di
Marco Bonarrigo
Sotto la pioggia l’ultima tappa del Tour de France, con la tripla scalata di Montmartre e poi l’arrivo sugli Champs Elysées
Come Cenerentola, la trascuratissima tappa passerella è diventata di colpo tappa regina. Lo spettacolo che era mancato ai duemila metri delle Alpi per lo strapotere di Tadej Pogacar l’hanno regalato i 128 metri sul livello del mare della celeberrima collina di Montmartre che gli organizzatori della Grande Boucle hanno deciso di inserire per tre volte nel percorso dell’ultima frazione, per renderla più avvincente rispetto al solito sprint di massa.
La prima notizia è che la maglia gialla Pogacar non ha vinto, pur avendo frantumato il gruppo già nel primo passaggio in salita, sotto il diluvio, deciso a portare a casa la sua quinta tappa. La seconda è che a batterlo e a conquistare i Campi Elisi è stato (per la seconda volta) uno dei corridori più amati dai tifosi, il belga Wout Van Aert, riuscito nell’impresa di staccare il Marziano negli ultimi duecento metri di salita e capace di incrementare il vantaggio negli ultimi sei chilometri di discesa e pianura.
Ora Tadej va a caccia dei miti
Talento formidabile ma anche collezionista di secondi posti alle spalle di Pogi e del suo grande rivale fiammingo olandese Mathieu Van Der Poel, Van Aert veniva da lunghi mesi di digiuno, infortuni e sfortune a ripetizione. «È stata durissima – ha spiegato Van Aert, osannato dall’enorme pubblico parigino – e rimanere mentalmente concentrati era la vera impresa». Raggiunto dai primi inseguitori (bravi gli azzurri Davide Ballerini, secondo, e Matteo Trentin) Pogacar ha mollato la presa ha celebrato il suo quarto successo al Tour (accompagnato dalla vittoria della maglia a pois di miglior scalatore) raggiungendo Chris Froome e arrivando a una sola lunghezza dai recordman Merckx, Anquetil, Hinault e Indurain. Pogi ha nettamente staccato il grande rivale Vingegaard (4-2 il conto dei Tour vinti) e Lipowitz.
Per Jonathan Milan bilancio positivo: due tappe vinte, la maglia verde della classifica a punti strappata con fatica allo stesso Pogacar in un’edizione del Tour non disegnata per i velocisti e riportata in Italia dopo 15 anni. Maglia bianca al promettente tedesco Lipowitz.
27 luglio 2025 ( modifica il 27 luglio 2025 | 20:07)
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