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BRUXELLES – La Commissione europea e l’Indonesia hanno appena firmato un accordo di libero scambio dopo anni di negoziato. Una improvvisa accelerazione è giunta negli ultimi mesi da quando alla Casa Bianca è giunto il presidente Donald Trump, animato da spirito protezionistico. Nodo tra le parti è stata in particolare la questione ambientale. Grazie all’intesa, l’80% delle esportazioni indonesiane verso l’Europa non sarà tassato.
«L’Unione europea e l’Indonesia stanno inviando al mondo un messaggio forte, ovvero che siamo uniti nel nostro impegno a favore di un commercio internazionale aperto, basato su regole e reciprocamente vantaggioso», ha detto Maroš Šefčovič, il commissario al Commercio. «Il nostro accordo crea nuove opportunità per le imprese e gli agricoltori» e «ci garantisce anche un approvvigionamento stabile e prevedibile di materie prime essenziali», ha aggiunto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
L’Unione europea è il quinto partner commerciale dell’Indonesia, con 30,1 miliardi di dollari (25,6 miliardi di euro) di scambi nel 2024. L’intesa dovrebbe permettere alle imprese europee di vendere più facilmente in un paese di 280 milioni di abitanti. Ogni anno gli esportatori europei risparmieranno fino a 600 milioni di euro in dazi indonesiani, ha precisato la Commissione europea. La UE, in cambio, apre nuove prospettive a settori indonesiani come quello del tessile e del calzaturiero.
L’intesa commerciale che dovrà ora essere ratificata dalle parti simboleggia ancora una volta il tentativo europeo di diversificare il proprio commercio con l’estero sulla scia del protezionismo americano. Nei mesi scorsi, Bruxelles ha firmato un accordo con il Mercosur (Brasile, Paraguay, Argentina e Uruguay). Nel contempo, diversificare si è rivelato difficile da un punto di vista politico, come hanno dimostrato gli intoppi nel negoziato commerciale con l’India, un paese vicino alla Russia, in guerra con l’Ucraina.