Il rookie di Gresini ha già conquistato diversi podi: “La GP24 è la miglior moto che ho mai guidato, ma toglierei un po’ di elettronica”. Sulla rivalità con Pedro Acosta nelle categorie giovanili: “Lui ha vinto più campionati, ma io ero tra quelli che gli rompevano le scatole”
21 settembre 2025
Ha appena 20 anni, ma le idee chiare, Fermin Aldeguer: vuole essere almeno una volta campione del mondo di MotoGP e vuole avere una famiglia e tre figli.
Nell’intervista che state per iniziare a leggere ho cercato di conoscere bene questo potenziale campione, che sta disputando un buon primo anno da rookie.
Ecco cosa mi ha risposto.
Fermin Aldeguer, tu sei uno dei piloti più giovani ad aver esordito in MotoGP. Per esempio Rossi, Pedrosa, Stoner hanno esordito a 21 anni, mentre invece tu, Acosta, Quartararo, Viñales, Marquez avete esordito a 20. La sapevi questa cosa e cosa rappresenta?
“No, non la sapevo. Sapevo che io e qualcuno avevamo esordito a 20, ma non sapevo che Stoner e Valentino lo hanno fatto a 21, un po’ più tardi. Sicuramente in quei tempi già erano tanto giovani per andare in MotoGP. È bello essere così giovane ed essere qui. Bello”
Tu stai facendo una stagione d’esordio molto bella, hai già fatto dei podi, sei andato forte, un po’ come avevano fatto anche Quartararo, che il primo anno fece dei podi a 20 anni, e Acosta. Qual è finora il momento più bello e quello più brutto e difficile che hai vissuto?
“Il più bello, forse posso dire la gara in Austria. Le Mans anche, quando ho fatto il primo podio mi è piaciuto, soprattutto la Sprint perché la gara lunga l’ho fatta con il flag to flag, c’era l’acqua. E in Austria ho fatto una gara bella dall’inizio con una bella rimonta. Quello peggiore sicuramente la prima gara di Thailandia. Ero nervoso, sai? Prima gara, non stava andando benissimo e c’era l’altro rookie che andava fortissimo (Ogura, che fece due piazzamenti in top five, ndr), non ero molto felice, a dir la verità”
Nel team Gresini si è visto tanti piloti arrivare al loro meglio. Bastianini ha vinto quattro gare, Alex Marquez ha vinto le prime gare, Marquez è rinato. Cos’ha di speciale questo team? Come ti trovi?
“Penso che per un pilota è super importante avere la calma, avere un ambiente, un’atmosfera buona e che quando vai in moto ti puoi concentrare con fuori tutto il mondo che ti supporta, no? Penso che il team Gresini ha questo, ti fa sentire molto speciale e molto vicino alla famiglia e questo aiuta tantissimo, anche se abbiamo il supporto della Ducati, che ora è la miglior moto, sicuramente ha reso più facile fare dei bei risultati”
Aldeguer durante i test di inizio stagione
A proposito di Ducati, tu in MotoGP hai guidato solo questa GP24, per esempio Morbidelli ha detto che è la miglior moto che ha guidato in vita sua. Tu come ti trovi? Cos’è che ti piace? Come la descriveresti?
“Anche per me può essere la miglior moto che ho mai guidato, sicuro. Alla fine sì, è l’unica MotoGP, ma faccio la comparazione con altre moto che ho sfruttato tantissimo. Con questa moto abbiamo fatto un bel lavoro, ho una fiducia molto buona, posso attaccare. Ancora non ho capito dov’è il limite, questo è buono, ma voglio arrivarci per vedere dove siamo, il potenziale. Ma è forte, frena bene, aiuta tanto l’elettronica e a volte troppo. A me piace essere un po’ più libero, ma sì, sicuramente è la miglior moto”
Dove la toglieresti un po’ l’elettronica? In trazione, alla partenza, dove?
“Per me in trazione, il controllo di trazione, anche con il device che la moto non impenna, non fa niente e si fa un po’ annoiante a volte, altre ti aiuta tanto perché ci sono delle piste che sono toste, ma sì, per me il traction control un pochino più libero sarebbe meglio”
“Sono un ragazzo felice che ride sempre. Vengo da una famiglia umile, ho sempre avuto il sogno di arrivare qui”
Tu sei della zona di Murcia come Pedro Acosta, ma quando hai iniziato ad andare in moto, quali sono le tue prime esperienze in moto? Quanti anni avevi?
