La guida di viaggio cartacea, in un mondo dove ogni angolo del pianeta sembra raggiungibile con un tap su Google Maps o uno scroll su TikTok, può sembrare un oggetto del passato. E invece no: la domanda “ha ancora senso comprarne una?” non è così anacronistica come sembra. La risposta, sorprendentemente, è sì. E non lo dicono solo i nostalgici della carta stampata.

Secondo The Economist, i ricavi del settore sono evaporati tra il 95 e il 99% nei mesi del lockdown. Ma le guide non sono sparite. Negli Stati Uniti si è passati dalle 4 milioni di copie vendute nel 2020 alle 5,8 milioni nel 2023. Un recupero parziale, certo, ma significativo. E in Italia non è andata diversamente: le guide turistiche continuano a occupare scaffali, spesso in bella vista nelle librerie durante i mesi estivi. Segno che in un’epoca di fast-travel c’è ancora spazio per chi vuole pianificare con calma, offline, e magari tenersi a distanza dallo smartphone.

Ma a cosa servono oggi queste guide? Chi le compra, e perché?

“Sarà che sono un po’ old-style, ma io continuo a comprarle prima di partire – ci ha raccontato Valentina Borghi, travel blogger, coordinatrice di viaggi e creatrice del blog BeBorghi: per lei, la guida cartacea resta il punto di partenza obbligato – Il mio studio di una destinazione parte sempre da lì. Mi permettono di farmi un’idea generale del paese e di approfondire i diversi aspetti e le varie località. Le sfoglio per iniziare a sognare quello che farò e vedrò.”

La funzione della guida di viaggio, oggi, si è trasformata. Se un tempo era il compendio da infilare nello zaino e da consultare a ogni angolo, oggi è più spesso uno strumento di pianificazione. Un oggetto che vive sul tavolo, settimane prima del volo, e che permette di orientarsi nel mare di contenuti digitali. Perché è vero che online si trova tutto, ma proprio per questo è facile perdersi. Le guide offrono una visione d’insieme, un racconto coerente, senza filtri da influencer o commenti sponsorizzati. E se la connessione è scarsa, sono anche l’unica soluzione che funziona sempre, senza batteria e senza notifiche da tenere d’occhio.

Non sono però esenti da limiti. “Viaggiando sempre molto leggera, solo con il bagaglio a mano, spesso non le porto neanche con me – continua Borghi – Le uso prima, a casa, poi mi segno le informazioni importanti sul mio diario di viaggio digitale”. Le guide non sono aggiornate in tempo reale, non danno indicazioni sugli eventi del momento o sulle aperture temporanee. E possono risultare ingombranti, specie per chi punta a viaggi ultra light.

Le differenze

Eppure restano amate. Anche perché non tutte le guide sono uguali. In Italia, Borghi consiglia le Rough Guides, pubblicate da Feltrinelli, che offrono un buon equilibrio tra contenuti pratici, descrizioni storico-culturali e immagini. Meno curate graficamente ma molto dettagliate sono le Guide du Routard, molto usate dai viaggiatori francesi, mentre le inglesi Bradt Guides sono considerate tra le migliori per copertura di destinazioni meno battute. E poi ci sono le classiche Lonely Planet, ormai un marchio storico, le eleganti DK Eyewitness, perfette per chi ama l’iconografia da coffee table, o le Rick Steves dedicate soprattutto ai viaggiatori americani in Europa.

I prezzi? Le edizioni italiane si aggirano tra i 14 e i 20 euro, ma non mancano versioni economiche tascabili per le singole città, che vanno dai 10 ai 12 euro. Online si trovano anche edizioni scontate e bundle tematici, mentre in lingua inglese molti titoli sono disponibili sotto i 15 dollari.

Alla fine, forse il paragone più calzante è quello con il vinile nella musica: non è l’unico formato possibile, ma per molti è il più affascinante. Le guide non servono solo a organizzare un itinerario: servono a entrare in un viaggio con un altro passo, più lento, più consapevole. Sfogliarle, annottarle, sottolinearle diventa parte dell’esperienza. E in un’epoca in cui spesso viaggiare significa semplicemente consumare luoghi, una guida cartacea può ancora aiutarci a guardare davvero un posto, anziché limitarci a geolocalizzarlo.