Pittura e disegno. Due elementi insostituibili nell’arte pittorica di Simonetta Pantalloni. Nelle scorse settimane ha donato ‘L’angelo della biblioteca’ al cuore pulsante culturale della città. Un custode della cultura rappresentato con un libro in mano e seduto sopra una pila di testi ed avvolto da due drappeggi, simboli identitari (al pari dei nodi) dello stile dell’artista. Si innalzano all’infinito e rappresentano la conoscenza e l’immaginazione elevata al pensiero, in modo metaforico.  
 

Alla nostra redazione di www.ternitoday.it Simonetta Pantalloni ripercorre i passaggi che hanno connotato la sua storia artistica di pittrice: “Ho avuto un’infanzia abbastanza solitaria dove è stato possibile sviluppare tale passione, coltivandola tra dote naturale ed esercitazioni per affinare e migliorare la qualità”. Gli studi presso l’istituto d’Arte Orneore Metelli ed un percorso quasi ininterrotto: “Brevi interruzioni dettate da questioni familiari”.
 

Evoluzioni: “Ad inizio del nuovo secolo, periodo assolutamente propizio per tutti, riuscì a vendere anche la mia arte”. L’ascesa verso mondi inesplorati: “La partecipazione a molteplici mostre tra Italia ed estero tra personali e collettive. Ad esempio a Parigi, Madrid, Barcellona e New York”. Due sfumature che danno vita ai colori: “Il complimento più bello che ricevo è quello di essere riconoscibile. Il riconoscimento di cui vado orgogliosa l’ho ricevuto da Vittorio Sgarbi a Ferrara, dopo aver conseguito il premio di miglior dipinto realista”.
 

Arte connotata da nodi e drappeggi: “Detengono un valore simbolico. Il nodo rappresenta il percorso della vita. Alcuni sono inscindibili altri meno. Il drappeggio invece è simbolo di scorrevolezza e serve a dare profondità. Ad ogni quadro esprimo un pensiero, un disagio cercando di diffondere un messaggio inerente al contesto sociale. I dipinti nascono da un imprinting che nasce dal disegno. Ogni luogo può essere adatto per esprimere creatività”. 
 

I materiali utilizzati: “I colori ad olio sono il marchio distintivo. Ho esposto opere anche in compagnia di mia figlia Elena. La creatività non ha limiti e ne confini aggiungendo nell’attività il restauro dei mobili”. A breve la partecipazione alla quadriennale di Milano: “Purtroppo il digitale – afferma la pittrice – sta progressivamente sostituendo l’arte pittorica. Nonostante il patrimonio che ci invidia tutto il mondo manca l’educazione all’arte, che si dovrebbe apprendere a partire dalle scuole dell’obbligo”.
 

Un pensiero conclusivo su ‘L’angelo della biblioteca’: “Durante un’esposizione a palazzo Carrara ho avuto il piacere di intrattenermi a colloquio con la responsabile della Btc Franca Nesta. Da lì è partita l’idea di dipingere un quadro, che sia di buon auspicio per proteggere le persone che la frequentano e la frequenteranno”.