Generazioni di artisti sono stati cresciuti da Pino, si sono ispirati a Pino, hanno seguito le orme di Pino. Il musicante, l’anima di Napoli: Pino Daniele è scomparso il 4 gennaio 2015, ma non se n’è mai davvero andato. Quest’anno avrebbe compiuto 70 anni, e nella sua vita ha lasciato più di una traccia, in ciascun artista che ha sostenuto. Decine i cantanti che si sono susseguiti sul palco di piazza del Plebiscito a Napoli, durante l’evento Pino è – Il Viaggio del Musicante, condotto da Carlo Conti e Fiorella Mannoia. Le nostre pagelle.
Fiorella Mannoia si scusa e conquista il palco. Voto: 8
Non è mai facile condurre eventi di tale portata e importanza, eppure se c’è un nome che non deve misurarsi con dei confronti è proprio quello di Fiorella Mannoia, unica in ogni aspetto. Dimentica il microfono, fa una battuta, Carlo Conti alleggerisce la tensione, ed è lei che ringrazia i musicisti per la bellezza e la professionalità, ricordando l’emozione in sala prove: “Per i musicisti, Daniele è un Dio”.
E poi la Mannoia fa una cosa per cui raccoglie gli applausi dei presenti: si scusa. “Ho scelto di cantare con un napoletano. Noi vogliamo anche scusarci con voi se tante volte la pronuncia non è perfetta, ma quello che conta è l’amore che mettiamo nel cantare queste canzoni di Pino, soprattutto in napoletano”. Meravigliosa, e insieme a Stash dei The Kolors funziona. Ma, quando duetta con Pino stesso in video, si prende una standing ovation emozionata dalla piazza. Ed è già storia.
Il duetto Emma e Giorgia, emozione pura. Voto: 10
Pino è – Il Viaggio del Musicante è anche un incontro di belle anime, quelle stesse anime che Pino Daniele aveva già riconosciuto come speciali. Come Giorgia, che definisce Pino “cultura, amore, un bel pezzo della nostra storia. Nella mia vita, Pino è un amico prezioso che mi manca tanto”. Elisa ne parla come poesia contemporanea, fusione di culture, perché Napoli è anche questo: genio puro, senza copiature o limiti.
Il momento speciale viene raggiunto dal duetto di Emma e Giorgia, che compiono un miracolo di bellezza: Emma è emozionata, sta per cantare con un “mostro sacro” come Giorgia. E lei: “Anche per me è un onore, non dire sciocchezze. Emma è stata bravissima, ha avuto quest’idea, non faccio questo pezzo (Vento di passione, ndr) da quando non c’è più Pino, ma è una canzone che va cantata”. Splendide.
L’omaggio a Pino Daniele convince
Da Mahmood a Diodato, fino a Clementino con Rocco Hunt insieme a Tony Esposito e Tullio De Piscopo, l’omaggio a Pino Daniele ha emozionato gli spettatori. Qui c’è un pezzo di Napoli, il suo cuore e la sua anima vera: sul palco si alternano grandi artisti, che hanno scritto pagine di storia della musica italiana, ma anche i giovani, perché Pino Daniele è sempre stato dalla parte delle nuove stelle della musica.
Profondissima commozione dopo il discorso di Alessandro Siani, presentato dallo stesso Pino Daniele con un vecchio video. L’attore stesso, con la voce rotta dall’emozione, ha saputo spiegare l’anima del “Musicante”: “Pino è il canto di una generazione, della rinascita, per noi napoletani è un Dio. Maradona è stato la mano, ma Pino è stato la voce. Nessuno muore veramente, fino a quando vive nella vita degli altri: questo è stato il più grande capolavoro di Pino, l’eternità“.