“A chi è come me e si sente escluso, voglio dire di essere forte e di diventare grande e autonomo, senza mai ascoltare ciò che dicono gli altri”. Mentre Giovanni Cerullo parla, ha al suo fianco il fratello Andrea, che lo abbraccia forte a sé. Per tutti ’Gio e Andre’, i due fratelli di 36 e 26 anni, raccontano la loro quotidianità sui social, mostrando insieme che superare le barriere e gli ostacoli è possibile, soprattutto quando ad affrontarli c’è l’amore fraterno che non smette di battere: Giovanni, infatti, nasce con la sindrome di Down e sul web, con Andrea, scardina pregiudizi e paure che spesso si nascondono dietro la disabilità.
E domenica, a Roma, lo faranno ancora una volta, perché gareggeranno all’evento sportivo Hyrox, gara globale di fitness funzionale che raduna migliaia e migliaia di atleti e sportivi. Giovanni sarà il primo partecipante, in Italia, con la sindrome di Down. “Sono emozionato – confessa il 36enne –, ma ci divertiremo tantissimo”.
L’idea di partecipare nasce all’inizio dell’estate, quando il coach e ambassador Hyrox Paolo Zotta “ci ha contattato su Instagram, proponendoci di gareggiare all’evento, e noi abbiamo subito accettato, andando a Milano per incontrarlo e fare il primo allenamento”, raccontano i fratelli. Così, tra gli spazi di The Clash Room nel capoluogo lombardo e le palestre sotto le Due Torri, Gio e Andre si sono allenati per tutta la stagione, seguendo attentamente “le schede che Paolo ci aveva preparato e mettendoci in gioco – aggiungono in coro –. Sabato saremo già a Roma in attesa della competizione di domenica”.
Una gara che ha visto tanta preparazione, nella quale “io mi sono divertito, certo – assicura Giovanni –, ma continuo a preferire il basket e il calcio”. Il 36enne ora fa parte anche di una squadra di calcio di Funo, accompagnato da Andrea, coach del team. Due fratelli inseparabili, connessi da un amore senza confini. “Ci stanno contattando sempre più persone, dai genitori ai parenti di figli o nipoti con la sindrome di Down – racconta Andrea –. Ci scrivono per dirci che sperano di costruire con loro un rapporto come il nostro. Noi siamo imbarazzati e lusingati, perché tra di noi non c’è nulla di costruito o forzato: noi siamo così”. Ma dall’altra parte “è gratificante, perché vuol dire che, nel nostro, piccolo, noi ce l’abbiamo fatta: volevamo raccontare il nostro legame e la nostra quotidianità ed è quello che continueremo a fare”.
Insieme ad Andrea e Giovanni, ci sarà coach Zotta, che come un Virgilio accompagnerà i fratelli influencer lungo tutto il percorso: “Nel nostro mondo, è molto semplice portare in gara atleti o sportivi che si allenano sempre – riflette l’ambassador Hyrox –, mentre io ho preferito mostrare ciò che di bello c’è nello sport, che è inclusivo, come questa gara: la chiave di svolta è proprio quella di trovare il modo per fare apprezzare a tutti la gara. Gio e Andre sono persone fantastiche e insieme ci siamo divertiti molto”. E tra le postazioni dell’evento “rideremo insieme ancora – chiude il coach –, perché vivrò questa esperienza insieme a loro”.