Milano “Nel calcio sono i dettagli a scavare le differenze” spiega con l’aria da professore universitario Marco Landucci, sostituto di Max Allegri relegato, per la squalifica, in tribuna stampa dove riesce a dare comunque spettacolo per le sue reazioni emotive ai comportamenti del Milan in campo. Allegri sembrava punto da un insetto velenoso sul finire del primo tempo, pur essendo davanti 1 a 0, e si agitava ancora di più sul 3 a 0 nel finale di Udine per l’atteggiamento remissivo dei suoi.

Sono questi i famosi dettagli di cui parla Landucci e che nel Milan nuova edizione vengono curati con particolare precisione. Perché è dai particolari che può dipendere il risultato finale di una stagione per ora scandita da tre cleen sheet consecutivi (ultimo precedente nel 2023), dal primo gol di Fofana (il tecnico ne chiese addirittura 15 ai due centrocampisti, il francese e Loftus-Cheek) e dal nuovo assetto strategico con Modric e Rabiot dominatori del centrocampo, Estupinan in evidente progresso e il talento balistico di Pulisic esaltato dai due sigilli. Eppure Allegri non è il tipo da gonfiare il petto per aver scollinato “il primo dei 4 snodi decisivi” perchè Udine è già storia mentre la cronaca propone per la prima volta i tre impegni distribuiti in una settimana con l’appuntamento di coppa Italia (Lecce domani) più il Napoli domenica sera, entrambi decisivi per il primo obiettivo dichiarato del club (arrivare in fondo alla coppa Italia) e il secondo mai pronunciato ma abilmente nascosto dalla dichiarazione generica “dobbiamo tornare in Champions”.

E questa allora diventa l’occasione propizia per misurare subito anche la dimensione delle alternative fin qui utilizzate nei ritagli di tempo per via del ritardo col quale hanno raggiunto Milanello a fine calcio-mercato (Nkunku e Athekame i primi della lista) o grazie a una indiscussa meritocrazia, Ricci cioè che comincia ad abituarsi all’idea di giocare al fianco di Modric, col doppio regista come è possibile nel centrocampo a 4, può diventare la variazione al tema tattico attuale. Ma è un altro dettaglio a stuzzicare la curiosità del mondo Milan racchiuso in una frase di Landucci sul conto di Leao. “C’è una enorme distanza tra il Rafa vagabondo raccontato a noi nei giorni precedenti all’arrivo al Milan e il Rafa conosciuto in diretta durante gli allenamenti, disponibile dal primo minuto. Abbiamo trovato un gruppo sano, fatto da ragazzi bravi, anzi fin troppo bravi” il passaggio che delimita i confini caratteriali del team rossonero nel quale appunto per questo motivo spicca il carisma di gente come Modric e Rabiot.

Non a caso, in vista dello scudetto del 2022, Pioli ricevette dalla presenza, in campo e nello spogliatoio, di Ibra e Kjaer il contributo per offrire al resto del gruppo gli insegnamenti più utili e l’occasione per alzare l’intensità degli allenamenti.