La premier ha chiuso la kermesse dei giovani di Fratelli d’Italia al Laghetto dell’Eur, a Roma: “Le minacce si moltiplicano man mano che dimostriamo di saper governare questo Paese, ma non abbiamo paura. Ce la metterò tutta, fino all’ultimo, fino in fondo: quella che abbiamo per le mani è un’occasione storica da non sprecare”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiuso Fenix 2025, la festa di Gioventù Nazionale (organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia) con un intervento dal palco del Laghetto dell’Eur, a Roma. “Siamo contro la cultura dell’odio di chi ha festeggiato la morte di Charlie Kirk”, l’attivista di destra ucciso in Utah, negli Stati Uniti. “Le minacce si moltiplicano man mano che dimostriamo di saper governare questa nazione, ma non abbiamo paura. Non saremo mai come la sinistra che odia”, ha detto la premier. “Ce la metterò tutta, fino all’ultimo, fino in fondo: quella che abbiamo per le mani è un’occasione storica da non sprecare”, ha concluso Meloni.

La premier Meloni dal palco di Fenix

La premier Meloni dal palco di Fenix – ©Ansa

Il discorso della premier Meloni

“Siete uno spettacolo”, ha esordito Meloni nel suo intervento a Fenix. “Dimostrate di essere un movimento che ha una sua capacità e una sua autonomia. Qualcuno vi chiama i giovani di Meloni, per far pensare che siete semplice manovalanza, ma la realtà è che se siete qui è proprio perché non siete dei burattini. Se siete qui è perché ragionate con la vostra testa, non vi limitate a ripetere quel che dicono altri e non credete a quello che la gran parte dei media e una minoranza organizzata sui social tenta di propinarvi ogni giorno”, ha detto la premier.

Il ricordo di Charlie Kirk

“Siamo contro la cultura dell’odio di chi ha festeggiato la morte di Charlie Kirk”, ha continuato Meloni. “Qualche giorno fa, nessuno dei moralizzatori che hanno riempito le pagine di commenti su di voi ha ritenuto di dover dire mezza parola sull’ignobile post pubblicato da sedicenti antifascisti che esibiva l’immagine di Kirk a testa in giù, con la scritta -1 e a buon intenditor poche parole. Tutti zitti, non ci facciamo fare la morale da questa gente. Siamo fieri di non essere come loro”, ha deto la presidente del Consiglio. “Ho visto gente che ha fatto stampare delle magliette con la foto di Kirk, il sangue che scorre dal collo e la scritta ‘Vinci questo dibattito’. Era pericoloso perché smontava la narrazione del mainstream con la logica. Andava fermato perché era libero, coraggioso e capace, le persone così fanno paura a chi pensa di poter imporre con la forza le proprie convinzioni”, ha aggiunto Meloni. “Sono altri che sono stati cresciuti con l’idea che chi è diverso da te andava abbattuto, noi non siamo mai stati così. Era così anche Charlie Kirk, per questo la sua morte ha creato indignazione in tutto il mondo e ha fatto riflettere”, ha spiegato. “Le minacce si moltiplicano man mano che dimostriamo di saper governare questa nazione, ma non abbiamo paura”, ha sottolineato.

Meloni: “Non saremo mai come la sinistra che odia”

“L’odio non è finito con la morte di Kirk. Abbiamo avuto un fior fiore di commenti di questi sedicenti intellettuali che ci spiegavano che non riescono ad accodarsi al coro morale di chi dice ‘Qualsiasi vita umana va rispettata. In fondo vuol dire che la loro vita vale più della nostra, che la vita di chi la pensa come loro vale più di quella di chi la pensa come noi. Qui abbiamo una semplice diapositiva, non della sinistra italiana, proprio della sinistra mondiale. Non saremo mai come loro”, ha detto la presidente del Consiglio. “Continueremo a rispettare chi non la pensa come noi, continueremo a sorridere, continueremo a lavorare, continueremo a dimostrare con la logica quanto le loro tesi siano spesso assurde, a non avere paura del tentativo di demonizzarci perché non sanno rispondere nel merito, non avremo paura dei tentativi di censura, degli insulti”, ha affermato.

