di
Anna Maselli
Selle: contratte alcune attività pediatriche a favore degli anziani. Il caso delle Rsa
Gli over 65 sono ancora restii a vaccinarsi contro Pneumococco ed Herpes Zoster (Fuoco di Sant’Antonio) mentre, fra le comunità straniere, chi viene dal continente africano è più ricettivo perché «ha viva nella sua memoria la storia delle malattie infettive». Alla vigilia della campagna vaccinale contro l’influenza (al via mercoledì 1 ottobre con un milione di dosi disponibili in regione, un po’ più tardi per il Covid), l’Usl 3 fa il punto (in commissione consiliare). Con una premessa: fermo restando l’obbligo di effettuare i primi cicli vaccinali (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse e gli altri) entro i 24 mesi di vita, l’azienda sanitaria si confronta ormai da tempo con l’invecchiamento della popolazione. «L’assistenza deve rimodularsi — afferma Vittorio Selle, direttore del Dipartimento di prevenzione — e a malincuore abbiamo contratto alcune attività nell’ambito pediatrico a favore di adulti e anziani».
Che non significa eliminare dei servizi ma il quadro demografico parla chiaro: nel territorio afferente all’Usl 3 vivono 2,3 anziani ogni giovane di età compresa fra gli 0 e i 14 anni, pari al 26,3 per cento della popolazione. Si vive di più e in salute e, di rimando, è più difficile convincere queste persone a vaccinarsi perché la percezione del rischio si abbassa. Nel dettaglio: nella Serenissima si raggiunge la soglia minima indicata dai parametri regionali per i vaccini contro Pneumococco ed Herpes Zoster (43%) ma l’obiettivo è ben più alto, superiore al 55. Va meglio, invece, la vaccinazione contro l’Hpv, o papillomavirus, introdotto per la prima volta nel 2008: l’anno scorso sono stati chiamati a vaccinarsi gratis i ragazzi e le ragazze del 2012 (74 per cento la soglia raggiunta) e da un paio d’anni è stata introdotta la vaccinazione rivolta alle 25enni.
«Associamo la vaccinazione Hpv al primo screening, per le giovani non vaccinate in precedenza», spiega Selle. In questo caso la copertura raggiunge il 78,3 per cento. Soglie più alte, superiori anche alla media regionale, per i bimbi: il ciclo base tocca il 96,3%; la prima dose contro morbillo, parotite e rosolia il 95,9. L’organizzazione del Dipartimento di prevenzione passa in rassegna tutte le età, da chi ha 11 anni (e deve ricevere l’Hpv), a chi ne compie 14 (e deve completare il calendario pediatrico) fino ai 65 anni (Antinfluenzale, Pneumococco, Herpes Zoster): «I pazienti ricevono una lettera a casa con le informazioni e un appuntamento già fissato — dice Selle — entro la prima metà dell’anno. La seconda metà è dedicata alle seconde dosi e agli eventuali richiami».
Tornando agli over 65 il piano prevede il coinvolgimento dei medici di base per tutti quei pazienti che non hanno risposto al primo appello dell’Usl. Continua anche l’impegno nei confronti degli stranieri: «Non registriamo nessuna crisi o buco vaccinale nei più piccoli — insiste Selle — ma specie durante il Covid abbiamo fatto molta fatica con la numerosa comunità del Bangladesh. Vivevano in tanti in spazi ristretti quando invece serviva il distanziamento. Le comunità africane, invece, rispondono meglio». Poi c’è il tema Rsa: «Sono circa tremila gli ospiti delle residenze per anziani e viaggiamo sulle duemila vaccinazioni. Va assolutamente incrementato questo dato. Per questo abbiamo bisogno di supporto da parte del personale delle case di riposo, dalla direzione ai medici e coordinatori, agli infermieri», dice l’Usl.
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23 settembre 2025 ( modifica il 23 settembre 2025 | 07:54)
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