I fasti di Bergamo continuano a essere lontani, anche ora che il suo allenatore l’ha riportato lì, in mezzo al campo, dove lo stesso olandese ha più volte ammesso di trovarsi meglio e più a suo agio


Guendalina Galdi

Giornalista

23 settembre – 10:02 – MILANO

In campionato ha giocato dal primo minuto solo contro l’Inter, poi Tudor l’ha confermato titolare tre giorni dopo contro il Borussia Dortmund. Per il resto ha giocato due spezzoni di gara e un tempo intero (il secondo) contro il Verona. Unendo tutto, il risultato fa quasi 250 minuti in campo in cui però Koopmeiners si è visto troppo poco per certificare il tanto atteso e sperato ritorno. I fasti di Bergamo continuano a essere lontani, anche ora che il suo allenatore l’ha riportato lì, in mezzo al campo, dove lo stesso olandese ha più volte ammesso di trovarsi meglio e più a suo agio. In realtà continua a non incidere, i giri e i passaggi a vuoto superano ancora guizzi, intuizioni e chiusure risolutive.

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presente e futuro—  

Dopo la trasferta e il pareggio di Verona la Juve si è riscoperta fragile a centrocampo e Koop invece che spegnere l’allarme ne ha fatto scattare un altro. Già era complicato far ricredere i tifosi, spazientiti da una prima stagione non all’altezza, e continuando così l’impresa diventa sempre più ardua se non impossibile alla vigilia di un altro ritorno al futuro contro la sua ex, la Dea che sabato prossimo sarà ospite all’Allianz. La professionalità dell’olandese non è mai stata messa in discussione, in allenamento l’abnegazione è totale e tra i compagni l’affiatamento umano è collaudato. Ma in campo l’idillio svanisce e Koop da leader diventa presenza opaca. Alla Continassa si chiedono come mai, ma Tudor sa che più che riportarlo nel ‘suo’ ruolo non poteva e non può fare. L’olandese però allo stesso tempo non può più rimanere un punto interrogativo, visto anche il peso economico che ha in rosa. Da big. Teun ha firmato fino al 2029 e fino ad allora pesa sul bilancio per 36 milioni. E i quattro milioni e mezzo di ingaggio all’anno non sono sostenibili per qualsiasi club. Fino a questo momento Koop ha realizzato appena 5 reti e messo a segno tre assist: in pratica, ogni rete è costata alla Juve 3,2 milioni. Tudor non è il tipo da arrendersi dopo pochi mesi e non molla nell’operazione per rilanciare l’olandese.