Per il 2026, la sanità italiana si trova di nuovo al centro di un’importante partita per le risorse economiche: il Governo sta cercando di reperire almeno 2 miliardi di euro aggiuntivi da destinare al settore sanitario, con l’obiettivo principale di rafforzare il personale. Questa cifra si aggiunge ai già previsti 4 miliardi di incremento del Fondo Sanitario Nazionale, portando a un totale di 6 miliardi in più per il 2026 rispetto agli anni precedenti.
Un fondo sanitario rafforzato.
Secondo le dichiarazioni del Ministro della Salute Orazio Schillaci, l’investimento è finalizzato a rispondere alla carenza cronica di personale sanitario, con particolare attenzione agli infermieri, di cui mancano circa 70.000 unità. Aumentare gli organici ospedalieri e territoriali significa non solo migliorare la qualità delle cure, ma anche ridurre le liste d’attesa e alleviare la pressione sui Pronto Soccorso, spesso in affanno.
Misure per il personale: assunzioni e incentivi.
Tra le misure allo studio spiccano il superamento o almeno un aumento del tetto di spesa per le assunzioni nel Servizio Sanitario Nazionale. In parallelo, si prevedono incentivi economici e fiscali per rendere più attrattiva la professione sanitaria: in particolare, si punta al raddoppio dell’indennità di specificità per gli infermieri, oggi intorno a 80 euro, e alla possibilità di semplificare l’accesso alla libera professione come già avviene per i medici, favorendo così nuove opportunità di lavoro e reddito.
Riforma della contrattazione e welfare.
Un ulteriore obiettivo della Legge di Bilancio è rendere il contratto dei professionisti sanitari più flessibile e autonomo rispetto alle altre categorie del pubblico impiego, garantendo così migliori strumenti contrattuali per il personale. Si studiano anche benefit di welfare per migliorare la qualità della vita lavorativa e attrarre giovani verso una carriera infermieristica, in un momento in cui i test di ammissione alle facoltà sanitarie registrano più posti disponibili che candidati.
Investimenti in infrastrutture e prevenzione.
Oltre alle risorse per il personale, la manovra finanziaria prevede investimenti significativi per il rinnovo delle apparecchiature ospedaliere, con oltre 3.100 nuove macchine (TAC, risonanze, ecc.) finanziate dal PNRR, e fondi per il Piano Nazionale sulla Salute Mentale. Viene inoltre incrementata la dotazione per i DRG e per la specialistica ambulatoriale, settore importante per snellire il carico sul sistema ospedaliero.
Sfide e criticità.
Nonostante l’aumento previsto della spesa sanitaria pubblica, che si attesta attorno al 6,3% del PIL, l’Italia resta al 14° posto tra i paesi Ocse per investimenti nel settore e all’ultimo posto nel G7, secondo la Fondazione Gimbe. Le sigle sindacali e gli operatori sanitari sollecitano quindi interventi immediati e più consistenti. Nel frattempo, il Parlamento si appresta a discutere e approvare la manovra, con l’auspicio che le risorse stanziate siano sufficienti a invertire la tendenza negativa che pesa da anni sul sistema sanitario nazionale.
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