Marquez vince ancora e aumenta il vantaggio in classifica
(Paolo Lorenzi) Non c’era dubbio, per come era andata in passato e per come sono andate prove e gara sprint nel week end. Marc Marquez s’è ripreso il Sachsenring (dove non era partito due anni fa e aveva chiuso secondo l’anno scoro): la sua pista. «Danke Sachsenring» ha scherzato il re del circuito tedesco. «Siamo a metà del cammino, devo comunque restare concentrato» ha detto Marc. Difficile pensare che qualcuno possa davvero insidiare il suo primato in classifica: 83 punti sul secondo e 147 sul terzo. Per l’ennesima volta alle sue spalle è finito suo fratello Alex (15 volte secondo su 22 partenze quest’anno), nonostante fosse fresco d’intervento alla mano sinistra, fratturata ad Assen. Nemmeno il terzo posto di Bagnaia sorprende (sette podi fin qua), se non fosse che Pecco l’ha ottenuto in virtù delle cadute di Bezzecchi e Di Giannantonio, davanti a lui.
I due connazionali si sono autoeliminati da una corsa che poteva portarli sul podio. Di Giannantonio al diciottesimo passaggio, tre giri dopo il romagnolo. Rimpianto enorme pensando alla corsa che stavano facendo, soprattutto Marco che partiva dalla terza casella, aveva azzeccato la partenza e correva sull’onda del secondo posto conquistato il giorno prima nella gara sprint. Fabio poteva contare sul passo sfoggiato in prova (venerdì aveva firmato il nuovo record del circuito, rifilando quattro decimi a Marc Marquez). Stessa dinamica: sono caduti entrambi alla frenata in fondo al rettilineo, punto critico, teatro di diverse cadute. Tante, troppe: di diciotto schierati al via (su una griglia di 22) ne sono arrivati al traguardo solo dieci. Ieri la lista dei partenti aveva perso Vinales in qualifica e Morbidelli in gara; Bastianini non aveva nemmeno raggiunto la Germania a causa di una sospetta appendicite, Chantra è stato operato al ginocchio quattro giorni prima. Oggi sono finiti nella ghiaia, oltre ai due italiani, anche Ogura, Acosta, Zarco, Mir, Oliveira e Savadori.