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Meloni: “La sicurezza è la precondizione per la libertà”

“Fin dal primo provvedimento varato in Consiglio dei ministri, abbiamo avuto il coraggio di dire che la mafia fa schifo e la combatteremo con tutte le forze che abbiamo. Che non cederemo mai sul carcere duro, che riporteremo lo Stato nei territori dove aveva fatto un passo indietro. Che rafforzeremo la legislazione antimafia che rende l’Italia modello internazionale, perché ci guida l’esempio di personaggi come Falcone, Borsellino e Livatino”, ha affermato Meloni. “Abbiamo avuto il coraggio di dire che la sicurezza è la precondizione per la libertà dei cittadini. Quando lo abbiamo fatto con il decreto Sicurezza, la sinistra ha gridato alla deriva autoritaria. Quali sono le libertà che avremmo compresso con il decreto Sicurezza? Un decreto con cui ci occupiamo di combattere le occupazioni abusive, le truffe agli anziani, l’elemosina fatta dai bambini. Non saranno mai le nostre libertà, lasciamo alla sinistra il privilegio di difendere queste libertà”, ha detto. “Noi difendiamo la libertà di poter andare in giro per il mondo e poter dire ‘Non fare il furbo con me, io sono italiano’.

Meloni: “Il merito è al centro della nostra azione di governo”

“Il merito è l’unico vero ascensore sociale, se viene accompagnato dall’uguaglianza nel punto di partenza. La sinistra sessantottina ha provato a far scomparire la parola dal vocabolario, noi l’abbiamo messa al centro dell’azione di governo, nella scuola, nell’università e nel lavoro”, ha affermato Meloni. E sui corsi universitari di Medicina: “Considero una piccola ma grande rivoluzione fondata sul merito la riforma delle modalità di accesso a Medicina, un provvedimento che in molti sostenevano fosse impossibile da realizzare. Ma penso che la parola ‘impossibile’ sia la coperta di Linus che i vigliacchi usano per non fare i conti con la realtà”. Con la riforma della Maturità, “se ti rifiuti di sostenere una delle prove d’esame sei bocciato: se fai volontariamente scena muta, magari perché pensi di portare avanti così chissà quale battaglia politica, poi devi ripetere l’anno. Perché il compito della scuola è insegnare, ma anche accettare il giudizio, rispettare le regole, e insegnare che a ogni cosa che fai seguono delle conseguenze. Perché non ne possiamo più dei disastri del ’68, il 6 politico, una meritocrazia fondata su una distorta idea di uguaglianza. Scuola e università devono essere liberate dalla gabbia oppressiva in cui la sinistra le ha tenute per troppo tempo”, ha detto la presidente del Consiglio.

Meloni: “Non abbiamo mai avuto paura”

“Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle Brigate rosse e non abbiamo paura oggi. Non abbiamo paura oggi. Non avremo paura domani perché tutto questo ci ha sempre e solo reso più consapevoli e più coraggiosi”, ha detto Meloni. “Essere coraggiosi in questo tempo è sempre più significa prima di tutto non avere paura di dire la verità, chiamare le cose con il loro nome, con chiarezza, senza giri di parole. Ed è quello che stiamo tentando di fare”, ha rimarcato.

