Ascolta la versione audio dell’articolo
Comincia male, malissimo, la nuova stagione televisiva. I numeri dello Studio Frasi, tratti da elaborazioni sui dati degli ascolti provenienti da Auditel, raccontano una storia che non farà sorridere i dirigenti dei broadcaster: gli ascolti complessivi scendono del 7,7% nel giorno medio e del 7% in prima serata. Significa, in quest’ultimo caso, che nella settimana fra 14 e 20 settembre, facendo un confronto con l’anno precedente 1,3 milioni di spettatori hanno scelto di spegnere il televisore o magari di rifugiarsi nello streaming, nei social o in qualche distrazione parallela.
Non sono solo numeri, sono un piccolo sismografo sociale. È vero che si tratta di una sola settimana (e la speranza è che l’inversione di tendenza si manifesti repentina), ma gli occhi sono sempre puntati sul capire se e quanto la televisione generalista stia perdendo pezzi della sua comunità.
Il calo dei Tg
Certo è che i dati dello Studio Frasi sono inequivocabili. E democratici nel colpire: non c’è editore che si salvi, tra i monitorati da Auditel. Ma il vero colpo al cuore non è nei varietà che zoppicano o nelle fiction che arrancano. È nei telegiornali, le liturgie laiche del dopocena. Anche qui, la frana è generale: tutti e otto i notiziari serali, nessuno escluso, hanno meno pubblico della stessa settimana di un anno fa. Il Tg La7 perde un 5,5%, ma Studio Aperto frana di un clamoroso 20%. E in mezzo ci sono i Tg delle reti ammiraglie che non sorridono affatto.
Il telegiornale più visto – parliamo sempre dell’edizione regina, della sera – è stato il Tg1: 3,8 milioni di spettatori; 23,4% di share e -7,67% di audience da un anno all’altro. A seguire il Tg5 (3,3 milioni di spettatori; 20% di share; -10,59% di audience); Tgr (2,1 milioni; 14,8%; -13,74%); Tg3 ( 1,5 milioni di spettatori; 13,1% di share e -14,6% di audience); Tg La7 (1,2 milioni di spettatori; 7,6% di share e -5,5% di audience); Tg2 La Sera (825.310 spettatori; 4,7% di share e -18,65% di audience); Tg4 (512.815 spettatori, 4,5% di share e -8,07% per l’audience) ; Studio Aperto (408.380 spettatori; 4,6% di share e -20,03% di audience).
All’appello mancano 1,6 milioni di spettatori
«A rifuggire da un’informazione giudicata latitante sono 1,6 milioni di persone. Questo – spiega Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi – il valore del coverage, vale a dire le persone che hanno seguito almeno un Tg tra il 15 e il 21 settembre del 2024 e non lo hanno più fatto tra il 14 e il 20 di questo settembre 2025». Eppure il mondo intorno non si è fatto più tranquillo: guerre, crisi, massacri, non mancano. Anzi, abbondano. Allora perché proprio adesso si scappa dall’informazione televisiva?