La 6h del Fuji rappresenta una tappa di grandissima importanza per la Ferrari, che in Giappone dovrà fare i conti con un circuito storicamente poco favorevole alla 499P, ma anche con una ghiotta occasione di chiudere in anticipo la lotta per i titoli del FIA World Endurance Championship.
In particolare, la graduatoria Costruttori vede la compagine di Maranello in vantaggio di 65 punti nei confronti della Porsche: ciò significa che chiudere davanti alle 963 ufficiali regalerebbe il Mondiale con una gara d’anticipo al Cavallino Rampante, che però sa benissimo quanto la sfida sia tutt’altro che semplice.
Le caratteristiche del circuito, hanno dato filo da torcere alle rosse sia nel 2023, quando per la prima volta terminarono giù dal podio, che nel 2024, con l’evoluzione sul condotto del raffreddamento dei freni e l’aerodinamica posteriore rivista appena introdotti, dunque con ancora pochi dati a disposizione per essere efficienti al massimo.
Ecco quindi perché in Emilia si giocherà tutto su un doppio compromesse: le ultime settimane sono state sfruttate in modo molto intenso, lavorando alacremente al simulatore per preparare al meglio possibile un impegno che, a priori, non deve essere visto come un catenaccio difensivo, ma comunque con la consapevolezza di non essere i favoriti in partenza e dover difendere il primato.
#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen
Foto di: Andreas Beil
“In Giappone ci aspetta una delle sfide più impegnative ed insidiose del campionato, sia per la forza dei nostri avversari che per le caratteristiche tecniche del circuito”, ammette l’Ingegner Ferdinando Cannizzo.
“L’attività di preparazione svolta al simulatore ha consentito a ingegneri e piloti di esplorare diversi concetti di assetti alla ricerca del giusto compromesso in un circuito che unisce in sé un lunghissimo rettilineo a una parte molto tecnica, con curve lente, veloci e cambi di direzione”.
“La capacità di adattare velocemente la strategia e la scelta degli pneumatici durante la gara sarà fondamentale per gestire l’imprevedibilità delle condizioni meteo tipiche di questa regione. Consapevoli delle difficoltà, ma anche delle nostre potenzialità, l’obiettivo è quello di lottare per le posizioni di vertice e raccogliere punti preziosi in ottica campionato”.
Il grande Capo, Antonello Coletta, aggiunge: “Tre settimane fa ad Austin abbiamo registrato un’ottima prestazione e solo un contatto subito dalla 499P #51 ci ha impedito di lasciare l’America con un numero maggiore di punti”.
“Abbiamo però mantenuto un margine di vantaggio nelle classifiche iridate e ci presentiamo in Giappone con l’obiettivo di mantenerlo, cogliendo il miglior risultato possibile. La 6 Ore del Fuji sarà una prova molto importante e impegnativa per la squadra: la affronteremo con la massima concentrazione e determinazione”.
#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi
Foto di: Andreas Beil
Sul fronte piloti, fari puntati sul trio della 499P #51: Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado, attuali leader della classifica di campionato, sono reduci da una possibile vittoria sfumata in extremis ad Austin, ma continuano a condurre con 15 punti di margine sui primi inseguitori.
La matematica li mette nelle condizioni di avere in mano il primo match-ball, ma con rivali così agguerriti e ancora tanti punti in palio, il primo pensiero è cercare di accumulare un buon bottino per poi andare a giocarsi il tutto per tutto in Bahrain.
“Il primo obiettivo al Fuji è di fare del nostro meglio per ottenere il miglior piazzamento possibile e confermarci in testa alle classifiche del Mondiale. Sappiamo che questa pista non ci vedrà favoriti, per le sue caratteristiche tecniche e come abbiamo constatato negli scorsi anni, dunque mi aspetto una 6 Ore complessa”, evidenzia il piemontese.
D’accordo anche il suo collega inglese: “Siamo in testa a Costruttori e Piloti: con la consapevolezza dei nostri mezzi, dopo essere stati finora protagonisti in tutte le gare della stagione, eccetto San Paolo, affrontiamo il penultimo round dell’anno cercando di fare una gara priva di errori per consolidare queste posizioni”.
‘Giovi’ si accoda: “Negli scorsi due anni al Fuji non siamo riusciti a conquistare grandi risultati: la pista giapponese, infatti, si è dimostrata finora ostica per noi. Mi aspetto una corsa non semplice, ma vi arriviamo con il morale alto, dopo aver ottenuto punti importanti per le classifiche iridate Costruttori e Piloti al COTA. Scenderemo in pista con determinazione e un obiettivo preciso: lottare per le posizioni di vertice cercando di fare meglio dei nostri concorrenti diretti”.
#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen
Foto di: FIAWEC – DPPI
Aria di grande entusiasmo si respira invece nel box a fianco, dove la 499P #50 è reduce dal podio centrato in Texas che, seppur con ancora un ampio margine da colmare, rimette in corsa per il titolo Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen, ai quali comunque è ben chiaro che il bene primario è un risultato importante per il marchio.
“Tre settimane fa al COTA siamo tornati sul podio, risultato prezioso sia per il nostro morale, come piloti, che per i punti che abbiamo assicurato alla Ferrari. Affrontiamo il Fuji con la volontà di continuare a essere protagonisti, pur sapendo che la pista giapponese potrebbe essere una delle più difficili per la 499P, come abbiamo visto negli scorsi anni”, dichiara il calabrese.
Lo spagnolo gli fa eco: “Entriamo nella fase finale del campionato e sappiamo che ogni punto ha un grande valore per inseguire il grande obiettivo dell’anno, il titolo iridato per la Ferrari, e per ottenere il miglior piazzamento possibile del nostro equipaggio nella classifica Piloti. Al Fuji, come sempre, faremo del nostro meglio, su una pista che per me ha un valore speciale, se penso che proprio in Giappone nel 2017 ottenni il mio primo successo nel WEC con la 488 GTE”.
Nielsen conclude: “Siamo saliti sul podio nell’ultima gara, ad Austin, e speriamo di poter competere per un risultato di alta classifica anche al Fuji. Questa pista, a livello di tracciato, è unica nel calendario iridato perché mescola un rettilineo lunghissimo a settori ‘guidati’ con curve molto differenti tra di loro. Sia il meteo, che in Giappone è una variabile da considerare, sia la gestione del traffico e dei doppiaggi delle vetture GT, nei settori più lenti, sono aspetti che possono risultare determinanti ai fini del risultato finale.”
Leggi anche: