Credits: Savino Paolella.

Finalista la scorsa stagione e accreditata pretendente alla promozione in A in questa, Rimini ricomincia da tre nel successo per 83-72 all’Allianz Cloud contro l’Urania Milano. Nella prima parte del match sono infatti le triple (17/39 totali, tirandone ben 11 nel solo primo quarto contro appena un paio di conclusioni da due) a mettere avanti i romagnoli, bravi poi a ribilanciare l’attacco (alla fine ci sarà anche un 13/29 da due) e a gestire con esperienza un vantaggio che tocca il +26 all’inizio dell’ultima frazione (49-75).

Tanti i “fucilieri” ai comandi di coach Dell’Agnello e tutti già pronti a mostrare le loro doti balistiche alla prima di Campionato. A partire da Simioni (top-scorer con 16 punti), che di fatto è un centro ma che mette a referto un quasi impeccabile 3/4 dall’arco approfittando anche dei ritardi se non dei “buchi” della difesa dei Wildcats sul perimetro. E lo stesso fa Pollone fino all’intervallo, con tre triple in libertà praticamente identiche, prima che gli si bagnino le polveri nella ripresa (11, con 3/10 dalla lunga).

Il “ricomincio da tre” viene poi perfettamente incarnato anche da capitan Tomassini (3/6 dall’arco, 11 punti) e Denegri (3/5, 9 punti e 8 rimbalzi), mentre Marini firma la tripla del 67-78 che ricaccia indietro l’Urania in rimonta e risulta determinante soprattutto con le incursioni nel colorato (14 totali, con 4/7 e 2/5 per l’Mvp italiano dell’ultima stagione).

Doppia cifra ad alto tasso dalla lunga anche per il nuovo arrivato Ogden (10, con 2/3 dall’arco) in una serata che vede accendersi il tabellino di Robinson non per i punti (4, con 2/11 al tiro), ma per gli assist (5) e i rimbalzi: 5 anche questi, in una partita che – assente Camara – sotto i tabelloni vede reattivo tutto il reparto delle guardie biancorosse. E con il giovanissimo Sankare (5 punti, 2 rimbalzi, 1 stoppata) a mostrare le sue qualità a 360° con una tripla e una schiacciata consecutive a inizio ultimo quarto, coach Dell’Agnello non può che dichiararsi molto soddisfatto in sala-stampa per l’approccio dei suoi e le prospettive all’orizzonte.

Se Rimini ricomicia da tre, al di là del risultato l’Urania Milano pare invece appena all’inizio della fase 1 del processo di assemblamento di un roster dalle buone potenzialità, ma assai eterogeneo per età ed esperienze cestistiche dei singoli. Impossibile quindi dare un giudizio e non solo per l’assenza di Alessandro Gentile, fermato da un improvviso mal di schiena e la cui forzatamente compassata serata in panchina si conclude con un confronto a muso duro con un tifoso in curva (sconosciuta la causa, ma più che eloquenti i gesti).

Con Rashed a sua volta n.e. per problemi fisici, Abega (2 rimbalzi, 1 assist in 11’) recuperato solo il giorno prima e capitan Amato (9 punti con 3/11 dal campo in 30’) non al meglio, sul taccuino finiscono allora solo impressioni più da pre-season che da inizio torneo. In ordine sparso…

Cavallero (11 punti, 5 rimbalzi in un match da 30 minuti per l’assenza di Gentile) è ormai un giocatore fatto e finito per questa A2.

Taylor (16, con 5/8 da due e un meno lusinghiero 1/7 nelle triple, più 8 assist) è una garanzia offensiva come già dimostrato a Torino, ma deve riuscire a esserlo anche difensivamente. Quanto al ruolo da doppio ball-handler (ovvero aiuto-play) di cui abbiamo sentito parlare in sala-stampa, lasciamo ovviamente le decisioni a coach Cardani e registriamo che l’ottima scorsa stagione è nata da un ruolo sostanzialmente di guardia tiratrice (ovvero “shooting guard”, per invertire il dizionario).

Sabatini (6 punti, 7 assist) e Lupusor (10 punti, 2 rimbalzi, 2 assist) danno sempre quello che ci si apetta quando vengono chiamati in causa, anche se dal secondo ci aspettiamo una maggiore presenza nel colorato rispetto a quanto visto contro Rimini.

● Ursulo D’Almeida (15 punti, 5 rimbalzi, 2 stoppate in 22’) conferma da subito di combinare le doti atletiche a una grande intensità agonistica: quella che fa scattare nell’ultima frazione la rimonta che porta i Wildcats a -8 (67-75, proprio con una schiacciata del centro nato in Benin). Già conquistati i cuori di tanti tifosi Urania come avvenuto altrove.

● Come immaginabile, per Gamble II (campione di Slovacchia, prima a Cipro, in Austria, in Finlandia e in Svezia) la nostra A2 è l’ennesimo mondo nuovo e tutto da scoprire. Il primo tabellino dice 6 punti e 5 rimbalzi in 15’, gli altri dovranno per forza migliorare e soprattutto farlo nei giusti tempi.

Tempi, appunto: quelli imposti dal calendario di A2 sono a dir poco serrati, con subito altre 7 partite da qui a fine ottobre. E per l’Urania Milano con avversari di massima caratura: due trasferte consecutive ad Avellino e Scafati, poi la Fortitudo Bologna in casa (ma ospitata a Treviglio, quindi di fatto in campo neutro…), trasferta contro Bergamo al palazzetto di Monza (altro possibile campo neutro…), quindi ritorno al Palalido contro Brindisi prima di altri due viaggi a Torino e Livorno. Considerazioni a margine: meglio uscire alla svelta dalla fase 1 e mantenere sempre e comunque i nervi saldi, anche in caso di una classifica che – non vogliano gli dèi del basket! – potrebbe inizialmente rivelarsi meno brillante di quelle passate. (Paolo Corio)

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