Health dedica il suo appuntamento settimanale alla Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che si celebra sempre il 21 settembre, l’occasione per riflettere su una patologia che rappresenta una delle principali sfide di salute pubblica in una società che invecchia rapidamente. Secondo le proiezioni demografiche, nel 2051 in Italia ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani, con un aumento esponenziale delle malattie croniche legate all’età, tra cui le demenze.

Una malattia che cambia la vita (di tutti)

L’Alzheimer è la forma più comune di demenza e può manifestarsi anche in età presenile, con un impatto devastante su lavoro, relazioni e autonomia. La gestione della malattia richiede un impegno costante da parte di caregiver, familiari e servizi sanitari. Circa 3 milioni di persone in Italia sono coinvolte direttamente o indirettamente nell’assistenza a pazienti con demenza.

Il Piano Nazionale Demenze: a che punto siamo

Approvato nel 2014, è lo strumento strategico del Ministero della Salute per migliorare la qualità e l’appropriatezza degli interventi assistenziali. Il Piano promuove la diagnosi precoce, la presa in carico integrata, la riduzione dello stigma e il sostegno ai caregiver. Dal 2014 è stato solo integrato da iniziative e finanziamenti successivi, in particolare l’istituzione del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze nel 2021, che ha finanziato l’implementazione delle azioni previste dal Piano a livello regionale, per il periodo 2021-2023 e successivamente 2024-2026. Tuttavia, la sua implementazione è ancora disomogenea sul territorio nazionale, con forti disuguaglianze regionali. Il Tavolo permanente sulle demenze, coordinato dal Ministero e dall’Istituto Superiore di Sanità, ha avviato una revisione del Piano, con nuovi obiettivi e indicatori per monitorare l’efficacia dei servizi e dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) che sono cruciali per la qualità di vita e l’integrazione sociale delle persone con demenza. 

Disuguaglianze territoriali: un’Italia a due velocità

Secondo l’Osservatorio Demenze dell’ISS, solo il 27% delle persone con decadimento cognitivo lieve ha accesso a un PDTA nella propria Regione. Al Sud e nelle Isole la copertura scende al 15-18%, mentre al Nord si attesta intorno al 33%. Questo significa che tre quarti dei pazienti non ricevono un’assistenza strutturata e continua, con conseguenze gravi sulla qualità della vita e sull’efficacia delle cure.

Le nuove terapie: una svolta possibile, ma non per tutti

La ricerca scientifica ha compiuto progressi significativi, sviluppando terapie che agiscono nelle fasi precoci della malattia, rallentandone la progressione. Tuttavia, l’accesso a queste terapie dipende dalla diagnosi tempestiva e dalla capacità del sistema sanitario di recepirle. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) gioca un ruolo cruciale: sta valutando l’introduzione di nuove terapie per l’Alzheimer, in linea con le decisioni dell’EMA. Ma senza una rete diagnostica efficiente e una presa in carico uniforme, il rischio è che queste innovazioni restino inaccessibili per molti pazienti italiani.

L’impegno delle istituzioni: l’Intergruppo parlamentare Alzheimer

Nel 2023 è stato costituito l’Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l’Alzheimer, co-presieduto dall’On. Annarita Patriarca e dalla Sen. Beatrice Lorenzin a testimonianza del fatto che, quando si parla e si agisce nel campo della salute, non dovrebbero mai esistere bandiere politiche.  L’obiettivo è promuovere una strategia nazionale per garantire accesso equo alle cure, sostegno alla ricerca e coinvolgimento attivo di clinici e pazienti. L’Alzheimer è oggi la terza causa di morte tra gli over 65 nell’Europa occidentale e una delle principali cause di disabilità nella popolazione over 60. L’Intergruppo chiede al Governo una posizione chiara sulle nuove terapie e un investimento concreto per ridurre il divario con altri Paesi.

È il momento di agire

La Giornata Mondiale dell’Alzheimer ci ricorda che oggi abbiamo gli strumenti per cambiare la storia della malattia, ma serve una volontà politica forte e una riorganizzazione del sistema sanitario. Ogni paziente, indipendentemente dalla Regione in cui vive, deve poter accedere a diagnosi tempestive e cure innovative. Oggi a Health una fotografia aggiornata della situazione in Italia e soprattutto un messaggio potente: dietro ogni numero c’è una persona. E dietro ogni persona, una famiglia che non può più aspettare.