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Lo spettacolo delle curve ha aperto il derby della Capitale. Sia da un lato che dall’altro. Il derby è atteso anche per quello che i tifosi riescono a creare prima del fischio d’inizio. E pure stavolte è stato tutto rispettato. Senza scontri, a differenza di quanto successo nelle ultime due stracittadine. Le solite scaramucce sì, quelle durante i cori, gli sfottò, quelli che servono per dare pepe a un derby sentito. Importante per la classifica.


APPROFONDIMENTI

Le coreografie del derby di Roma

I padroni di casa della Lazio stendono uno striscione “Tifa la tradizione” e piazzano un uomo vestito di biancoceleste, con un pallone sotto braccio. Antico, nostalgico. Ovviamente la Nord è tutta coperta dai colori biancocelesti. 

“Coraggio lupetto, attacca di più, distruggili tu, la risposta della Sud, alla base della curva: poi “Lupus, Dentibus Petit” che potrebbe essere stata presa da una locuzione latina del poeta romano Orazio.

Ovviamente al fianco c’era un lupo a corpire l’intera curva. Questo è quello che s’è visto a pochi istanti dal fischio d’inizio e che ha fatto da cornice all’ingresso in campo delle due squadre. 

Che qualcosa sia trapelato da qualche giorno, almeno su quelli che erano gli sfottò programmati, si è capito alla mezz’ora: da un lato, quello Nord, spunta lo striscione “Pure ai concerti fate pi…”, dall’altro, quello Sud, “Più concerti che trasferte”. 


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