È ispirato al genio dell’architettura Richard Buckminster Fuller (Milton 1895 – Los Angeles 1983) il tema della 32esima edizione di Artissima che, dal 31 ottobre al 2 novembre, si prepara a tornare nell’Oval di Torno, animando di riflesso tutta Torino. Una fiera che, guidata da Luigi Fassi, quest’anno punta a essere una delle più ricche mai realizzate, per qualità e quantità dell’offerta espositiva. Così, iperboli a parte, per saperne di più abbiamo chiesto direttamente al noto direttore. 

Intervista a Luigi Fassi, direttore di Artissima 

Partiamo dal tema, com’è stato scelto quest’anno?  
Per il quarto anno consecutivo, Artissima si ispira al pensiero di una figura visionaria per proporre una riflessione collettiva e sviluppare un progetto editoriale, oltre alla naturale vocazione commerciale. In particolare, abbiamo preso spunto dall’eclettico Richard Buckminster Fuller, mutuando il titolo dal suo libro Manuale operativo per Nave Spaziale Terra, del 1969, che invita a riflettere sulla nostra presenza sulla Terra, descritta da Fuller come una “nave spaziale” di cui siamo tutti responsabili: “piloti di questa nave che ci è stata consegnata senza alcuna istruzione”. Così, come Fuller ci esorta a superare le barriere tra discipline, anche noi desideriamo invitare la comunità di Artissima ad adottare una visione ampia e consapevole per superare insieme le sfide del presente. 

L’articolo continua più sotto

© Photo Perottino-Piva-Castellano-Peirone/ Artissima 2024© Photo Perottino-Piva-Castellano-Peirone/ Artissima 2024

Che ruolo hanno gli artisti in questa visione?  
Fuller sosteneva che sono proprio i grandi visionari, come gli artisti, a tracciare nuove rotte e a definire il nostro ruolo di timonieri della Nave Spaziale Terra. Gli artisti, infatti, pensano in modo olistico, indipendente, intuitivo e creativo: sanno andare oltre gli specialismi e i confini disciplinari, immaginando soluzioni innovative che superano il mero valore d’uso immediato. 

In che modo questa edizione dialogherà con la storia della fiera e con la storia dell’arte contemporanea? 
Artissima conferma il team di curatori per le sezioni curate. Present Future, con Léon Kruijswijk, performance curator al Mudam di Lussemburgo, e Joel Valabrega, curatrice indipendente, ospita progetti monografici con l’obiettivo di mettere in risalto le nuove tendenze che caratterizzano il panorama artistico internazionale. Back to the Future, che include progetti monografici di grandi pionieri dell’arte contemporanea con un focus dagli Anni ’40, il cui lavoro ha avuto un ruolo chiave nella storia dell’arte, vede riconfermati Heike Munder, curatrice indipendente e scrittrice, e Jacopo Crivelli Visconti, direttore dell’Albuquerque Foundation a Sintra. Disegni, giunta alla nona edizione – unica sezione fieristica in Italia dedicata a questo mezzo espressivo, quasi una fiera nella fiera – è affidata per il quarto anno a Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo di Milano e presenta progetti concepiti come mostre personali che valorizzano l’autenticità e l’autonomia dell’opera su carta. 

In che modo Artissima dialogherà con il tessuto cittadino torinese?  
Promuovendo anche quest’anno molte iniziative esterne, compreso alcune di avvicinamento alla fiera. Con il Circolo dei lettori, per Mondi Possibili, Dialoghi tra Arte e Letteratura, è previsto un ciclo di tre incontri tra artisti e scrittori; ideato per coinvolgere curiosi e appassionati attraverso autori conosciuti. Durante i giorni di Artissima saranno visitabili la mostra The screen is a muscle presso Le Gallerie d’Italia, sinfonia di opere video curata da Luca Lo Pinto; l’installazione video New Acid dell’artista egiziano Basim Magdy presso l’ex-zoo della Città di Torino; Renato Leotta all’Hotel Principi di Piemonte. Ancora, le opere di tre vincitori dei Premi di Artissima saranno esposte in altrettante istituzioni: Paul Pfeiffer, Premio Pista 500, alla Pinacoteca Agnelli; Angharad Williams, Premio illy Present Future, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la capsule collection di Nicola Bizzarri allo showroom di Vanni Occhiali. 

