Capolavoro. Solo così si può definire il terzo titolo mondiale a cronometro consecutivo di Remco Evenepoel. Il re delle prove contro il tempo ha dominato la crono di Kigali (Ruanda), dando una lezione a tutti gli avversari ma soprattutto a Tadej Pogačar.
Partito 2’30 dopo lo sloveno, il belga lo è andato a riprendere per poi sverniciarlo a circa 2 km dalla conclusione. Una mazzata, o meglio dire un’onta, che Pogi non aveva mai vissuto finora in carriera. E che, chi lo sa, potrebbe anche lasciare qualche strascico nella testa dello sloveno in vista della prova su strada di domenica prossima.
Tadej avrebbe voluto festeggiare in maniera molto diversa il suo 27esimo compleanno. E invece per un secondo ha perso anche la medaglia di bronzo, finita al collo del sorprendente Ilan Van Wilder. Anche lui belga. Anche lui della stessa squadra di Remco, la Soudal-Quickstep.
Pogačar, quarto, è stato ampiamente sotto al suo livello classico. La faccia bianchiccia alla fine e un po’ di scompostezza in sella nella seconda parte della crono non sono segnali troppo incoraggianti in vista di domenica. Ma il tempo per recuperare c’è. E il percorso gli strizza l’occhiolino. 270 km e oltre 5500 metri di dislivello. Una prova massacrante che si trasformerà in una corsa a eliminazione. Dove Evenepoel, adesso, arriverà col morale alle mille.
Remco si candida a essere considerato il corridore più forte della storia a cronometro: a 25 anni il palmarès parla già di 3 titoli mondiali (più un argento e 2 bronzi), 1 oro olimpico e 1 titolo europeo (potrebbero diventare due la prima settimana di ottobre in Francia). Roba da mal di testa. Finora, nella rassegna iridata, ha fatto tris consecutivo come era accaduto solo a Michael Rogers (2003-2005) e Tony Martin (2011-2013). Punta a tutti i record possibili e il tempo è dalla sua parte. Fenomeno.
Tolta la sorpresa Van Wilder, nelle prime 5 posizioni sono arrivati i 4 nomi più chiacchierati. Detto di Remco e Tadej, Jay Vine si è portato a casa un argento dal valore inenarrabile, rifilando quasi un minuto e mezzo al suo capitano in UAE Pogačar. Quinto posto per l’altro diamante, ancora un po’ grezzo, Isaac Del Toro. Insomma, tutto più o meno secondo copione. Tranne i distacchi abnormi rifilati da Remco al resto della compagnia.
La domanda ora è un’altra. Cambierà qualcosa in vista del Mondiale di domenica? Difficile dirlo. In condizioni normali Pogi resta superiore a chiunque altro, specie su un tracciato così esigente come quello di Kigali.
Evenepoel resta il rivale più accreditato per tenuta fisica e mentale e per la capacità di affrontare prove così lunghe e complicate. Quell’esperienza e quella tenuta di fondo che non si sa bene quanto possa veramente appartenere a corridori giovani e talentuosi come Del Toro e Ayuso.
Più credibile, invece, un Carapaz da battaglia e già capace di prendersi il titolo olimpico. Mentre sull’Italia ci sono i soliti dubbi. Pellizzari è giovane, forte ma inesperto. Ciccone è il nostro capitano. Può guardare al podio, ma non sappiamo esattamente come stia. Saremo degli outsider, pronti eventualmente a sorprendere. C’è ancora qualche giorno per rifinire condizione fisica e psicologica. Poi, spazio allo spettacolo.
Le pagelle del Greg
EVENEPOEL 10 e lode: lode sì, ma anche bacio accademico. Prestazione paurosa del campione del mondo. Una delle più belle di sempre e con il gusto di sorpassare Pogačar. Cosa che gli riuscirà forse una volta nella vita. La crono è la sua arte e vederlo pedalare in questa prova è un godimento per gli occhi. FANTASCIENTIFICO
VINE 9: si era capito già alla Vuelta che stava bene e andava forte a cronometro. Dietro al marziano Remco spicca questo australiano simpatico e scanzonato, capace di rifilare quasi un minuto e mezzo a tutti gli altri. CONFERMA
VAN WILDER 9,5: mezzo voto in più di Vine perché nessuno avrebbe scommesso su di lui. I bookmakers davano una sua vittoria a 100. Non ci va nemmeno vicino, ma per lui la vera vittoria è questo podio, peraltro beffando di un secondo Pogačar. Solido, concreto, efficace. Essere compagno e amico di Remco, evidentemente, gli ha permesso di fare questo salto di qualità. UNDERDOG
POGACAR 5: caro Tadej, capita ogni tanto di prendersi una insufficienza. Perdere da Remco ci poteva stare. Farsi riprendere e superare, anche no. Segno di una giornata storta e di una condizione lontana dall’ottimale, visto che si pensava a una sfida alla pari. Festa di compleanno rovinata e qualche crepa nelle sue solide certezze? Domenica la risposta… intanto… DEPRESSO
ITALIANI s.v.: Sobrero 13esimo e Cattaneo 15esimo. Non avevamo aspettative quindi il giudizio è assolutamente superfluo. Considerate le caratteristiche del corridore e del percorso, forse potevamo ipotizzare una top-10 di Cattaneo, ma non ci sarebbe cambiata la vita. INDIFFERENTI
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