Il nuovo W Florence celebra design italiano d’avanguardia.
Non c’è traccia di nostalgia nelle geometrie nette e nei velluti saturi del nuovo W Florence. C’è il desiderio di rimettere in circolo l’energia visionaria dell’Italia anni ’70, quando il design era provocazione culturale e la moda dettava lo spirito del tempo. Inaugurato all’interno dell’ex Grand Hotel Majestic, a due passi dal Duomo e dalla Basilica di Santa Maria Novella, in quell’edificio che fu progettato nel 1968 da Lando Bartoli, di cui conserva ancora oggi l’impronta razionalista, è stato restaurato dallo studio italiano Genius Loci Architettura in un’ottica di sostenibilità.
Tratto, main restaurant dell’hotel affacciato su piazza dell’Unità italiana. Il concept gastronomico, tradizionale rivisitato, è a cura del collettivo di Trattoria contemporanea.Foto Stefan Giftthaler
Un manifesto visivo tra arredi curvilinei e palette raffinate
All’interno, l’hotel rivela tutto il suo manifesto visivo, affidato allo studio AvroKO (già noto per aver curato le proprietà di Praga e la prossima apertura di Hoboken). «Abbiamo voluto omaggiare l’eredità creativa italiana, dal design tessile alla moda, fino ai maestri del modernismo come Scarpa e Sottsass», racconta Oliver Jackson, Design Lead di AvroKO London. «Firenze ci offriva una tela perfetta: una città elegante ma non immobile, con un’identità forte, capace di dialogare con il Dna audace del brand W». Il progetto si muove tra tensioni visive e armonie inaspettate: il rigore architettonico dell’involucro viene ammorbidito da arredi curvilinei, palette raffinate e un uso materico di grande coerenza narrativa.
L’entrata del nuovo W Florence (parte del portfolio di Marriott Bonvoy) è in via del Melarancio, suggestiva stradina a pochi passi da Santa Maria Novella.Foto Stefan Giftthaler
Zefiro, il rooftop panoramico dell’hotel.Foto Stefan Giftthaler
«Firenze ci offriva una tela perfetta: una città elegante ma non immobile».
Oliver Jackson
La facciata laterale dell’hotel.Foto Stefan Giftthaler
I riferimenti ai paesaggi della Toscana
I toni salvia richiamano le colline toscane, mentre il terracotta – colore e materia profondamente fiorentini – attraversa spazi pubblici e camere. Iconiche lampade cromate, reinterpretate, accompagnano le colonne geometriche che definiscono il cortile, oggi ripensato come una sorta di piazza, botanica e sociale allo stesso tempo, con arredi ispirati all’iconico design industriale di Joe Colombo. «Ogni elemento è stato pensato per apparire radicato nel luogo, e allo stesso tempo introdurre una nuova storia», continua Jackson.