Ci ha creduto fino alla fine, Andrea De Marco. Un anno fa circa i primi sintomi della malattia e la diagnosi. Poi sono cominciate le terapie e i ricoveri. Ma lui «ha lottato come un drago», come raccontano dalla Pubblica Assistenza di Cecina, «senza mai perdere il sorriso, la voglia di scherzare e la determinazione».

La terribile notizia

Lunedì 22 settembre la terribile notizia della scomparsa. «Lo spirito di squadra. Ma anche le risate, gli scherzi, gli occhi che si illuminavano quando parlava dei figli – lo hanno ricordato -. La notizia che non avremmo mai voluto ricevere. Perdiamo un amico, ciao Andrea, grazie di tutto». Cinquantacinque anni, originario di Como ma a Cecina da moltissimo tempo, sposato con Marinella, due figli adolescenti, Andrea lavorava a Mail Boxes Etc di Cecina. «Ora mi rimetto e a dicembre torno in servizio» assicurava, e scherzava sul suo riposo forzato. Poi una complicazione che ha vanificato le terapie.

L’amore per lo sport

Soccorritore da una decina di anni, attivo anche nella protezione civile e nell’antincendio boschivo, era stato anche uno dei promotori della nascita dei Granchi Blu, la squadra di rugby over 50. Dopo essere stato un giocatore lui stesso da ragazzo, aveva messo in piedi insieme ad altri appassionati, una squadra che si allena al campo da rugby. Nata poco più di un anno e mezzo fa, ha partecipato al campionato regionale Old Toscano. Anche tutto il Rugby Cecina piange la perdita dell’amico, «un vero guerriero». «Sei stato uno dei primi a credere nei Granchi Blu. Hai lavorato con passione e competenza per la nostra creazione. Sei stato un uomo ed un rugbista troppo importante per noi. E noi andremo avanti e ci impegneremo allo stremo per portare avanti quello che tu hai creato. Guidaci ancora, ovunque tu sia, perché abbiamo ancora bisogno di te», è il messaggio che la società gli ha dedicato. Tanti i ricordi di Andrea e i messaggi di cordoglio. Gran cuoco, «re del terzo tempo», era il primo a mettersi ai fornelli per preparare grandi cene per tutti, che fosse per la squadra dei volontari o quella del rugby. «Nella vita capita di dover giocare delle partite il cui risultato sai quasi per certo che al 99% vincerà il tuo avversario, tipo giocare contro gli all Blacks, ma quell’uno percento ti basta per entrare in campo e giocartela, Così Andrea ha giocato la sua partita – è il ricordo commosso di Marco Nannini, con lui in Pubblica Assistenza – e vi assicuro che ha giocato con la determinazione di vincere. Ogni colpo ricevuto si è rialzato ed ha ripreso a combattere. Tutti abbiamo sperato nella meta della vittoria che era a poche yard. Un ultimo feroce placcaggio te l’ha negata. Un giocatore si giudica da come sta sul campo indipendentemente dal risultato finale. E tu Andrea sei stato un grandissimo giocatore». Non ci sarà una funzione religiosa, la salma sarà alla sala del commiato Santini al cimitero in modo che tutti possano dargli l’ultimo saluto.