A Tempo Pausania va in scena oggi l’ultimo atto del dibattimento nel processo di primo grado – durato oltre tre anni – che vede coinvolto Ciro Grillo e altri tre suoi amici accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di due giovani donne per fatti risalenti all’estate del 2019. Dopo il rinvio deciso a inizio settembre per il grave lutto che ha colpito il presidente del collegio, Marco Contu, in mattinata i magistrati sono tornati a riunirsi per emettere la sentenza sul processo che vede imputati, oltre al figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, anche Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.
Giudici in Camera di consiglio, imputati e ragazza assenti in aula
In aula sono assenti i quattro imputati e la studentessa italo-norvegese che per prima ha denunciato il presunto stupro ai Carabinieri di Milano pochi giorni dopo i fatti contestati, avvenuti nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villetta dei Grillo a Porto Cervo, in Costa Smeralda. Al termine della requisitoria “fiume”, lo scorso luglio, il procuratore Gregorio Capasso aveva chiesto la condanna per tutti gli imputati a 9 anni di reclusione con le attenuanti previste dal Codice penale. Secondo il Pm, Grillo jr. e i suoi amici sono da ritenersi “inattendibili” perché hanno plasmato la loro versione “a seconda delle indagini”. L’avvocato Giulia Bongiorno, legale della studentessa, ha spiegato che la giovane “fisicamente non ci sarà, perché l’ho vivamente sconsigliata, ma è come se fosse qui”. E sull’esito della sentenza ha aggiunto: “Voglio credere nella giustizia, voglio credere che quanto detto dalla mia assistita trovi riscontro nella sentenza”.
Repliche difese: “Assolvere i 4 ragazzi, persona offesa non credibile”
Per le difese invece ci sono gli elementi per l’assoluzione in quanto – sostengono – il rapporto è stato consenziente e la presunta vittima ha dimostrato di “non essere credibile”. “Il racconto della ragazza e persona offesa non sta in piedi da solo. Il mio assistito sta male, come chiunque in questi casi e come la ragazza”, ha detto l’avvocato Mariano Mameli, difensore di Edoardo Capitta, prima dell’udienza.
L’udienza si è aperta con le ultime repliche del pool difensivo di Grillo Jr. e degli altri amici genovesi dove hanno chiesto l’assoluzione con formula piena perché “il fatto non sussiste” e “non costituisce reato”. “La persona offesa non è credibile, nega di aver interagito con i ragazzi nella discoteca, nega di averci interagito nel patio della villetta. E lo conferma anche l’amico Alex Cerato che parla addirittura di un bacio su un divanetto della discoteca Billionaire tra la ragazza e Ciro Grillo”, è la tesi sostenuta dall’avvocato Alessandro Vaccaro, difensore di Lauria. Al termine delle repliche, i giudici del collegio del Tribunale di Tempio Pausania presieduto da Marco Contu si sono ritirati in Camera di consiglio per deliberare la sentenza, attesa in serata.
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