Mentre la crisi umanitaria a Gaza si fa sempre più grave, Antonella Clerici e Alessandro Gassmann si uniscono al coro delle celebrità che stanno prendendo una netta posizione su quello che sta accadendo nelle zone di guerra.

Durante la puntata di È sempre mezzogiorno, Antonella Clerici ha rotto il consueto tono leggero del programma per aprire un discorso sulle atrocità del conflitto: «È impossibile restare indifferenti davanti a ciò che sta accadendo a Gaza. È un massacro». La conduttrice ha collegato la sua riflessione alle recenti mobilitazioni in tutta Italia, sottolineando l’importanza di non chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza: «Come ha detto bene anche il cardinale Pizzaballa, che si è esposto giustamente, se chiudi gli occhi su ciò che accade perdi l’umanità».

Le sue parole si fanno appello alla coscienza collettiva e alla responsabilità di tutti, in particolare di fronte alle immagini dei più vulnerabili: «Obiettivamente è un massacro e rimanere immobili davanti a questa realtà vuol dire non avere più umanità. Non posso più vedere immagini di bambini e persone che non hanno più una casa e non hanno più niente. Qualunque sia la motivazione, tutto questo deve finire. Bisogna lavorare per la pace, io la penso così».

Anche Alessandro Gassmann ha scelto i social per testimoniare la sua indignazione e la sua vicinanza alla popolazione palestinese. «Osservando questa giornata di grandissima partecipazione per l’orrore che sta avvenendo in Palestina, a Gaza in particolare», ha spiegato in un video su Instagram, riferendosi alle pacifiche manifestazioni di ieri, «mi viene da dire che questo paese mi stupisce in continuazione. In questo caso in maniera positiva: è veramente bello quello che questa gente ha portato in piazza. Poi cominceranno a dire che quei facinorosi che hanno attaccato la polizia alla stazione di Milano rappresentano questa manifestazione, ma come sappiamo non è così. Quelli sono pochi imbecilli che tentano di rovinare una manifestazione pacifica come quella meravigliosa che abbiamo visto oggi».

Raccontando una scena che l’ha profondamente colpito, l’attore sottolinea l’orrore quotidiano della guerra: «Oggi osservavo un’immagine di un bambino di 7-8 anni che portava piangendo, in mezzo alla polvere, sua sorella sulle spalle, cercando una famiglia che evidentemente non c’era più: mi ha molto colpito e molto ferito, come le centinaia di immagini che abbiamo visto in questi mesi in questi due anni di guerra. Di genocidio, perché di questo si tratta: a questo punto è inevitabile utilizzare questa parola, che è orribile ma che rappresenta quello che sta accadendo in Palestina». Alessandro Gassmann fa appello anche alla politica: «Mi auguro che si faccia qualche cosa e soprattutto che i governi che ci rappresentano in Europa, non soltanto in Italia, quei tanti governi che ancora non ci sono pronunciati in questo senso facciano la loro parte. Se non altro per quel bambino che porta in spalle la sorella», e conclude con la parola che riassume il senso del suo intervento: «Pace».