Il Paese caucasico ha un’atmosfera particolare e diversa rispetto a quella delle sfide europee. La pista di Baku rappresenta il giusto mix tra un classico modello di circuito cittadino asiatico con contaminazioni americane. Pur non avendo mai vinto in Azerbaijan, la Scuderia Ferrari è sempre stata una protagonista indiscussa, sin dai primi duelli tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton.
L’approccio al diciassettesimo round del campionato per Charles Leclerc e il teammate anglocaraibico è stato subito positivo. Nelle prime prove libere il monegasco ha girato con due treni dello stesso compound. Lewis ha sbattuto contro un muretto con l’angolo anteriore sinistro della sua Ferrari SF-25 senza accusare danni eccessivi. Sessione poi interrotta per una bandiera rossa esposta per oltre 25 minuti a causa di un problema al cordolo di curva 16.
La seconda sessione è stata molto positiva per i piloti della Ferrari. Charles ha girato su gomma soft, mentre Lewis ha provato anche le mescole medie. Hamilton e Leclerc hanno concluso nelle prime due posizioni le FP2, alzando l’aspettativa dei tifosi. I ferraristi hanno registrato performance molto simili sul giro secco, mettendo in mostra un discreto potenziale. Lando Norris, sempre all’inseguimento di Piastri in classifica, è andato a sbattere. Ve lo avevamo anticipato già nelle analisi precedenti al GP di Baku: l’inglese è un talento, ma continua a essere incline all’errore. In ogni caso nelle FP3 le McLaren sono tornate davanti. Il numero 4 ha preceduto Verstappen, Piastri e Hamilton.
Nelle qualifiche si è confermato il trend positivo per la McLaren, solida nella parte mista e velocissima sul lungo rettilineo del tracciato azero. La Ferrari ha sprecato la chance per ottimizzare la SF-25: errori ripetuti e gomme non sfruttate al meglio hanno portato indietro Leclerc. Il giro più veloce in qualifica è stato segnato da Max Verstappen davanti a Carlos Sainz. La seconda posizione dello spagnolo ha già fatto venire qualche rimpianto ai fan. Hamilton ha chiuso dodicesimo, mentre Charles ha concluso anticipatamente il suo Q3 contro le barriere. Un errore grave, esattamente come quello fatto da Oscar Piastri in lotta per il titolo. Lando Norris non ha retto la pressione e ha toccato le barriere nell’ultimo tentativo, qualificandosi settimo. Allo spegnimento dei semafori il poleman della Red Bull Racing è stato perfetto, nonostante le mescole hard. L’ex compagno di squadra in Toro Rosso, Carlos Sainz, è stato tenuto a bada senza affanni, così come Liam Lawson.
Alle loro spalle c’è stato subito un colpo di scena con Piastri che, dopo uno stacco della frizione anticipato, è finito contro le barriere. Un crash che non ha avuto conseguenze catastrofiche perché la MCL39 non è stata la solita astronave. Lando Norris, infatti, è finito nel panino delle due Ferrari e, con estrema fatica, ha chiuso al settimo posto. Il Gran Premio è stato più piatto del previsto. Verstappen ha danzato tra le anguste stradine di Baku, la Mercedes è cresciuta alla distanza con un Russell in grande spolvero. Il pilota inglese ha concluso secondo, davanti all’ex pilota della Ferrari, Carlos Sainz. Quarto un pimpante Antonelli che fuori dagli autodromi europei ha ritrovato il sorriso. Le Ferrari hanno sofferto e alla fine, con un mancato swipe position, hanno chiuso con Hamilton ottavo, davanti a Leclerc. Le premesse di un fine settimana positivo si sono evolute in una qualifica da incubo e una gara da dimenticare, alle spalle di ben 5 scuderie.
I top 3
Max Verstappen: 10 e lode – Con una RB21 più competitiva, l’olandese è tornato quello di sempre: veloce e insaziabile. Il trionfo di Monza non è stato casuale e il quattro volte iridato si è riconfermato al top a Baku. Due tracciati diversi che lo hanno riabilitato in ottica mondiale anche per l’incapacità dei piloti della McLaren. Farlo avvicinare troppo in classifica (-64 punti dal leader Piastri) può essere un errore fatale. Max avrà voglia di stupire ancora e nelle prossime sfide avremo una reale percezione dei progressi della monoposto anglo austriaca. Il sesto posto di Yuki Tsunoda (voto 6) è una iniezione di fiducia in vista del finale di campionato.
Carlos Sainz: 9 – Smooth Operator è tornato con il suo consueto passo gara che aveva ai tempi di McLaren e Williams. Il madrileno è riuscito a calcare un podio con tre team diversi in carriera, proprio come Prost. Il figlio d’arte del Matador non sarà una leggenda della F1 ma ha lasciato la sua impronta anche in una annata molto complessa. Carlitos ha ottenuto un podio in un GP del 2025 prima ancora di Hamilton in Ferrari. Qualche rimpianto incomincia a esserci a Maranello.
Kimi Antonelli: 7 – George Russell gli è arrivato ancora una volta davanti, ma il bolognese merita un premio dopo un periodo molto complesso. In Europa ha commesso errori clamorosi, ma su un tracciato atipico in cui hanno sbagliato in tanti, Kimi è stato perfetto. Medaglia di legno alla fine di un fine settimana vissuto finalmente da protagonista.
I flop 3
Lewis Hamilton: 5,5 – Ha concluso davanti a Charles Leclerc ed è tra i flop? Sì, perché non si è classificato in top 10 e non ha ridato la posizione a Leclerc. In Azerbaijan non si lottava per il suo ottavo mondiale, ma per un misero ottavo posto. Nel finale ha sfruttato il compound migliore e più fresco per mettersi davanti a Charles e non rispettare il team order. Come è caduto in basso l’ex re della F1 nel primo anno al volante della Ferrari. Il monegasco, dopo la sfida, ha dichiarato:
“Ci sono delle regole che sappiamo di dover rispettare e oggi forse quelle regole non sono state rispettate. Se dovessimo lottare per posizioni più importanti, come mi auguro, allora spero che lavoreremo in modo diverso. Ma in una giornata così, non mi interessa davvero. Quando tornerò a casa non ripenserò a questo, ma alla prestazione deludente del weekend”.
Lando Norris: 4,5 – Nel weekend dove avrebbe potuto riaprire il mondiale con una vittoria, nonostante i regali del teammate, non va oltre una misera settima posizione. In classifica rimane 25 punti dietro Piastri e, sotto pressione, ha dimostrato di essere un pilota con ancora molte lacune. Dovrà fare molto di più per ritrovarsi in una posizione dominante nel finale di stagione.
Oscar Piastri: 2 – Per una volta sbaglia tutto, a partire dal crash in qualifica che complica tutto il resto. Avrebbe preso 5 secondi di penalità per lo start anticipato e forse con il DNF al primo giro si è risparmiato tanta fatica inutile. Fortunato a conservare la leadership con ampio margine su Norris, d’ora in avanti non potrà più permettersi altri passi falsi.