Il United Rugby Championship, che prenderà il via il prossimo 26 settembre, porterà con sé una novità di grande rilievo. Il torneo, infatti, adotterà il cartellino rosso da 20 minuti, una sperimentazione voluta da World Rugby che è già stata testata in contesti internazionali come il Mondiale Under 20, la serie dei Lions contro l’Australia e la Rugby World Cup 2025.
La regola è semplice, chi riceve un cartellino rosso lascia il campo definitivamente, ma la squadra potrà tornare a giocare in 15 dopo venti minuti effettivi di inferiorità numerica. Si tratta di una differenza sostanziale rispetto al rosso tradizionale, che lasciava una squadra in inferiorità fino al fischio finale. Resta, tuttavia, nelle mani dell’arbitro la possibilità di applicare l’espulsione definitiva nei casi di condotta violenta, falli volontari o azioni altamente pericolose. Due cartellini gialli equivalgono, invece, a un rosso da 20 minuti.
Tra i falli che contemplano il rosso temporaneo ci sono, tra gli altri, il placcaggio con contatto alla testa, ma con dinamica non intenzionale; una carica di spalla con pericolo ridotto; o ancora un fallo privo di dolo. In tutti questi casi, il cartellino rosso da 20 minuti appare come una soluzione equilibrata, capace di punire l’individuo e non compromettere irrimediabilmente l’intera partita. Diverso il discorso per episodi più gravi come pugni, calci, testate o pulizie violente in ruck, che continueranno a comportare un’espulsione definitiva.
Come sottolineato dal presidente di World Rugby, Brett Robinson, l’obiettivo è “assicurarsi che il rugby resti uno sport avvincente da giocare e da vedere”. La sicurezza rimane la priorità, con tolleranza zero verso i colpi alla testa e i comportamenti pericolosi, ma senza dimenticare lo spettacolo e il valore competitivo delle sfide.