Amo il mio Paese, ma in questo momento non lo riconosco”. Ospite al Festival di San Sebastián con il film Couture di Alice Winocour, Angelina Jolie ha risposto così in conferenza stampa alla domanda “Cosa teme come artista e come americana?”. Dopo aver sospirato e aver atteso qualche istante prima di rispondere, ha esordito: “È una domanda molto difficile”. Ha poi proseguito: “Ho sempre vissuto all’estero, la mia famiglia è internazionale, i miei amici, la mia vita…La mia visione del mondo è equa, unita e internazionale. Qualsiasi cosa, ovunque, divida o limiti l’espressione personale e la libertà di chiunque, penso, sia molto pericolosa. Questi sono tempi così gravi che dobbiamo stare attenti a non dire le cose con superficialità. Stiamo vivendo insieme tempo molto, molto pesanti”. Come spiega Variety, il commento di Jolie sulla libertà di espressione è arrivato pochi giorni dopo la sospensione a tempo indeterminato dal palinsesto del canale ABC (di proprietà di Walt Disney Company) del popolare show serale Jimmy Kimmel Live!, uno dei più popolari negli Stati Uniti, a causa di una frase del conduttore su Charlie Kirk, l’attivista di estrema destra ucciso la scorsa settimana durante un incontro pubblico nello Utah.

DALL’IMPEGNO PER I PIÙ DEBOLI AL RICORDO DELLA MADRE

Il film Couture di Alice Winocour, ora in Concorso al Festival di San Sebastián, è ambientato durante la Settimana della Moda di Parigi e racconta le vite di tre donne: la regista americana Maxine (Angelina Jolie), che scopre di avere un tumore al seno, la modella Ada (Anyier Anei), in fuga dal suo destino nella terra natale del Sudan, e la truccatrice Angèle (Ella Rumpf). Proprio in un parallelismo con il suo personaggio, Jolie, portatrice del gene BRCA 1 che aumenta significativamente la probabilità di sviluppare il tumore al seno e alle ovaie, si era in passato sottoposta a una doppia mastectomia e alla rimozione delle ovaie e delle tube di Falloppio. “Ho perso mia madre e mia nonna molto giovani, quindi ho scelto di sottopormi a una doppia mastectomia circa dieci anni fa”, ha raccontato. “Quelle sono state le mie scelte. Non dico che tutti dovrebbero farlo in questo modo, ma è importante avere la possibilità di scegliere. Non me ne pento. Chiunque abbia attraversato qualcosa si sente vulnerabile e sola. C’è qualcosa di particolare nei tumori femminili perché influenzano il modo in cui ci sentiamo come donne”. Per l’attrice, la pellicola comunica anche un messaggio “a chiunque stia con una donna che ama” in merito al desiderio e alla sessualità dopo una diagnosi. “Quando ho letto che [a Maxine] era stata diagnosticata la malattia, avevo un’idea di come sarebbe andata a finire, [ma] non pensavo certo che sarebbe finita in quel modo. Non pensavo che il desiderio sarebbe stato ancora parte del film. È importante vivere ed essere desiderabile come donna, e chi ama una donna lo sa”. Le ha quindi fatto eco il co-protagonista Louis Garrel: “In genere, quando si parla di cancro, soprattutto di cancro al senso, i film usano un tono patetico. E non è affatto patetico. È anche legato al desiderio. Noi esseri umani siamo più strani di così. Anche se qualcuno perdesse il seno, può essere più eccitante dal punto di vista erotico. Bisogna capire che gli uomini possono essere erotizzati in molti modi. A volte siamo eccitati da cose così strane. Non abbiate paura di niente. La mente degli uomini è più originale di quello che dicono le riviste”. Jolie ha poi trattenuto le lacrime dopo aver ricevuto i ringraziamenti di un membro del pubblico “per aver sempre parlato della Palestina e delle persone che non hanno voce” e dopo aver ricevuto una domanda sulla madre, l’attrice e attivista Marcheline Bertrand. “È molto difficile parlare di mia madre”, ha risposto. “Indossavo la collana di mia madre. Ho indossato anche le sue ceneri. Ho pensato molto a lei. Credo che tutti in questa stanza siano stati una stanza di ospedale. Forse alcuni di voi hanno attraversato momenti più difficili. Nel film, ripenserei a questi momenti e vorrei che [mia madre] avesse questa comunità. Vorrei che potesse parlare apertamente come ho fatto io e che le persone rispondessero con la stessa gentilezza con la quale avete risposto voi”. Ha poi concluso che la madre “avrebbe detto a Maxine di vivere ogni giorno e di concentrarsi sulla vita”.

Approfondimento
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