La questione dei video rubati dalle telecamere e poi pubblicati online si fa sempre più grande e complessa. Il caso del conduttore Stefano De Martino e la compagna Caroline Tronelli è solo una goccia nell’oceano. Mentre le autorità competenti svolgono le indagini, viene da chiedersi fin dove qualcuno si sta spingendo. Perché lo fa, con quale scopo e con quali limiti (quasi nessuno, ormai). Nel quadro generale di un voyeurismo sempre più spinto e senza freni, anche TikTok si mostra come un (ulteriore) terreno fertile per chi crede che, sostanzialmente, la privacy sia ormai un concetto anacronistico (in fondo all’articolo alcuni esempi di video, in cui i soggetti non sono riconoscibili).

I video intimi su TikTok

Chi frequenta la popolare app cinese – che conta 1,58 miliardi di utenti (dati del 2023) – potrebbe essersi imbattuto nelle ultime settimane in una serie di filmati a dir poco curiosi. Il contesto è sostanzialmente il seguente: vengono riprese due persone in atteggiamenti intimi e pubblicate, come se nulla fosse, sulla piattaforma cinese. Il più delle volte i volti non sono ben visibili, ma l’azione è piuttosto eloquente: che sia in terrazzo, nella camera di un hotel, in spiaggia o in mare. Così le coppie, nella loro intimità, vengono letteralmente sbattute su TikTok. In sottofondo sempre lo stesso suono (jet2holidays). Si tratta di un audio che riprende quello di una nota compagnia aerea che, lo scorso anno, promuoveva sconti per le famiglie. Un audio di fatto diventato virale perché accompagna questa tipologia di filmati che spopolano ormai da tempo (quest’estate in particolar modo). 

Le location più diffuse sono Spagna e Grecia, ovvero le tipiche mete estive dove pullulano coppie di giovanissimi. Anche se il trend, va detto, è piuttosto trasversale a livello anagrafico. I protagonisti, infatti, possono essere giovani coppie ma anche altre più grandi d’età. A stupire è soprattutto un fatto: come tutto ciò sia diventato virale su una piattaforma social accessibile a tutti. Specialmente ai più giovanissimi. Eppure la piattaforma una responsabilità ce l’ha. Lo ha spiegato a Today l’Avvocato Davide Longobardo, esperto di data protection e privacy: “Le piattaforme devono agire tempestivamente per rimuovere contenuti illegali segnalati”. La domanda sorge spontanea: come mai, allora, diversi video sono ancora lì? TikTok non li ha intercettati o qualcuno non li ha segnalati?

Avvocato, è lecito riprendere delle persone per strada e pubblicarle sui social senza il loro consenso? 

“In linea di massima, se la persona si trova in luogo pubblico e non è il soggetto principale dell’inquadratura, di regola non serve consenso (es. folla, eventi, panoramica). In ordine alla pubblicazione sui social, questo viene inteso come trattamento di dati personali e quindi è necessario un consenso. La giurisprudenza di legittimità ha stabilito che la diffusione dell’immagine altrui senza consenso viola la normativa privacy”.

Che tipo di consenso?

“Per immagini non serve necessariamente lo scritto. Può bastare consenso orale o comportamento concludente, quindi una tacita accettazione. Tuttavia, per fini non strettamente personali (per esempio per la diffusione social), è prudente avere consenso scritto, anche per prova in caso di contestazioni”.

Passiamo al caso di TikTok: persone vengono riprese durante rapporti sessuali, magari in casa, poi pubblicati sui social. Questo è ancora più grave?

“Chi, mediante strumenti di ripresa visiva o sonora, si procura indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolgentisi nell’abitazione altrui può essere punito dalla Legge. La successiva pubblicazione aggrava la condotta (diffusione illecita). Anche il fatto che si tratti di scene intime è una ulteriore aggravante”.

I balconi e le terrazze fanno parte della proprietà privata?

“Sono tutelate in quanto pertinenze dell’abitazione. Tuttavia, potrebbe configurarsi l’attenuante qualora l’attività è visibile a chiunque dalla pubblica via; il livello di tutela si attenua”.

Abbiamo parlato delle responsabilità di chi riprende o diffonde; ma c’è anche una responsabilità di chi viene ripreso. Giusto?

“Certamente, la Legge può punire chiunque compia atti sessuali in luoghi esposti al pubblico o comunque visibili a terzi. Nella fattispecie, la giurisprudenza stabilisce che ‘è luogo pubblico anche la propria abitazione, se l’attività sessuale è visibile dalla strada’”. 

Come ci si può proteggere dall’eventuale invadenza altrui della nostra privacy? 

“Ci sono diversi strumenti e tra questi è possibile richiedere la rimozione ai gestori delle piattaforme; agire in sede civile per ottenere risarcimento e inibitoria; agire in sede penale presentando denuncia querela per i reati del caso come la diffusione di immagini sessuali e le interferenze nelle vite private”.

Infine: da professionista, che idea si è fatto del caso dei video di De Martino e Tronelli?

“Al giorno d’oggi il sistema di videosorveglianza è quello più usato in generale nelle abitazioni, nei negozi, negli uffici pubblici e così via. Le telecamere in casa sollevano ovviamente il tema della privacy. Il caso mediatico ha acceso i riflettori sul rischio che le riprese domestiche finiscano in rete, configurando più reati (diffusione illecita, violazione privacy). Occorre, ovviamente, creare una struttura di protezione da possibili accessi abusivi da parte di terzi affidandosi a esperti del settore”.

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