“Io la prima volta in moto avevo 2 anni, in pista avevo 4. E a 4-5 anni sono andato a una scuola per piloti dove mi allenavo con Pedro, dove abbiamo iniziato il rapporto e niente, da lì è come ho iniziato subito. A 6 anni, quando si può fare la prima gara avevo 6 anni e qualche giorno, l’ho fatta subito e da lì crescendo, crescendo con la Cuna de Campeones, campionato spagnolo, fino ad arrivare qui”
Non so se segui il tennis, però ora c’è questa rivalità tra un italiano e uno spagnolo, Sinner-Alcaraz, no? Agli US Open ha vinto Alcaraz, a Wimbledon aveva vinto Sinner, al Roland Garros Alcaraz e loro stanno 10-5 negli scontri per Alcaraz. Fra te e Acosta in tutte le parti giovanili chi è che ha messo meglio? Chi è che ha vinto di più?
“Sicuramente lui. Lui ha vinto più campionati, il campionato Mini GP, il 110 e anche la Rookies Cup che io non l’ho fatta. Io ho vinto altri che non c’era lui a correre con me, ma quando correvamo insieme lui… ma ero io uno di quelli che gli rompeva le scatole”
L’anno prossimo avrai la moto ufficiale?
“Non lo so”
Ti ricordi la prima volta in cui hai parlato con Dall’Igna e che rapporto hai con lui?
“La prima volta abbiamo parlato nel 2022 perché io ho iniziato l’anno facendo molto bene, super giovane, in Argentina e tanti volevano farmi il contratto in MotoGP, lì abbiamo avuto il primo rapporto. Ma quando ci siamo conosciuti di più è stato a Borgo Panigale nell’inverno del 2024, a gennaio che sono andato lì a firmare il contratto con loro. Siamo andati a pranzo e lì è dove il rapporto è nato. Ho un buon rapporto”
Ti confronti con lui durante il weekend, ti chiede le tue impressioni?
“Non tantissimo. Alla fine lui è molto concentrato nel team ufficiale. Viene dopo qualche turno e facciamo dei feedback nostri, anche il suo e mettiamo tutto insieme”
Cos’è la cosa che ti piace di più della MotoGP, della moto? Accelerazione, frenata, entrata in curva?
“Per me è l’entrata in curva, la percorrenza che si fa, anche se è una moto grande che ha tanta potenza. L’aerodinamica è molto buona, puoi fare tanta velocità a metà curva e questa è una cosa che a me è sempre piaciuto fare con la Moto2 e mi aiuta questa moto”
Durante il weekend di gara la sessione che ti piace di più: la gara, la Sprint, la qualifica?
“A me piace la gara lunga. La gara lunga perché è dove sempre mi trovo meglio. Vero che nelle gare non sono sempre partito benissimo in griglia e ho fatto più fatica, ma sempre sono andato avanti e ho guadagnato più posizioni, mi piace”
Se tu dovessi descrivere a una persona che non ti conosce chi è Fermin Aldeguer dentro e fuori la pista, cosa diresti?
“Sono un ragazzo felice che sempre ride. Faccio scherzi sempre con la mia gente. Vengo da una famiglia umile, ho sempre avuto il sogno di arrivare qui, di essere campione e spero di farlo in realtà”
Quando hai firmato il contratto in Ducati, quando sapevi che ce l’avevi fatta, che arrivavi in MotoGP, quella notte lì hai dormito o eri troppo felice e non hai dormito?
“Ho dormito benissimo. Quando ho firmato posso dirti che su 365 giorni, 250 ho sognato il primo giro in moto (Fermin ha firmato il contratto nel 2024, ma prima ha dovuto fare un altro anno di Moto2, ndr). È sempre lo facevo prima di andare a dormire, dopo dormivo, questo forse mi ha aiutato a essere tranquillo”
Nel 2022 il primo contatto con Dall’Igna, nel 2024 avete firmato, ma nel 2023 invece sei stato vicinissimo a passare alla VR46. Lì hai parlato anche con Rossi, vi siete confrontati?
“No, si parlava con Uccio e con Pablo e siamo stati vicini, sinceramente, ma per me abbiamo fatto la scelta giusta ad aspettare, perché ho fatto un anno in più di esperienza, che non è stato facile e ho imparato tantissimo, e sono arrivato molto più pronto, più maturo. Penso che m’ha aiutato, in più ho fatto il contratto con Ducati ufficiale, non solamente con il team”
Tu ti alleni con Marquez a volte, e con Alex. Con Marc c’è modo di imparare qualcosa oppure è troppo forte come sta facendo vedere quest’anno e quindi lo guardi e dici “Ok, no”?
“In realtà qualcosa sempre si impara, vedi qualche linea, un po’ la posizione che mette in moto, come fa qualche curva e sempre c’è qualcosa da imparare, dai, qualcosina ho imparato”
Ultima domanda. Qual è il tuo sogno come pilota e come uomo?
“Come pilota essere campione almeno una volta, se potrò esserlo di più meglio. Come uomo avere una famiglia, tre figli ed essere felice”
Aldeguer sul podio di Le Mans insieme al vincitore Zarco e a Marc Marquez