Come sono nate e si sono sviluppate le collaborazioni internazionali di quest’anno? 
Artissima svolge un importante lavoro di scouting e ricerca durante tutto l’anno. Il panorama internazionale2025 si distingue per la significativa presenza di gallerie provenienti dall’Est Europa e dall’America Latina, oltre alla conferma di una forte partecipazione di gallerie da Austria, Francia, Germania, Regno Unito, Svizzera; nonché da Croazia, Grecia e Slovenia e ovviamente Italia.  

Praticamente, Artissima svolge un ruolo di diplomazia culturale… 
Esattamente, beneficiando del nostro assetto istituzionale costruiamo partnership con interlocutori sempre nuovi, istituzionali e privati. In particolare, quest’anno presentiamo anonymous art project, dedicato alla promozione dell’arte contemporanea giapponese e fondato nel 2023 dall’imprenditore Hiroyuki Maki, erede di una tradizione familiare che ha fatto della filantropia un valore fondante. Il progetto sostiene artisti giapponesi emergenti e affermati in patria ma ancora poco noti a livello internazionale e favorisce lo scambio diretto tra curatori, musei e istituzioni culturali nipponici ed europei. Nell’ambito del programma Cultura Lituana in Italia 2025-2026, desidero citare il Vilnius Residency Prize, in dialogo con la Città di Vilnius e l’Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia, che offrirà a due artisti rappresentati dalle gallerie della fiera, l’opportunità di svolgere una residenza di un mese nell’affascinante Capitale. 

Artissima24 © Photo: Perottino Piva Castellano Peirone/ Artissima 2024Artissima24 © Photo: Perottino Piva Castellano Peirone/ Artissima 2024

Quali considerazioni può condividere circa lo stato attuale dell’arte contemporanea e dei suoi attori? 
Viviamo una fase di contrazione di risorse economiche, non certo di stimoli, intelligenze e opportunità relazionali. Contano più che mai i momenti di scambio profondo tra colleghi e attori di aree geografiche vicine e lontane, per trovare sinergie e opportunità di cooperazione. Ciò che si può fare di buono nel proprio ruolo specifico non può che essere frutto di idee condivise, cooperazioni e forme di generosità reciproca, guardando sempre oltre i confini dell’arte, per intrecciare condivisioni di più ampio respiro. 

Quali consigli darebbe agli artisti per “muoversi” nel mondo dell’arte contemporanea? 
Penso sia importante svolgere un buon percorso di studi, sia in termini teorici che pratici, frequentando più istituti e includendo anche un soggiorno all’estero. Come in ogni ambito, è essenziale investire su sé stessi, continuando la formazione e aggiornandosi su più ambiti disciplinari di ricerca artistica e teorica. Rinchiudersi in una nicchia esclusiva può semplificare, ma a medio termine impoverisce.  

Invece, che consigli per i visitatori della 32esima edizione di Artissima? 
Indubbiamente suggerisco di consultare sul nostro sito i progetti speciali in fiera e fuori per organizzarsi al meglio; prefigurando, per la fiera, le sezioni da privilegiare in base alle personali preferenze. Mentre, a chi desidera vivere un’esperienza immersiva e dinamica, consiglio di avvalersi dele audio guide firmate Arteco per seguire dei percorsi tematici pur mantenendo un’autonomia di visita. Anche se poi, il modo migliore per incontrare sorprese e ispirazioni è affidarsi al proprio istinto e percorre la fiera con desiderio e curiosità.  

Federica Maria Giallombardo 

Libri consigliati: 

(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)   

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati