di
Marta Serafini

Trump parla di uno scenario in cui Kiev potrebbe recuperare tutte le perdite territoriali («e anche di più»), ma sul fronte Est la situazione resta critica per gli ucraini

DALLA NOSTRA INVIATA
ODESSA – L’Ucraina è in grado di combattere e «riconquistare tutti i territori persi» mentre la Russia è una «tigre di carta», ha detto il presidente degli Stati Uniti Trump dopo l’incontro con il presidente ucraino Zelensky a margine dell’Assemblea generale dell’Onu. Il leader di Kiev d’altro canto ha spiegato di aver riferito al suo interlocutore di «progressi sul campo»  e, senza dare ulteriori dettagli, ha dichiarato come nell’ultimo mese i suoi militari abbiano liberato 360 chilometri quadrati occupati dai russi.

Al di là delle dichiarazioni a livello diplomatico e politico, per il fronte di terra le prossime settimane sono vitali prima che il freddo rallenti le operazioni. I soldati dell’Armata devono avanzare per dare a Putin una vittoria sul campo che gli permetta di far salire ulteriormente la pressione su Kiev. D’altro canto, i militari delle forze ucraine devono resistere dopo un’estate estenuante con turni di rotazione in corso in alcuni casi anche dalla primavera come ci raccontano fonti sul campo. 



















































Soprattutto a Est e Sud Est, la perdita di anche un solo snodo strategico rischia di far crollare il fronte.

I punti più critici e la trapola mortale di Kupiansk

Gli occhi degli analisti sono puntati in queste ore soprattutto a Sud Est. Le forze russe hanno occupato i villaggi di Novomykolaivka nell’oblast’ di Dnipropetrovsk e Novoivanivka nell’oblast’ di Zaporizhzhia e sono avanzate anche nei pressi di tre insediamenti. 

A Est – sottolinea l’ultimo rapporto Isw basato sulle informazioni di intelligence occidentali – il ministero della Difesa russo ha pubblicamente riconosciuto l’intenzione della Russia di avanzare ulteriormente nell’Oblast di Kharkiv. 

I russi danno Kupiansk sull’orlo della caduta e favoleggiano di una strada che si potrebbe aprire la strada per la seconda città ucraina. 

Gli osservatori filo occidentali rispondono parlando di una trappola mortale in cui i soldati dell’Armata si sono infilati nei tubi delle condotte utilizzati per provare a entrare a Kupiansk – tattica usata ad Avdviika – ma sono stati fermati dagli ucraini che hanno allagato i tubi provocando ingenti perdite al nemico, con uomini rimasti incastrati e soffocati nelle tubature.

La situazione dunque è di sostanziale precario equilibrio: nelle ultime ore forze ucraine sono avanzate nei pressi di Borova, Novopavlivka e nell’area tattica di Dobropillya e nell’Oblast’ occidentale di Zaporizhia. Le forze russe verso  Kostyantynivka-Druzhkivka e nei pressi di Siversk.

Gli attacchi al settore petrolifero russo

Se si allarga l’osservazione agli attacchi a lungo raggio, gli ucraini continuano a colpire il settore petrolifero russo. 

Da agosto ci sono stati più di 30 attacchi a raffinerie e depositi limitando – scrive il Financial Times – la capacità di raffinazione della Russia di oltre 1 milione di barili al giorno e facendo scendere le esportazioni al di sotto dei livelli prebellici. L’ultima questa notte. Le Forze di Sistemi a Pilotaggio Remoto (USF) dell’Ucraina riferiscono di due strike ai principali oleodotti nelle oblast di Bryansk e Samara. 

Continuano poi le azioni di guerra ibrida: per l’ennesima volta il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha denunciato attacchi con i droni ucraini che hanno causato problemi temporanei all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca durante gli attacchi.

Le minacce russe al fianco Est della Nato

D’altro canto Mosca continua a minacciare il fianco Est della Nato con violazioni dello spazio aereo ma anche con sciami di droni, secondo quella che gli analisti definiscono la strategia. La tensione resta alta dopo che sono rimasti bloccati anche gli aeroporti di Copenaghen e Oslo dopo lattacco hacker all’aeroporto di Londra Heathrow, Berlino e Bruxelles. La polizia danese sta indagando, insieme alle forze militari e ai partner di Svezia e Norvegia, sul possibile coinvolgimento di navi, fra cui almeno una russa e una usata per l’export di petrolio russo, nell’incursione dei droni sull’aeroporto di Copenaghen lunedì. 

Le ultime notizie sulla guerra in Ucraina, in diretta

In questo quadro di incertezza e instabilità nei cieli sia russi che europei, a detta di tutti gli osservatori militari, è necessario che l’Europa si doti di una difesa anti drone più efficiente rispetto a quella utilizzata fin qui. utilizzando se necessario anche l’esperienza dell’alleato ucraino maturata in materia in questi tre anni di guerra. Ragion per cui è in programma venerdì un incontro del commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius con dirigenti politici dei Paesi della frontiera orientale, fatta eccezione per l’Ungheria, in merito alla realizzazione di un «muro di droni» europeo. Uno sforzo che però potrebbe portare gli Stati europei a sottrarre forze e risorse al supporto a Kiev. 

24 settembre 2025