di
Marco Calabresi
L’azzurro alla vigilia del debutto nell’Atp 500 di Pechino: «Non so quando sarò in grado di mettere in pratica i cambiamenti sul campo di gioco, perché una cosa è l’allenamento, un’altra è la partita. Vedremo. Sono molto motivato»
A pranzo con Sinner. Il ritorno in campo di Jannik dopo la sconfitta a Flushing Meadows, con relativa perdita della prima posizione nel ranking Atp, sarà domani alle 13 italiane (le 19 di Pechino) contro il croato Marin Cilic. Un Sinner volato in Oriente con un nuovo fisioterapista – l’argentino Alejandro Resnicoff – e con la voglia di riprendersi il numero 1, senza che questa sia però un’ossessione.
«Abbiamo riflettuto molto su quella finale persa – queste le sue parole -. Stiamo lavorando, stiamo cambiando molte piccole cose. Il numero di errori al momento è sicuramente un po’ più alto, ma speriamo si sistemi». Cambiare anche a costo di sbagliare di più, quindi, in un doppio appuntamento asiatico in cui Jannik difenderà la finale di Pechino (persa contro Carlos Alcaraz, 330 punti) e la vittoria di Shanghai (1000).
«È solo questione di tempo – spiega ancora Sinner -. Non so quando sarò in grado di mettere in pratica i cambiamenti sul campo di gioco, perché una cosa è l’allenamento, un’altra è la partita. Vedremo. Sono molto motivato. È fantastico lavorare su qualcosa di nuovo, poi vedremo come andrà a finire. Cerchiamo sempre di andare avanti. Un passo avanti è sempre meglio di due passi indietro. Vediamo cosa possiamo fare». E sul rapporto con il nuovo fisioterapista aggiunge: «È molto esperto, ovviamente con 15 anni di esperienza nel tour. Rispetta anche il nostro modo di essere come squadra. È qui per aiutarmi e potenzialmente migliorare qualcosa per il mio corpo, averlo qui per me è un super privilegio».
Nei giorni scorsi hanno fatto discutere le parole di Roger Federer, secondo qui gli organizzatori adeguerebbero le condizioni dei campi per favorire le finali tra il numero 1 e il numero 2 del mondo. «Penso che ci siano tre grandi variabili, che sono il cemento, la terra e l’erba, ed è sempre stato così – l’opinione di Jannik -. I campi in cemento sono a volte molto simili. Alcune volte ci sono dei piccoli cambiamenti. Un torneo che si distingue è Indian Wells, perché la pallina rimbalza veramente in alto. Abbiamo più o meno delle situazioni simili di gioco sul circuito, è così da tanto tempo, non so se ci sarà un cambiamento. Sono un giocatore che cerca di adattarsi al meglio e sento di star facendo un buon lavoro in tal senso. Ma vediamo cosa accadrà in futuro in ogni torneo».
24 settembre 2025 ( modifica il 24 settembre 2025 | 12:31)
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