Giovedi 10 Luglio il Centro di Salute Mentale di Valdobbiadene ha organizzato un’uscita culturale socializzante ad Asiago in un’ottica di One Health/ One mental Health, che integra salute fisica, psicologica, ambientale e sociale in una prospettiva di cornice culturale normalizzante. Il gruppo ha avuto il piacere di condividere tale esperienza con il Direttore dell’UOC, dott. Salce che con sua presenza ha contribuito ad accorciare le distanze fra medico e paziente soprattutto fra quelle relazionali ed emotive.
Grazie alla collaborazione con il sig. Geronazzo Giantonio i partecipanti hanno avuto modo di sperimentare il connubio fra Arte e Scienza, magistralmente rappresentata dall’artista Alessandro Gatto che ha illustrato il bellissimo mosaico realizzato dal padre Angelo nel 1961 situato all’interno del Duomo, rappresentante il battesimo di Gesu’ e dal professore Stefano Ciroi, laureato in astronomia e docente di Spettroscopia Astronomica all’Università di Padova responsabile dell’Osservatorio che ci ha guidato per tutto il percorso di visita dell’Osservatorio di Astrofisica
L’osservatorio è parte del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova ed è stato inagurato nel 1942. Ospita al suo interno personale di ricerca e strumentazione dell’Osservatorio Astronomico di Padova che a sua volta è parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). La visita guidata ha avuto inizio nel parco dell’osservatorio dove è presente il Sentiero dei Pianeti, una riproduzione in scala del Sistema Solare sia in termini di dimensioni che di distanze relative, frutto di una collaborazione con il Comune di Asiago vincitore del progetto europeo Interreg “Skyscape”. Il gruppo ha percorso il tratto del sentiero che si trova nell’area dell’osservatorio, partendo dal Sole e passando attraverso Mercurio, Venere e Terra, fino a raggiungere Marte.
Ad ogni stazione sono state esposte le principali caratteristiche fisiche di ogni corpo celeste come dimensioni, distanza dal Sole, durata del giorno e dell’anno rispetto alla Terra, temperature del giorno e della notte, composizione chimica dell’atmosfera.
La visita si è poi spostata nella cupola del telescopio, dedicato a Galileo per i 300 anni dalla sua morte.
Con i suoi 122 cm di diametro dello specchio principale e una lunghezza di circa 450 cm, è stato per molto tempo il telescopio più grande d’Europa e ha ospitato ricercatori
da ogni parte del mondo. Il gruppo ha potuto ammirarlo da vicino, capire
come è fatto, come funziona e come si muove. Il telescopio è dotato di uno spettrografo, uno strumento che scompone la luce nelle sue lunghezze d’onda e che pemette di studiare in modo approfondito le sorgenti nell’universo: pianeti, comete, asteroidi, stelle, nebulose e galassie.
Cuore dello spettrografo è il reticolo di diffrazione. Un raggio di Sole attraverso i portelloni aperti della cupola unito a un reticolo utilizzato per dimostrazioni, ha permesso di vedere dal vivo la scomposizione della luce e il classico arcobaleno di colori proiettato all’interno della cupola stessa. L’esperienza è stata positiva sotto tutti i punti di vista: interattivo, relazionale, culturale. “Un sentito ringraziamento va agli attori di questa esperienza” spiega una nota “che con la loro semplicità sono riusciti a trasmettere le loro conoscenze coinvolgendo ed interessando i partecipanti”.