Preveggente e monito insieme, il film da vedere stasera è Civil War di Alex Garland (2024): cosa vede la fotoreporter Lee (Kirsten Dunst)? Scatterà?

NON PRENDETE ALTRI IMPEGNI STASERA. In prima visione tv arriva il film che nel 2024 anticipò (quasi) tutto quello che sta succedendo negli States oggi. Meglio: anticipò il clima che si respira in America oggi. Soprattutto, il caos e la paura.

Stasera in tv, su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand arriva Civil War di Alex Garland, uscito in Italia nell’aprile 2024. Inizia alle 21, 15 e dura in tutto 109 minuti. È scritto e diretto dall’inglese Alex Garland, già autore di Ex Machina e Annientamento.

A fine agosto 2025 è uscito nei cinema il suo film successivo: Warfare – Tempo di guerra. La ricostruzione (secondo per secondo, centimetro di spazio per centimetro di spazio) di quello che accadde a un reparto di Navy SEAL dopo la battaglia di Ramedi, in Iraq, il 16/11/2006. Co-regista del film è Ray Mendoza, che quel giorno era lì.

Nick Offerman è Il Presidente nella Casa Bianca assediata: Washington sta per cadere.

In un futuro imminente, gli Stati Uniti sono squassati e divisi da una nuova guerra civile che coinvolge tutti gli Stati. California e Texas si sono ribellati al potere centrale. Un’altra alleanza ha per leader la Florida. Le città (New York, Los Angeles) sono distrutte, le strade bloccate, i fronti opposti in costante combattimento. La Casa Bianca e il Presidente (Nick Offerman) sono assediati e tentano di inviare messaggi rassicuranti ai cittadini. Le uniche persone, oltre ai militari, che possono muoversi nelle strade sono i giornalisti. Un gruppo di reporter guidato dalla celebre fotografa Lee (come Lee Miller, famosa fotoreporter della Second guerra mondiale: la interpreta Kirsten Dunst) parte da New York: direzione Washington.

Gli altri colleghi a bordo dell’auto sono il reporter Joel (Wagner Moura), il decano del giornalismo Sammy (Stephen McKinley Henderson) e la giovane apprendista fotografa Jessie (Cailee Spaeny). Lee e il collega Joel intendono fotografare e intervistare il Presidente… Obiettivo: fotografare/raccontare, la caduta di Washington. Per arrivarci, devono attraversare ciò che resta degli ex Stati Uniti, oggi molto disuniti. Bande armate,cecchini e fosse comuni comprese…

Perché è scoppiata la guerra? Quali Stati sono coinvolti su un fronte e quali sull’altro? Come finirà? Se vi aspettate risposte nette, dettagliate e precise relative al conflitto narrato, probabilmente resterete delusi dalla nuova distopia di Alex Garland (Ex Machina, Men). Il grande pregio di Civil War è quello di riuscire efficacemente a calarci in un conflitto “immaginario” eppure iper realistico. Gli schizzi di sangue improvvisi non possono lasciarci indifferenti, i civili uccisi barbaramente in un fossato sono un’ombra buia e tangibile… Garland riesce a interrogarsi e interrogarci su quanto i media possano davvero mettere a fuoco la tragedia in corso. L’opera è suggestiva e anomala. Riesce a inquadrare l’ambiguità dei media, tra etica dello sguardo e attrazione per l’abominio. Le immagini di tutte le guerre civili del mondo che abbiamo visto al cinema, adesso sono negli States.

Efficace anche la critica a certo cinismo giornalistico. A una persona minacciata di morte da un’arma, un reporter non esita a dire: «Mi lascia almeno un’ultima dichiarazione?». Tra omaggi ad Apocalypse Now e reinvenzione contemporanea delle immagini belliche (le handycam, i droni, le immagini digitali), Civil War crea alcune delle sequenze di guerra più potenti, vischiose e spaventose del cinema recente.