Milano, 23 settembre 2025 – Il nome circolava già da mesi. Oggi è arrivata l’ufficialità. Sarà il prestigioso studio d’architettura britannico Foster & Partners a realizzare il nuovo stadio di San Siro se l’operazione di cessione dell’impianto sportivo andrà in porto. La comunicazione del conferimento del progetto a uno dei più importanti studi del mondo è arrivata questo pomeriggio 23 settembre. L’accordo sarà ovviamente operativo solo in caso di approvazione della delibera del Consiglio comunale per la vendita della “Grande Funzione Urbana San Siro”, passaggio necessario per avviare il progetto. L’impianto previsto, con una capienza di 71.500 posti, sarà inserito in un piano di rigenerazione urbana di 281.000 metri quadrati e promette standard elevati in termini di innovazione, comfort, sostenibilità e accessibilità.
Il nuovo stadio di Manchester, progettato dallo studio di Norman Foster che dovrebbe prendere il posto del vecchio e mitico Old Trafford
Le caratteristiche del nuovo San Siro
Strutturato su due grandi anelli, garantirà visibilità ottimale da ogni settore e includerà aree a prezzi accessibili. La scelta dei due studi conferma la volontà dei club, dopo l’accordo raggiunto col sindaco Sala, di dotare la città di uno stadio iconico: Foster & Partners, guidato da Norman Foster (1935), che l’ha fondato nel 1967, ha firmato opere come l’Apple Park di Cupertino, il Millennium Bridge di Londra e il masterplan dell’area di Wembley, mentre Manica, fondato da David Manica, è specializzato in impianti sportivi e ha progettato strutture come l’Allegiant
Stadium e il Chase Center.
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“Questo passo rappresenta un investimento strategico per il futuro e un segno tangibile dell’impegno verso Milano e il suo patrimonio culturale e sportivo”, sottolineano i due club. L’avvio delle attività per liminari di design sarà subordinato al completamento dell’acquisizione dell’area.
La costruzione del Meazza inizia nel dicembre 1925 grazie al sostegno di Piero Pirelli (all’epoca presidente del Milan); lo stadio viene ufficialmente inaugurato il 19 settembre 1926
La strada in salita
La strada che porta alla cessione dello stadio Meazza e delle aree circostanti destinati a ospitare il nuovo impianto intregrato da hotel e centri commerciali, appare tuttavia sempre più in salita, con le defezioni in seno al Pd – una vera e propria spaccatura nel principale partito di maggioranza quella che si sta creando in questi giorni – che fanno salire a sette i voti contrari all’interno dell’area di centrosinistra. Oltre ai tre, scontati, dei Verdi e della Sinistra – Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini e Carlo Monguzzi – si devono aggiungere quelli di Enrico Fedrighini (gruppo misto) e, appunto, i voti contrari finora annunciati dei Dem Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo e, ultimo in ordine di tempo, Angelo Turco. Ha confermato il suo voto a favore della cessione Angelica Vasile, mentre rimane incerta (e scioglierà le riserve solo nei prossimi giorni) la posizione della consigliera Monica Romano. La maggioranza che sostiene Sala può così, per ora, contare su 23 voti certi. Due sono ancora in bilico, fra cui quello appunto di Romano. Per l’approvazione della delibera licenziata dalla Giunta di cessione del Meazza servono la presenza e il voto favorevole di 25 consiglieri.
Il consigliere comunale Enrico Fedrighini, contrario fin dalla prima ora alla cessione di San Siro
Tattiche dilatorie
Il consigliere Fedrighini, contrario all’operazione, ha scelto infatti di avvalersi dell’articolo 12 del regolamento comunale, che prevede come ogni capogruppo, una sola volta nella consiliatura, possa chiedere, e ottenere, di non contingentare i tempi di discussione della delibera. L’intento è quello di prendere tempo, in vista del 30 settembre, quando scadrà l’offerta di Inter e Milan.
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L’esame della delibera ha intanto già preso il via presso le commissioni consiliari. La giornata clou sarà quella di giovedì 25 settembre, quando ci sarà la prima convocazione del Consiglio: occorrerà dunque che ci sia la presenza di 25 consiglieri per garantire il numero legale. Se dovesse mancare, si passerebbe lunedì 29 settembre in seconda convocazione: a quel punto il numero legale scenderebbe a 15 e l’approvazione sarebbe più agevole.