AVEZZANO – Un post su Instagram nella serata del 10 settembre. «Giro di Toscana – scrive Mattia Gaffuri – prima vera corsa fra i big, un’emozione pazzesca. 15esimo posto con una startlist di un livello che qualche mese fa potevo solo sognarmi o guardare in tv, in una giornata resa ancora più tosta dalla pioggia. Grazie Team Polti VisitMalta ❤️ e grazie a tutti per il tifo».
Gaffuri ha corso il campionato europeo gravel, chiudendo al quinto posto. Alla fine la sua chance di fare il professionista l’ha trovata grazie a Ivan Basso, che gli ha offerto una maglia e una bici per questo scorcio di stagione. Ha corso il GP Kranj, il Toscana e il Matteotti e ancora ne ha altre da fare. E non si è certo fatto pregare.
Le ha provate tutte, dai vari concorsi su Zwift all’acclamazione popolare, e ha diviso la platea. Da una parte i detrattori delle nuove vie di accesso al professionismo, dall’altra i possibilisti: quelli che partendo dall’esperienza di Vine e Vergallito si sono chiesti a lungo perché non potesse provare anche Gaffuri. Sembrava strano che un atleta capace di andare così forte non interessasse ad alcun team. Nel frattempo Mattia ha continuato a occuparsi di allenamento per sé e per gli altri. E alla fine, complice la grande prestazione ai campionati italiani e la necessità di punti, il Team Polti gli ha dato la chance che cercava.
Il debutto tra i professionisti glielo ha offerto il Team Polti Visit Malta. Qui Gaffuri in azione al Matteotti
Il debutto tra i professionisti glielo ha offerto il Team Polti Visit Malta. Qui Gaffuri in azione al Matteotti
Partiamo da quel post…
Sicuramente è stata un’emozione forte. Non voglio vederlo come un punto d’arrivo, più come un punto di partenza. Il mio obiettivo è cercare di fare bene anche di là. Sicuramente ci saranno un po’ di step da fare, però nelle prime gare ho visto che ho un buon livello. Quando si fa la corsa, riesco a stare davanti e questa è la cosa più importante, poi ci vorrà un po’ di esperienza.
Quanto è stata faticosa questa tua rincorsa al professionismo?
Era quasi più la gente, i miei tifosi e più in generale il pubblico del ciclismo, che pensava che avessi questo sogno, cioè l’obiettivo finale di passare professionista. In realtà per me è sempre stato cercare di migliorare e di fare il massimo possibile a tutti i livelli in cui ho corso. Alla fine è arrivata un po’ da sé, nel senso che quest’anno come Swatt Club abbiamo corso finalmente a livello UCI e quindi sono riuscito ad avere questa opportunità. Ora cercherò di mantenere la stessa traiettoria.
All’europeo gravel corso domenica ad Avezzano, il quinto posto finale è parso una beffa
All’europeo gravel corso domenica ad Avezzano, il quinto posto finale è parso una beffa
Il campionato italiano vinto da Conca e il tuo quinto posto possono aver influito?
Sì, anche mentalmente quel risultato è stato una bella svolta. Finalmente abbiamo visto che potevamo dire la nostra in un gruppo di professionisti e anche dall’esterno ci siamo guadagnati un po’ di rispetto. Nelle gare successive ci hanno accolto diversamente.
Di Gaffuri si dice che sia anche un ottimo preparatore. Come convivono le due figure?
Direi che è complicato, ma si impara tanto, sia a livello professionale da preparatore sia come atleta. Sei sempre in connessione con quello che senti. A volte è un po’ stressante, ma anche molto formativo.
Hai vinto l’italiano gravel, ma ora si apre la porta della strada. Che cosa ha rappresentato per te questa specialità?
Direi che per me è stata fondamentale. All’inizio era nata come piano B, poi però è stato fondamentale per migliorare a livello tecnico. Quindi vorrei mantenerla il più possibile e integrare le due cose. Il gravel e la strada. Chiaramente se l’anno prossimo dovessi fare un’attività da professionista, non ci sarebbe molto spazio per le gare gravel. Però è una cosa che in futuro vorrei tenere, anche perché è un mondo che ha più margini di crescita rispetto alla strada che vive nella sua bolla.
Lo Swatt Club ha ormai grande popolarità e Gaffuri ne è la bandiera. Diversi tifosi gli hanno chiesto di fare una foto
Lo Swatt Club ha ormai grande popolarità e Gaffuri ne è la bandiera. Diversi tifosi gli hanno chiesto di fare una foto
Prossime gare?
Per ora so che andrò alla CRO Race a tappe, poi la Tre Valli Varesine e il Gran Piemonte.
Colpisce l’attenzione dei tifosi, anche in quest’angolo d’Abruzzo. Gli chiedono di fare la foto insieme e lo incitano a darci dentro. Anche i social avranno la loro parte, ma certo vederlo arrivare davanti è la conferma che hanno fatto bene a battersi per lui. Gaffuri ringrazia, non è uno sbruffone e davanti a tanto interesse è quasi in imbarazzo. Al di là delle fazioni e dei partiti che ha smosso, è semplicemente un corridore alle prime armi che vuole farsi strada e sa che il solo modo per riuscirsi è andare forte.