Troppo Alcaraz-Sinner. Torna a far sentire la sua voce Roger Federer, per il quale in giro per il mondo ci sono alcuni tornei deliberatamente creati con condizioni più lente del cemento per aumentare le possibilità di una finale tra lo spagnolo e l’italiano. Lo svizzero, intervenuto durante la Laver Cup a San Francisco al podcast di Andy Roddick ‘Served’, apre un dibattito sulla rivalità tra l’altoatesino e lo spagnolo.
“Cambiando la velocità dei campi e delle palline, i direttori dei tornei hanno reso ogni settimana praticamente identica – le parole di Federer – Il fatto che le superfici siano così svantaggia il giocatore più debole, perché è costretto a tirare tante volte colpi straordinari per battere Sinner o Alcaraz, con una superficie veloce invece basterebbero un paio di colpi ben assestati per vincere un punto magari. Le sorprese sarebbero più probabili. I direttori si sono accorti che la rivalità fra Sinner e Alcaraz funziona benissimo e non hanno interesse a metterli in difficoltà”.
Lo svizzero spiega: “Ai miei tempi solo 12 tornei contavano davvero, quindi tutti giocavano sulla superficie che preferivano, e a volte non si incontravano: quelli erano i match più belli, l’attaccante contro il contrattaccante. Ora, invece, tutti giocano in maniera simile, e questo succede perché i direttori dei tornei hanno permesso con la velocità delle palline e dei campi che ogni settimana fosse praticamente uguale all’altra. Vorremmo vedere Alcaraz o Sinner sul velocissimo e poi giocare lo stesso match sul super lento, e vedere come va”.
“Un giocatore più debole deve colpire colpi straordinari per battere Sinner, mentre se la superficie fosse più veloce forse potrebbe bastargli meno potenza e più tempismo per superarlo”, ha detto ancora. Il Times, partendo dell’analisi dell’ex numero uno del tennis mondiale, spiega che i campi sono stati “progressivamente rallentati a metà degli anni 2000 per ridurre il predominio del servizio e consentire scambi da fondocampo più coinvolgenti”.
Federer invece pensa che “non abbiamo bisogno solo di campi più veloci, ma vorremmo anche vedere Alcaraz o Sinner giocare su campi velocissimi e poi giocare la stessa partita su campi super lenti e cambiare, cambiare di più. Ora tutti giocano in modo simile. Succede perché i direttori dei tornei lo hanno permesso con la velocità della palla e la velocità del campo: ogni settimana è praticamente la stessa. Ecco perché si può passare dal Roland Garros a Wimbledon e agli US Open giocando allo stesso modo”. (
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