria quando si è trattato di votare sui vaccini da fornire attraverso il programma Vaccine for Children, che attualmente permette l’immunizzazione di circa la metà dei bambini statunitensi. In un primo momento, infatti, il comitato ha votato per mantenere inalterata la fornitura del vaccino quadrivalente, appena bocciata dalle nuove raccomandazione. Diversi membri hanno poi ammesso di non aver capito per cosa esattamente si stesse votando. È servito dunque un nuovo scrutinio venerdì per riallineare le raccomandazioni scientifiche e quelle sanitarie e riservare i vaccini quadrivalenti solo ai bambini con più di quattro anni. La decisione sui vaccini del comitato in ogni caso non è vincolante. Toccherà al direttore facente funzione (dopo la cacciata di Monarez) Jim O’Neill approvare o modificare il parere del comitato per la decisione finale.
Il caos e i ritardi hanno costretto il comitato a rinviare la discussione sul vaccino contro l’epatite B, attualmente somministrato ai neonati già nelle prime ore di vita, riducendo enormemente il rischio di contrarre l’infezione dalla madre. Il comitato dovrà valutare se posporre di un mese la somministrazione. La discussione, trasmessa in diretta su YouTube, è stata assai confusa: un microfono aperto ha registrato un membro dare dell’«idiota» a un altro, mentre Jason College, membro di diritto in quanto rappresentante dell’American College of Physicians ha accusato il presidente Martin Kulldorf di averlo silenziato disattivando il microfono. Alla fine diversi membri si sono dichiarati «non pronti» a votare e la decisione è stata rimandata a data da destinarsi. Il prossimo incontro del comitato è previsto per il 22 e il 23 ottobre, poi se ne riparlerà nel 2026.