Il volto inconfondibile di Striscia la Notizia ha colpito ancora. Questa volta, Jimmy Ghione ha puntato i riflettori su un tema che fa arrabbiare turisti e residenti: la differenza di prezzo sugli scontrini a seconda della provenienza del cliente. Una spremuta d’arancia, un tramezzino, un piatto di pasta: stesse ordinazioni, stesso bar o ristorante, ma conti diversi. Basta avere un accento straniero per ritrovarsi a pagare di più.
Il servizio di Jimmy Ghione sugli scontrini a Roma
Il cuore dell’inchiesta è stata Roma, in quei giorni affollata dal Conclave e dal Giubileo, con le strade invase da pellegrini e visitatori internazionali. Un’occasione d’oro per alcuni esercenti poco trasparenti. Jimmy Ghione ha organizzato un test in pieno stile Striscia la Notizia: due “ganci”, uno italiano e uno straniero, pronti a ordinare le stesse cose negli stessi locali.
E i risultati non si sono fatti attendere. Un tramezzino? All’italiano quattro euro, allo straniero cinque. Una spremuta d’arancia? Quattro euro per il cliente “di casa”, ben sette per quello con accento filippino. E ancora, pane e servizio aggiunti al conto solo a chi appariva turista. “Gli italiani pagano una cifra e gli stranieri un’altra, ovviamente consumando le stesse cose” ha commentato Ghione, mostrando gli scontrini a confronto.
Il tono del servizio oscillava tra il sarcasmo e la denuncia: “Vabbè, amici, si saranno sbagliati” ironizzava il giornalista, per poi ribadire che il fenomeno non era un episodio isolato. Con un altro giro di prova, in un locale diverso, è spuntato un 15% di servizio in più: un costo mai visto sullo scontrino del cliente italiano.
Il caso internazionale: da Parigi a Roma
Quella di Jimmy Ghione non è un’inchiesta isolata. Già qualche settimana prima, sulle pagine di Le Parisien, il giornalista Hennequin aveva denunciato la stessa pratica nei pressi del Campo di Marte a Parigi. Insieme a un blogger francese specializzato nello smascherare truffe ai turisti, si era finto americano e aveva notato rincari del 50% rispetto ai clienti locali.
La dinamica era identica: stesso tavolo, stessi ordini, ma due conti radicalmente diversi. Non solo un problema italiano, dunque, ma una piaga diffusa in tutte le città prese d’assalto dal turismo di massa. Roma, con i suoi monumenti iconici e la sua fama mondiale, è solo uno dei palcoscenici più visibili.
L’impatto mediatico del servizio
Come sempre accade con i servizi di Striscia la Notizia, anche questo ha fatto il giro del web e dei social. Gli utenti si sono divisi tra indignazione e ironia. La forza di Ghione, però, è stata nel mostrare la realtà con la concretezza degli scontrini alla mano, senza lasciare spazio a dubbi.
Un’inchiesta che, tra scontrini gonfiati e ironia pungente, ha mostrato come un semplice conto al bar possa diventare il simbolo di un problema ben più grande, capace di toccare la quotidianità di chi viaggia e l’immagine stessa delle nostre città.
Il servizio che non solo ha fatto discutere, ma che ha anche riportato al centro dell’attenzione il valore dell’accoglienza e della trasparenza, ricordandoci quanto un semplice dettaglio come uno scontrino possa influenzare l’esperienza di un viaggio e la reputazione dell’Italia nel mondo.