Per lavoro qui sulle pagine di Everyeye documento ogni giorno la crescita del mercato digitale e del resto non è un mistero che la maggior parte delle vendite di videogiochi oggi avvenga in formato liquido. I tempi cambiano e attenzione, non voglio assolutamente fare il retrogrado (tanto è vero che gioco abitualmente su Game Pass via Cloud direttamente da Smart TV), ma da buon nostalgico degli anni 80′ e ’90, sono tornato a riempirmi la casa di videogiochi su cartuccia.
Negli ultimi anni comprare videogiochi nuovi in formato fisico per me era diventato sempre più avvilente. Prima sono spariti i manuali di istruzioni dei videogiochi, poi si sono ridotte le confezioni (per ridurre il consumo di carta e plastica, giustamente) e alla fine ti ritrovavi in mano solamente un disco o una scheda gioco (nel caso dei giochi Switch) senza nessun altro bonus, tranne in casi rari e qui penso ad esempio alla versione fisica di Teenage Mutant Ninja Turtles Shredder’s Revenge che includeva copertina reversibile, manuale a colori stile retrò e un portachiavi a forma di pizza. Niente male per una versione standard, dato che in altri casi a malapena troviamo il supporto fisico… in altri solo un cartoncino con un codice.
Ho passato l’infanzia a inserire cartucce per giocare nelle console, dal Game Gear al Game Boy, dal NES al Nintendo 64 passando per qualsiasi altra console a cassette possa venirvi in mente.E quello delle cartucce è un mondo che mi riporta con la mente alla mia gioventù e forse proprio per questo ho ricominciato a comprare giochi su cartuccia.
Dopo i primi esperimenti ormai risalenti a quasi dieci anni fa con NES Mini e SNES Classic (forniti di giochi digitali preinstallati, ma niente compatibilità con le cartucce fisiche) negli ultimi anni molti sistemi di retrogaming “moderni” utilizzano di nuove le cartucce come supporto per i giochi e io non potrei esserne più contento. Del resto, come si può apprezzare pienamente l’esperienza del retrogaming senza “cassette”, confezioni con artwork nostalgici e manuali?
In pochi mesi ho riempito la casa di cartucce per ATARI 2600+ (e adesso aspetto con ansia ATARI 2600+ Pac-Man Edition), cartucce per ModRetro Chromatic (l’erede spirituale del Game Boy) senza dimenticare le mai troppo lodate cassette di Evercade. E poi grazie alle piattaforme second hand sto recuperando un sacco di giochi per il mio Game Gear a prezzi irrisori. Un paradiso, per me!Per poche decine di euro posso comprare di nuovo giochi su cartuccia con confezioni di plastica o di cartoncino, manuali a colori e interessanti extra, come i piccoli ciondolini in metallo inclusi da ModRetro nei giochi per Chromatic.
Posso dirlo? Che goduria! Finalmente ho di nuovo la sensazione di spendere i miei soldi per qualcosa di reale, tangibile e che magari possa anche valerli, quei soldi. Per quanto ancora durerà? Questo non posso proprio saperlo (per citare Danilo Bertazzi mentre si prepara ad abbandonare i panni di Tonio Cartonio nella Melevisione) ma in cuor mio spero che possa esserci sempre più spazio per il rilancio di vecchi sistemi retrogaming a cartuccia.