Giovedì sera, nella “sua” Manchester non è andata come avrebbe voluto. Resta casa sua, lo dice il contratto: il danese è “solo” in prestito dallo United per ora. Non ha staccato del tutto la spina col suo passato. anche per questo contro il City è stato un derby. Perso con qualche rammarico di troppo. Che già uscire indenni da Etihad 11 contro 11 sembra un’impresa, figurarsi in inferiorità numerica, ha ammesso a sé stesso. Ma non c’è tempo per pensare troppo: Rasmus Hojlund ha passato gli ultimi due giorni a scaricare il peso di due gare ravvicinate dopo troppo tempo, provando a mettersi immediatamente a disposizione di Conte rientrati dall’Inghilterra e puntando forte il Pisa. Non vuole saperne di stare in panchina. Sa di non essere al cento percento, ma proprio per questo deve giocare. Ha provato a battagliare per un’ora di gioco contro la squadra di Guardiola ma non l’ha vista quasi mai. E non solo per colpe proprie. Ma il tempo dei rimorsi è già passato. Il gol di Firenze gli ha restituito sorrisi e fiducia e ora vuole allungare il conto.

APPROFONDIMENTI

Sarà la prima volta del danese al Maradona, in uno stadio pieno e pronto a abbracciare il suo nuovo numero (1)9. Ci è stato una sola volta, 925 giorni fa con l’Atalanta: 45’ incolore e da riscattare. Ma come sono andati gli esordi casalinghi di Hojlund prima dell’azzurro? Benissimo nel 2022, con l’esordio contro il Rapid Vienna e gol, quando indossava la maglia dello Sturm Graz. A Bergamo era stato meno veloce per il primo gol casalingo: è arrivato a gennaio, contro la Salernitana, con i gol precedenti arrivati solo lontano dallo stadio di casa. Con lo United, invece, inversione di marcia: se il primo gol a Old Trafford in Premier League arriva a dicembre (contro l’Aston Villa), si era già tolto il pensiero all’esordio casalingo di Champions League. Una rete per battere il Galatasaray dopo aver fatto gol anche nel turno precedente in casa del Bayern Monaco. E lo scorso anno ha tenuto fede all’ottima striscia: alla prima da titolare in casa contro il Brentford ha subito fatto gol. Mentre in Champions aveva fatto doppietta al Bodo Glimt alla seconda da titolare casalinga. Insomma, Rasmus è uno che non va per il sottile, che vuole accelerare sempre. Come ha dimostrato anche a Firenze e come proverà a fare questa notte al Maradona.

Napoli, cena speciale per gli azzurri: Conte, Stellini e Gilmour a Pozzuoli

I giorni tra il City e il Pisa sono stati di passaggio. Hojlund è tornato in città e ha approfittato per sistemare le ultime cose del suo lungo trasloco. Non ha ancora trovato la sistemazione definitiva (la casa che ha scelto a Varcaturo sarà pronta tra un paio di settimane), ma non per questo ha perso concentrazione in vista del ritorno in campionato. Stasera al Maradona ci sarà anche papà Anders, il vero appassionato calciofilo in famiglia, e non vuole sfigurare. Come faceva ai tempi del Copenaghen. Ma sa che per fare colpo su Conte bisogna rasentare la perfezione. La vita di Rasmus in questi giorni a Napoli lo è stata: allenamenti e riposo, sveglia presto per abituare il corpo prima delle sgambate a Castel Volturno, cena alle 18 per poter riposare le giuste ore durante la notte.

E attenzione maniacale ai dettagli prima e dopo sessioni di allenamenti e partite: fisioterapia, crioterapia, alimentazione controllata al dettaglio. Tutto per alimentare i suoi sogni di gloria e anche un po’ per smentire quello che si era detto di lui dopo due anni a Manchester. Altro che testa calda e calciatore immaturo: Rasmus ha tutta l’intenzione di prendersi Napoli e il Napoli. Questa sera la prima occasione, anche per riscattare il passaggio a vuoto di Etihad. Contro il Pisa gli azzurri avranno bisogno dei suoi spunti e della sua qualità: fin qui è stato l’unico attaccante di Conte ad aver segnato. Ed è quello che ha avuto meno possibilità degli altri, essendo arrivato sul gong del mercato. Qualcosa vorrà dire.