Torna a Torino il World Press Photo: la mostra che racconta il mondo in 144 scatti World Press Photo Exhibition 2025, la più prestigiosa mostra di fotogiornalismo al mondo, fa il suo ritorno a Torino per il nono anno consecutivo.
Le 144 immagini vincitrici del concorso saranno esposte nell’ipogeo della Rotonda del Talucchi, all’Accademia Albertina delle Belle Arti, da venerdì 19 settembre a lunedì 8 dicembre. Organizzata da Cime, l’evento offre uno spaccato critico e profondo sull’attualità globale, con scatti realizzati dai maggiori fotogiornalisti e pubblicati sulle più importanti testate internazionali.
Un viaggio visivo nell’attualità
La mostra presenta una selezione di 144 immagini, scelte tra le quasi 60.000 candidature provenienti da 141 paesi. Attraverso il loro obiettivo, i fotografi raccontano storie di conflitti, disordini politici, crisi climatica e migrazioni, offrendo al pubblico una panoramica delle sfide e degli eventi che definiscono il nostro tempo. La selezione è frutto di un rigoroso processo di valutazione, condotto da sei giurie regionali e da una giuria globale presieduta dalla direttrice della fotografia di Le Monde, l’italiana Lucy Conticello.
I vincitori: uno sguardo sui temi più urgenti
Il titolo di World Press Photo of the Year 2025 è stato assegnato alla fotografa palestinese Samar Abu Elouf per il suo toccante scatto che ritrae Mahmoud Ajjour, un bambino di 9 anni mutilato da un attacco a Gaza e costretto a imparare a scrivere con i piedi. Tra i finalisti, l’americano John Moore con “Attraversamento notturno” ha documentato la migrazione clandestina cinese negli Stati Uniti, mentre il peruviano-messicano Masuk Nolte, con “Siccità in Amazzonia”, ha messo in luce le drammatiche conseguenze del cambiamento climatico.
Il concorso ha esplorato anche altri temi come le proteste in vari paesi e i progetti a lungo termine, tra cui quello della fotografa italiana Cinzia Canneri, che ha seguito le donne in fuga dall’Eritrea e dall’Etiopia.
Un evento che unisce arte e informazione
Per la prima volta, la mostra si svolge all’Accademia Albertina di Belle Arti, un luogo che il direttore dell’ente, Salvo Bitonti, definisce perfetto per un evento che unisce arte e informazione visiva. Come sottolinea Vito Cramarossa, direttore di CIME, Torino si conferma “capitale culturale e civica dell’informazione visiva”, e la mostra rappresenta uno spazio di confronto e partecipazione per una comunità “viva, curiosa ed esigente”.
La World Press Photo Foundation, organizzazione no-profit con sede ad Amsterdam, continua così la sua missione di sostenere il fotogiornalismo di alta qualità e di illuminare le storie più urgenti del nostro tempo, offrendo al pubblico globale una comprensione più profonda degli eventi contemporanei.