Clima meteo favorevole, collaborazione e buoni risultati ottenuti: grip, velocità di warm-up e prevedibilità di comportamento le caratteristiche più apprezzate. In pista sono scese le MotoGP con abbassatori disattivati e vicine alle 850 del 2027

23 settembre 2025

Martedì 16 settembre, i primi test con i prototipi dei pneumatici Pirelli per la MotoGP si sono svolti a porte chiuse: in pista i collaudatori dei test team delle cinque case costruttrici che partecipano al mondiale: A. Fernandez per Yamaha, Pedrosa per KTM, Nakagami per Honda, Savadori per Aprilia e Pirro per Ducati.  Inizio felice: le condizioni erano ottime e la pista asciutta, con le temperature dell’asfalto comprese tra i 25 e i 43 gradi. L’obiettivo era quello di ottenere feedback per proseguire nello sviluppo e nel processo di definizione delle caratteristiche dei pneumatici, anteriori e posteriori, che saranno utilizzati in MotoGP nel 2027

Pirelli ha messo a disposizione di ogni team sette set di gomme, in due versioni diverse per l’anteriore e tre per il posteriore, nelle attuali misure utilizzate in MotoGP: quindi 17 pollici di diametro per cerchi con larghezza di 4 pollici all’anteriore e 6,25” al posteriore. I nuovi pneumatici, come prevede il regolamento, sono stati testati con le moto dell’attuale stagione, però con abbassatori disattivati, in qualche caso depotenziate, e con opportune modifiche all’aerodinamica per renderle più vicine alla configurazione delle future 850 del ‘27.

I pneumatici per la MotoGP verranno prodotti nella fabbrica Pirelli di Breuberg, in Germania. È la stessa che produce tutte le gomme racing radiali moto e anche alcuni dei modelli top destinati all’utilizzo stradale. La scelta è motivata dal fatto che Pirelli, come ha raccontato a Zam il direttore racing moto Giorgio Barbier nell’intervista video del 28 luglio scorso, intende applicare anche alla MotoGP la filosofia di base che ha guidato tutto lo sviluppo delle gomme racing moto prodotte dall’azienda in questi ultimi decenni: sfruttando tecnologie e processi della produzione di serie a favore della sostenibilità del progetto MotoGP, della qualità di prodotto e della facilità di trasferimento della tecnologia ai prodotti destinati all’impiego su strada.

“Il test di Misano – ha commentato Barbier – era il primo passo del nostro ritorno nel motomondiale e siamo molto soddisfatti sia del clima collaborativo che si è instaurato tra il nostro team di ingegneri e i tecnici e i piloti dei Test Team sia delle prestazioni dei pneumatici. Abbiamo fatto una simulazione di gara Sprint e i primi feedback ricevuti sono molto incoraggianti. Usciamo dai test con molti dati da analizzare per il lavoro di sviluppo”.

Tra le caratteristiche più apprezzate dai collaudatori dei test team, il grip, la velocità di warm-up e la prevedibilità del comportamento.

“Abbiamo deciso di approcciare la MotoGP con la stessa filosofia che ci ha sempre contraddistinto nelle competizioni motociclistiche: le gomme dovranno essere dedicate esclusivamente alla classe regina, perché questo è quello che prevede il regolamento, e sfrutteremo tecnologie e processi consolidati in anni di produzione. Con il triplice obiettivo di rendere la nostra partecipazione a questo campionato un esempio virtuoso di sostenibilità nel motorsport, offrire una qualità e un’omogeneità costruttiva di prodotto e, non meno importante, per riuscire a trasferire in modo più diretto le tecnologie e il know-how anche nei pneumatici destinati all’utilizzo stradale a vantaggio di tutti i motociclisti nel mondo”.

L’accordo quinquennale raggiunto con Dorna prevede anche il prolungamento fino al 2031 del contratto per Moto2 e Moto3, nonché per le tante talent cup come JuniorGP, Asia Talent Cup, Northern Talent Cup, Red Bull MotoGP Rookies Cup e FIM MiniGP World Series. Pirelli è il primo costruttore di pneumatici a fornire tutte le classi del motomondiale e le più prestigiose competizioni motociclistiche mondiali.