Racconta la padrona di casa: “Questa non è una casa sul mare. È una casa nel mare. O meglio, a contatto totale con la scogliera. È costruita come una barca ferma tra le onde: la struttura si incastra nella roccia, segue i movimenti del terreno, ne sposa i ritmi”.STEFANIAZANETTI

Cosa la rende così speciale?

“Questa non è una casa sul mare. È una casa nel mare. O meglio, a contatto totale con la scogliera. È costruita come una barca ferma tra le onde: la struttura si incastra nella roccia, segue i movimenti del terreno, ne sposa i ritmi. La natura detta le regole, l’architettura risponde con rispetto. È una casa da ascoltare: d’inverno il libeccio la rapisce in pieno, ecco perché ogni materiale – pietra, legno, vetro – è stato scelto per resistere. D’estate, invece, è il mare che si avvicina silenzioso, trasparente. Non è solo un rifugio: è un modo di vivere. La violenza del mare e del vento di libeccio, che in certe giornate d’inverno investono la casa frontalmente lasciano un senso di pulizia, come se la potenza della natura sapesse ripristinare un suo ordine”.

Un susseguirsi di camere da letto ( sono sei in tutto) e di bagni. Tutti al piano inferiore: le stanze affacciano a picco sul mare.@Savor.duo

Chi ha scelto il nome della villa?

“Il nome della villa è stato scelto da nostro nonno Vittorio, che fece costruire sulla scogliera un’abitazione che sfidava, con il suo elegante ma solido design, la prepotente presenza del mare.  Noto dirigente della Banca Commerciale Italiana, ma anche colto sognatore, si era innamorato di questa parte della costa toscana dopo una visita al cugino violoncellista, anche lui personalità eclettica e originale, che trascorreva molte ore della sua giornata intento a suonare il violoncello, nelle grotte della vicina Buca dei Corvi.