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Silvia Turin
Le mosse da parte del capo della Sanità Usa, Robert Kennedy Jr. (già noto per le sue posizioni anti-scientifiche), avallano alcune teorie del presidente Usa su farmaci e immunizzazioni. Con quali conseguenze?
La politica sanitaria promossa dall’amministrazione di Donald Trump, presidente Usa, ha un approccio di rottura radicale rispetto alle precedenti gestioni, caratterizzato da un profondo scetticismo verso le istituzioni e prassi scientifiche consolidate.
Da quando il Presidente ha scelto Robert Kennedy Jr. alla guida della Sanità (noto per le sue posizioni antiscientifiche e contro i vaccini), il dipartimento federale ha vissuto licenziamenti di massa, smantellamenti dei programmi federali, cambiamenti delle politiche vaccinali e crociate contro alcuni farmaci.
Contro il vaccino anti-Covid
La crociata contro i vaccini di Kennedy Jr. che Trump appoggia è partita proprio da quelli contro il Covid. A maggio, scavalcando le decisioni di CDC (Centers for Disease Control and Prevention) e ACIP, aveva dichiarato che i funzionari della Sanità non avrebbero più raccomandato l’immunizzazione anti Covid a bambini e donne incinte in buona salute.
In seguito, la Food and Drug Administration (FDA), pur dopo aver approvato tre vaccini anti Covid aggiornati per bambini sani, ha autorizzato la somministrazione del vaccino solo agli adulti over 65 e ai soggetti più giovani affetti da determinate patologie; recentemente, però, il limite è stato di nuovo ristretto: Kennedy Jr. ha fatto votare che l’accesso alla vaccinazione sarebbe stato dato solo dopo l’assenso del medico.
I vaccini per l’infanzia
Il comitato per le indicazioni vaccinali (ACIP) sta cambiando le regole: da poco ha votato per rimuovere il vaccino quadrivalente morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPRV) dal programma di immunizzazione infantile per i bambini sotto i 4 anni e lo stesso Trump ha esortato i genitori a distanziare il calendario vaccinale: «Iniettano così tanta roba in quei bellissimi bambini, è una vergogna», ha detto in conferenza stampa lunedì.
Così dai 4 anni saranno previste due iniezioni separate: una per morbillo, parotite e rosolia e un’altra per la varicella. Le decisioni sono state motivate da preoccupazioni sulla sicurezza del vaccino, incluso un rischio elevato di convulsioni febbrili (già incluso negli avvertimenti vaccinali e non considerato pericoloso dallo stesso CDC).
Si sta anche pensando di posticipare all’età di 12 anni il vaccino contro l’epatite B, attualmente somministrato ai neonati, ma la votazione in merito è stata rinviata (Kennedy aveva lasciato intendere che il vaccino contro l’epatite B possa causare autismo, nonostante la mancanza di dati a sostegno dell’ipotesi).
Morbillo
Nemmeno la recente epidemia di morbillo che ha colpito gli Usa, dopo che il Paese era stato libero dalla malattia (grazie alla vaccinazione) per anni, è bastata a far fare all’amministrazione Trump una marcia indietro sostanziale sullo scetticismo vaccinale.
Dopo 1.491 casi, in prevalenza tra persone non immunizzate (il 92%) e 3 morti (tra cui 2 bambini precedentemente sani) Kennedy Jr., pur riconoscendo che i vaccini «proteggono i singoli bambini dal morbillo e contribuiscono anche all’immunità della comunità», dichiarò che il governo federale stava fornendo vitamina A al Texas (lo Stato più colpito), un trattamento che non è un sostituto dei vaccini (sebbene possa portare benefici a chi è già ammalato) e che potrebbe essere pericoloso se assunto in dosi eccessive.
Autismo e paracetamolo
L’attacco contro un farmaco più recente è sempre di lunedì: Trump ha appoggiato teorie non dimostrate che collegano l’assunzione del comune antidolorifico paracetamolo (Tylenol) durante la gravidanza all’autismo e ha esortato le donne incinte a evitarlo, nonostante sia uno dei pochi farmaci assumibili in gravidanza (con i caveat del caso). Trump ha dichiarato, rivolgendosi alle donne: «Non prendete il Tylenol, combattete come matte». Nessun aumento del rischio di autismo è però stato dimostrato, nonostante ampi studi (uno dei quali effettuato in Svezia su oltre 2 milioni di bambini) e il paracetamolo è la più valida delle alternative per le future mamme, in presenza di febbre alta.
L’amministrazione Trump nella stessa conferenza stampa ha anche anticipato l’intenzione di presentare la leucovorina (una forma di vitamina B9) come possibile «terapia» a favore dei bambini con disturbo dello spettro autistico (Dsa). Non esistono ancora, però, studi robusti che dimostrino l’efficacia del composto chimico nel prevenire la sindrome.
Fondi revocati
24 settembre 2025
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