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La chiusura… calcistica

“Abbiamo iniziato a costruire un mosaico nuovo. Io vi ho parlato di alcuni di questi tasselli che abbiamo posto; ce ne sono molti altri da inserire perché i problemi che abbiamo ereditato non sono tutti risolti, siamo troppo seri per dire che va tutto bene, che il nostro lavoro è stato perfetto. Ci vorrà ancora tanta determinazione, tanto sacrificio, tanto impegno, tanta fatica per rompere quei meccanismi bloccati, superare le troppe rendite di posizione che tengono imbrigliata questa nazione, che le impediscono in molti campi di tracciare la rotta come potrebbe di tornare a stupire il mondo”, ha detto la premier. “Vi prometto che continuerò a mettercela tutta, fino all’ultimo, fino in fondo, perché quella che abbiamo per le mani è un’occasione storica che non sprecheremo, non ce lo potremmo permettere. Continueremo a tenere alto lo sguardo, sognare in grande, non accontentarci, e chiedo a voi di fare lo stesso, di continuare a custodire l’amore per le grandi imprese e le avventure più rischiose”, ha aggiunto Meloni. Che alla fine dell’intervento a Fenix, ha fatto una battuta calcistica: “Vado a conclusione perché c’è una partita importante (il derby della Capitale tra Lazio e Roma, ndr) e non voglio fare la fine di Fantozzi con La corazzata Potëmkin e le radioline”. L’intervento è dunque durato 25 minuti. Dalla platea una ragazza ha urlato “Forza Lazio”, e Meloni ha replicato sorridendo: “Stai calma”.

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Ieri il minuto di silenzio per l’attivista Kirk

Nella giornata di ieri, sabato 20 settembre, a Fenix si è tenuto un minuto di silenzio e una standing ovation in memoria dell’attivista di destra Charlie Kirk, ucciso in Utah con un colpo d’arma da fuoco dal 22enne Tyler Robinson. “Qualche giorno fa ci ha fatto incredibilmente male veder negato dalla presidenza del Parlamento Ue quel minuto di silenzio per Kirk. È stato come ucciderlo due volte. Vi chiedo di onorarlo noi con un minuto di silenzio”, hanno esortato dal palco di Gioventù Nazionale. I militanti hanno anche esposto uno striscione con scritto: “Voglio essere ricordato per la mia fede e il mio coraggio. Charlie Kirk”.

Lollobrigida: “Il fondo della sovranità alimentare è una garanzia”

Sabato, a Fenix, è intervenuto anche il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste Francesco Lollobrigida. “Lo scorso anno abbiamo raccolto un record storico nell’esportazione del vino con 8 miliardi e 100 milioni di euro; siamo la prima nazione produttrice, la seconda nel mondo in termini di valore, e puntiamo al primo posto. Mai nessuno come questo governo nella storia repubblicana ha investito come noi sull’agricoltura: 13 miliardi di euro in tre anni”, ha sottolineato. “Tra i provvedimenti in discussione in Parlamento c’è il Coltiva Italia, “che prevede investimenti a favore delle filiere in difficoltà, con 300 milioni di euro sugli allevamenti, 300 milioni di euro per l’olio extravergine contro le malattie delle piante e 300 milioni di euro sul Fondo della sovranità alimentare”. Tale fondo, ha spiegato Lollobrigida, serve a garantire la nostra nazione e la sua resilienza a prescindere da eventi contingenti esterni”, come il Covid o la guerra in Ucraina. “Noi l’abbiamo messa in campo e abbiamo convinto l’Ue a inserire la sovranità alimentare come obiettivo strategico”, ha evidenziato il ministro.

Giuli: “Promuoviamo il cinema, purché non sia fantasma”

Nella giornata di sabato, a Fenix 2025, è intervenuto anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli. “La cultura di destra non ha complessi di inferiorità, è intesa come funzione sociale, disposta al dialogo e al confronto e mette in gioco le proprie risorse”, come dimostra “la scelta di Manuela Cacciamani alla guida di Cinecittà. Non c’è alcun rischio di fallire, valorizziamo persone ed energie che reputiamo all’altezza delle sfide, promuoviamo il cinema senza guardare alla tessera elettorale di chi lo fa, purché sia buon cinema e non cinema fantasma, e i vostri soldi non vengano buttati via come successo finora”, ha detto Giuli. “La Mostra di Venezia è stata aperta da Sorrentino, non mi interessa sapere per chi vota Sorrentino. Alla guida dell’Egizio c’è Christian Greco, che non proviene da destra ma è uno dei migliori. Tutto ciò non ci impedisce di scegliere eccellenze che abbiano requisiti e qualità per dimostrare che non ce n’è per nessuno”, ha sottolineato il ministro.

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