Non è ancora chiaro cosa abbia causato la morte di Maurizio Rebuzzini, il critico fotografico 74enne morto al Fatebenefratelli dopo essere stato trovato in fin di vita sul ballatoio del suo studio in via Zuretti a Milano nella serata di mercoledì 17 settembre.

Filippo Rebuzzini: “Mio padre Maurizio era amato da tutti, non penso a un’aggressione. Ho cercato di rianimarlo”L’autopsia

Nella giornata di martedì è stata eseguita l’autopsia sul corpo. Restano sconosciute le cause della morte e la natura delle lesioni trovate sul collo, a prima vista risultate compatibili con uno strangolamento. Il referto medico consegnato agli inquirenti parlava di escoriazioni “multiple” e, nel dettaglio, citava una “lesione circonferenziale del collo”, compatibile con un decesso per strangolamento.

Per avere certezze sarà necessario attendere la relazione dei medici legali. Le prime anticipazioni fanno però ipotizzare un decesso per soffocamento: sul corpo sarebbero stati riscontrati segni compatibili con una morte per asfissia, accertamento che potrà essere confermato solo dagli esami di laboratorio.

Come è stato trovato Maurizio Rebuzzini

A trovare Maurizio Rebuzzini agonizzante è stato il figlio Filippo, primo a soccorrerlo. Alle 18.34 dal telefono dell’uomo era partita una chiamata verso quello del padre. Pochi istanti dopo Filippo è arrivato nello stabile di via Zuretti, non distante dalla sua abitazione, dove ha scoperto il 74enne riverso sul ballatoio e ha chiamato immediatamente il 118.

Trasportato in ospedale, Rebuzzini è morto poco dopo. La polizia, che indaga per omicidio, sta analizzando le immagini delle telecamere per ricostruire quanto accaduto. Al momento non c’è nessun indagato.