Si è tenuta oggi, martedì 23 settembre, la prima udienza del processo milanese a carico di Chiara Ferragni, imputata per truffa aggravata, assieme ad altre due persone, per gli ormai noti casi del dolce natalizio e delle uova di Pasqua. E c’è già il primo caso più che curioso: una donna di 70 anni si è costituita come «persona offesa» per aver acquistato un Pandoro Pink Christmas ed era rappresentata in aula dalla sua legale. È probabile, però, che la donna, l’unica consumatrice ad entrare come parte offesa, non parteciperà poi al procedimento come parte civile per gli eventuali danni. 




Stando a quanto emerso dall’udienza a porte chiuse, infatti, è in corso tra i legali Giulia Cenciarelli e Mauro Di Salvia, che la assistono, e i difensori dell’influencer, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, un tentativo di conciliazione con offerta risarcitoria fuori dal procedimento. «Voleva fare beneficienza – ha spiegato l’avvocata Cenciarelli – è una fervente cattolica, ci teneva e solo lo scorso aprile si è resa conto di quello che era successo, che la sua beneficienza non era andata a buon fine».


Da quanto si è saputo, il presunto danno sarebbe stato quantificato dalla persona offesa in circa 500 euro. La legale ha spiegato ai cronisti che la consumatrice, dopo aver scoperto nei mesi scorsi «quello che era successo», ha presentato denuncia. «Aveva conservato anche la foto dell’acquisto del pandoro», ha aggiunto l’avvocata. È molto probabile che accetterà «l’offerta risarcitoria» e uscirà dal procedimento. 




L’udienza pre-dibattimentale è stata aggiornata al 4 novembre, quando il giudice della terza penale Ilio Mannucci Pacini deciderà se accogliere o meno due richieste di costituzione di parte civile di due associazioni per i consumatori, non il Codacons che aveva ritirato la sua denuncia dopo un accordo con Ferragni.

Prima le difese dovranno discutere, sempre nella prossima udienza, su queste istanze presentate oggi pomeriggio.

All’influencer, a fine gennaio, fu notificato il decreto di citazione diretta a giudizio firmato dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Cristian Barilli per gli ormai noti casi del del pandoro e delle uova. Decreto che aveva riguardato anche i coimputati, il suo ex collaboratore Fabio Damato e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Era finita imputata anche Alessandra Balocco, amministratore delegato dell’azienda dolciaria piemontese, che è morta lo scorso agosto dopo una lunga malattia.





Ferragni non era in aula

Ferragni non era presente oggi in aula, perché si trattava di un’udienza tecnica, ma ha intenzione di prendere parte alle prossime per rispetto della giustizia, per respingere le contestazioni e dimostrare la sua innocenza. Per i suoi difensori non ha commesso alcun reato e ha già chiuso il fronte amministrativo ed effettuato donazioni per un totale complessivo di 3,4 milioni. Per i pm, invece, e stando alle indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, tra il 2021 e il 2022, avrebbe ingannato follower e consumatori con presunti ingiusti profitti per circa 2,2 milioni di euro. Il procedimento è ancora in fase pre-dibattimentale e gli imputati potrebbero chiedere anche riti alternativi, come l’abbreviato.




Ultimo aggiornamento: martedì 23 settembre 2025, 16:13





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