Dopo il GP Baku, la lotta per il titolo piloti ha assunto nuove sfumature. Piastri guida la classifica con 324 punti, seguito dal compagno di squadra Norris a 299. Verstappen è terzo con 255 punti.
Il distacco fra Piastri e Verstappen si è ridotto a 69 punti, l’olandese nelle ultime gare ha rimontato, approfittando anche di errori altrui, mostrando finalmente una configurazione della macchina e un assetto che gli permettono di ottenere prestazioni da primo della classe.
La situazione
La stagione F1 2025 si compone in tutto di 24 GP e di 6 formato sprint. Dopo l’Azerbaijan restano 7 GP da disputare mentre di sprint ne restano 4: Belgio, Austin, San Paolo e Qatar.
In un GP il vincitore prende 25 punti e a seguire ci sono poi punti per i piazzamenti fino al decimo. In una Sprint invece, il vincitore ottiene 8 punti, con punteggi decrescenti per i successivi.
Dopo Baku il massimo teorico che un pilota può ottenere ancora in termini di punti in questo Mondiale 2025 sarà di 175 punti dalle singole gare più 32 punti dalle sprint, in totale 207 punti.
Il ritorno
Con il vantaggio che aveva McLaren sull’olandese di oltre 100 punti in certi momenti della stagione, la possibilità di lottare per il titolo sembrava un miraggio e invece, le vittorie di Monza e in Azerbaijan hanno riaperto il discorso. Le ultime prestazioni della Red Bull hanno dimostrato che quando la vettura è al massimo e le circostanze sono favorevoli, Max sa ancora fare la differenza in gara.
I progressi di Red Bull ormai hanno ridotto il divario tecnico tra le due scuderie. Anche Stella se ne è accorto. Quello che però preoccupa quest’ultimo e i suoi ingegneri è che Piastri è reduce da un weekend disastroso in Azerbaijan, con un’uscita di pista al primo giro che gli è costata punti pesanti e non solo. Non solo, anche che Norris non ha approfittato come si sarebbe aspettato.
Il risultato? L’olandese è di nuovo, e ora più che mai, in lotta per il Mondiale.
Le proiezioni
Per superare Piastri, nella miglior delle ipotesi e cioè vincendo tutte le restanti gare e sprint, Verstappen può ottenere tra i 199 e 207 punti. Se aggiunti ai suoi 255, lo porterebbero a un totale idealmente massimo, sempre se tutto va bene, tra 454 e 462 punti.
Il pilota della Red Bull dovrà essere perfetto in ogni weekend, senza errori, senza problemi tecnici. Un solo ritiro o un risultato deludente potrebbero vanificare la rimonta. L’olandese ha bene in mente che i prossimi GP intesi come gare normali rispetto alle sprint, sono quelli che contano di più.
Piastri, invece, dovrà cercare di rimanere concentrato, evitare errori gravi, qualificarsi bene e ottenere almeno piazzamenti se non vittorie e minimizzare le perdite. Al momento Verstappen è quello che può cambiare le carte in tavola.
Il team di Woking ha mostrato costanza, soprattutto Piastri, ma occhio a Norris che può strappare punti importanti e complicare la rincorsa di Verstappen. La strategia ma anche il meteo e le qualifiche saranno tutte variabili importanti e determinanti nelle prestazioni di tutti e tre i piloti nelle prossime gare.
McLaren guarda negli specchietti
Tra le ragioni per cui la McLaren dovrebbe cominciare a preoccuparsi c’è la perdita di margine. Da +104 punti che aveva Piastri ad agosto, ora il gap è sceso a 69. Significa che in poche gare Verstappen ha rosicchiato 35 punti. Un segnale che la sua rimonta non è più solo teorica. Se si aggiunge che vincere a Baku dominando il weekend con pole, giro veloce e vittoria, il risultato è un messaggio potente.
La McLaren non può concedersi weekend neri come quello del GP di Azerbaijan, ogni rischio tecnico o strategico potrebbe costare caro in questa fase finale. E ogni volta che Verstappen sarà vicino, la pressione su Piastri e Norris crescerà ai massimi livelli, più per loro che per l’olandese. Una situazione che di certo potrà portare a errori, a tensioni, anche a decisioni affrettate.
Piastri ammette: “Errore mio a Baku”
Baku si è trasformato in un incubo per Piastri e per tutto il suo team. Dopo una stagione fino ad ora brillante, culminata con la leadership iridata, il pilota australiano ha vissuto uno dei weekend più difficili dell’anno come ammesso subito dopo l’ultima gara:
“Ovviamente non il fine settimana che stavamo cercando a Baku. Ho fatto un errore all’inizio e poi sono rimasto chiuso. Voglio scusarmi con la squadra, specialmente con i meccanici dopo che hanno fatto un ottimo lavoro per rimettere insieme la mia macchina dopo le qualifiche”.
Parole che testimoniano la delusione, ma anche la maturità di un pilota giovane che non si nasconde dietro le circostanze. I meccanici McLaren, infatti, erano stati protagonisti di un lavoro straordinario nel ricostruire la vettura danneggiata nelle qualifiche, consentendogli di presentarsi regolarmente al via.
Piastri, però, non ha perso la lucidità e ha già chiaro il piano per ripartire:
“Dobbiamo solo tenere la testa bassa, rivedere e lasciarci questo alle spalle prima di tornare più forti il prossimo fine settimana di gara”.
Max non si affida alla speranza: testa solo alla pista
Il successo di Baku ha rimesso Max Verstappen al centro della scena mondiale. A dispetto del clamore mediatico, il quattro volte campione del mondo mantiene un approccio lucido e pragmatico come dimostrato già nell’ultima conferenza stampa:
“Non mi affido alla speranza. Personalmente non ci penso. Vado solo in gara, quello che ho fatto fondamentalmente per tutta la stagione, cercando di fare il meglio che possiamo. Cerco di segnare il maggior numero di punti che possiamo. E poi dopo Abu Dhabi lo sapremo”.
Un messaggio chiaro: niente calcoli, niente ossessioni, solo la determinazione di massimizzare ogni occasione. È la filosofia che lo ha già portato a conquistare tre titoli iridati e che ora lo spinge a credere nella rimonta contro le due McLaren. Guardando al prossimo appuntamento, non si nasconde e con onestà ammette:
“A Singapore non ho mai vinto. La Red Bull ha vinto, giusto? Vedremo cosa succederà. Non lo so davvero in questo momento”.
Niente è impossibile
Si, Verstappen torna a essere un contendente serio al titolo, non solo in virtù dell’ultimo GP ma anche per quello che resta da correre. La matematica lo supporta, con 7 GP e 4 sprint da correre, più di 200 punti ancora in palio, la rimonta non è utopia.
McLaren tuttavia ha il vantaggio della costanza e la solidità della vettura, cinica quando conta, oltre alla leadership nella classifica. Piastri può vincere il titolo, ora dipende solo da lui, ma Verstappen ha mostrato che può rispondere, che le sue prestazioni non sono svanite al contrario di quanti lo avevano già escluso dai giochi.
La stagione è ancora lunga, ma dopo Baku il margine di sicurezza sembra essersi assottigliato. E Max ha ancora la stoffa per ribaltare il pronostico.