Oggi è il più grande tennista italiano della storia. Ma Jannik Sinner sarebbe potuto diventare anche altro nello sport
Il più grande tennista italiano di tutti i tempi. Ma anche una personalità genuina che lo rende amato tanto fuori quanto dentro il campo. In un nome e un cognome, Jannik Sinner. In questo giovane atleta si celano non solo abilità da tennista fenomenale, ma anche un passato ricco di esperienze in altri sport, che avrebbero potuto regalarci una carriera completamente diversa.
Ma, come spesso accade nelle grandi storie di successo, dietro ogni decisione c’è una famiglia che sa ascoltare e guidare senza imporre. I genitori di Sinner, che lo hanno sempre accompagnato nel suo percorso sportivo, non lo hanno mai forzato verso un’unica disciplina. Così, quando Jannik decise che il tennis sarebbe stata la sua strada, lo fece con la libertà di chi sente di poter realizzare un sogno senza rimpianti.
Sinner: il tennis non è il suo unico talento sportivo
Cresciuto tra le montagne del Trentino-Alto Adige, precisamente tra le splendide località di San Candido e Sesto Pusteria, Sinner ha da subito manifestato una predisposizione naturale per lo sport. Ancora bambino, si è avvicinato a più discipline, dallo sci al calcio, ma è stato soprattutto sulla neve che ha cominciato a far parlare di sé. A soli tre anni e mezzo, Jannik si distingue già nelle discese, vincendo con facilità su piste innevate, un precocissimo talento che avrebbe potuto trasformarlo in un campione anche lontano dalle racchette.
Jannik Sinner e la passione per lo sci foto: Facebook @Jannik Sinner – (ungherianews.com)
Nel 2021, in un’intervista con L’Equipe, Sinner raccontava con semplicità il suo approccio allo sci: “A Sesto Pusteria, casa nostra si affaccia proprio sulle piste. Ho iniziato a sciare a tre anni e mezzo e poi mi sono dedicato all’attività agonistica, con gli allenamenti seri”. Fino all’età di 12 anni, il piccolo Sinner non solo si divertiva, ma era anche un serio concorrente, con risultati che non passavano inosservati. La sua capacità di affrontare le gare con impegno e dedizione gli permise di primeggiare in competizioni giovanili prestigiose, come il Trofeo Topolino, dove, all’età di 7 anni, conquistò il primo posto con un margine di 9 decimi di secondo.
La passione per lo sci di Sinner non è mai svanita del tutto, ma è stata messa da parte per fare spazio a una carriera nel tennis. Nonostante la sua evidente abilità nelle competizioni sciistiche, a 13 anni Sinner sentì che la sua crescita fisica non gli permetteva più di competere ai massimi livelli sugli sci. “Non giocavo mai molto a tennis, un’ora o due al massimo durante l’estate, ma sciavo due ore al giorno e gareggiavo nei weekend”, ha dichiarato. Eppure, fu proprio questa dedizione allo sci che contribuì enormemente alla sua formazione nel tennis. “Lo sci mi ha insegnato l’equilibrio e il footwork, che sono essenziali nel tennis. Se sei rapido e ben equilibrato, non hai bisogno di essere troppo potente”, ha spiegato il giovane campione.
Fu dunque questa esperienza a forgiarlo, a dargli quel bagaglio tecnico che gli ha permesso di sviluppare una rapidità e una stabilità fondamentali per il suo stile di gioco. La sua capacità di affrontare le sfide con mentalità vincente, dimostrata anche nelle gare di sci, si è poi riflessa nella sua carriera tennistica, dove si è imposto come uno dei migliori talenti della sua generazione.